LA POVERTÀ COME INGIUSTIZIA SOCIALE

di Francesco Errani

«Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese».

(Costituzione della Repubblica Italiana, articolo 3)

Questo articolo rappresenta uno dei cardini della nostra Costituzione, il principio di uguaglianza (e di non discriminazione). Non è sufficiente però evocarli, i diritti, perché vengano garantiti. Servono condizioni economiche, sociali, culturali, e la volontà politica perché possano affermarsi.

In Italia ci sono più di 5 milioni di persone in povertà assoluta, soprattutto al Sud, ma anche nelle aree metropolitane del Nord. Anche la povertà relativa è in aumento: nel 2017 ha riguardato 3 milioni e 171mila famiglie e 9 milioni 368mila persone. Come la povertà assoluta, la povertà relativa è più diffusa tra le famiglie con più figli e tra quelle giovani, e incide soprattutto tra le famiglie straniere (il 34,5%). La povertà non è solo mancanza di reddito o lavoro, ma anche isolamento e fragilità, e l’istruzione continua ad essere tra i fattori che più influiscono sulla trasmissione intergenerazionale della povertà economica.

Ma abolire la povertà è davvero possibile? E chi sono le persone che dormono per strada?

In Emilia-Romagna e a Bologna ci sono progetti che indicano una strada possibile: l’esperienza degli “Empori solidali” che danno un sostegno concreto a famiglie con minori, il “reddito di solidarietà” per contrastare la povertà, Associazioni come Piazza Grande che lavorano per l’inclusione delle persone senza dimora.

L’impegno deve essere quello di ridurre le disuguaglianze, costruendo progetti in grado di valorizzare le persone, investendo sulle loro competenze e risorse, e di evitare che la povertà si traduca in crescente marginalità.

La povertà infatti non è una scelta, ma ingiustizia sociale.

Vi aspettiamo numerosi per parlare insieme di questo tema tanto attuale domenica 24 febbraio, a partire dalle 19.00, presso il Centro Stella (già Trento Trieste) in via Savioli 3. Oltre a Francesco Errani, nostro socio da sempre e consigliere comunale, saranno nostri ospiti Elisabetta Gualmini, vicepresidente della Regione Emilia-Romagna, e Carlo Francesco Salmaso, presidente della cooperativa Piazza Grande.

One thought on “LA POVERTÀ COME INGIUSTIZIA SOCIALE

  1. Pingback: APERITIVO A TEMA – POVERTÀ COME INGIUSTIZIA SOCIALE

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.