SPERANZA E RESISTENZA – PARTE PRIMA

MOZIONE PER L’ELEZIONE DEL CONSIGLIO DIRETTIVO DELL’ASSOCIAZIONE METRO-POLIS

«Capì questo: che le associazioni rendono l’uomo più forte e mettono in risalto le doti migliori delle singole persone, e danno la gioia che raramente s’ha restando per proprio conto, di vedere quanta gente c’è onesta e brava e capace e per cui vale la pena di volere cose buone»

Italo Calvino, Il barone rampante

INTRODUZIONE: DA CRISALIDE A FARFALLA

IL BRUCO: IDENTITÀ IN DIVENIRE

Abitare Metro-Polis significa farsi testimoni di una rivoluzione del presente e nel presente.

Rifiutando le spinte atomistiche che il nostro orizzonte politico, economico e culturale ci impone, socie e soci di Metro-Polis si impegnano costantemente per la costruzione di una vera e propria comunità.

L’obiettivo è quello di generare relazioni umane profonde, tutte rivolte al dialogo costante tra le diversità che compongono l’associazione e attraverso cui si costruiscono ponti ricchi di meraviglia. Intessono, le socie e i soci, una fitta rete di rapporti tra associazioni, istituzioni, organizzazioni e realtà di ogni ordine e grado, mettendosi al servizio della rete, facendola annodare e districare, tenendola sempre in movimento.

Questo è proprio il senso ultimo del voler essere città madre, come indica l’etimologia greca del nostro nome: l’ambizione di essere teatro di diversità personali, culturali e politiche, tutte in continua e reciproca comunicazione; la volontà ferrea di farsi snodo tra i nodi, di lavorare dal basso per la costruzione di un orizzonte cittadino integrato, capace di vivere l’esperienza radicale del dono e dello scambio profondo, disinteressato.

Lo strumento principale attraverso cui operiamo le nostre istanze di trasformazione è la cultura, fotografata a ogni latitudine e a ogni longitudine, voluta in ogni sua possibile declinazione.

Una cultura inquadrata non come un monolite da tramandarsi in eredità ma come bene comune e dinamico, aperto al cambiamento e quindi pronto alla fluidità; una lente capace di problematizzare il passato, di leggere il presente e di immaginare il futuro. L’esercizio costante e instancabile del pensiero critico forgia queste lenti precise e cangianti, rendendoci consapevoli di quanto la cultura sia una pratica collettiva, da realizzare nella condivisione e nella continua contaminazione reciproca.

Questo elemento mobile del nostro fare cultura permette di mantenere sempre spalancata l’identità di Metro-Polis, la quale poggia sui capisaldi imprescindibili contenuti nel nostro statuto senza, però, rinunciare all’apertura perenne e alla voglia di arricchirsi giorno per giorno.

Consapevoli della responsabilità a cui il compito di fare e produrre cultura ci richiama, non rinunciamo al sorriso, alla capacità di non prenderci troppo sul serio anche quando facciamo dannatamente sul serio. Non rinunciamo a quella leggerezza capace di farsi spessore perché «il divertimento è una cosa seria».

LA CRISALIDE: ORIZZONTALITÀ E BUONE PRATICHE

La scrittura di questa mozione è stato un esercizio collettivo: un processo emergente che ha coinvolto le socie e i soci di Metro-Polis all’interno di un percorso partecipato lungo un anno.

Questo percorso si è costituito di due momenti fondamentali: uno di restituzione, da parte delle consigliere e dei consiglieri del direttivo uscente, e uno di immaginazione condivisa della Metro-Polis di domani.

La fase della restituzione si è concretizzata riportando in vita i 15 minuti con Metro-Polis, una piccola enclave ricavata all’interno di ogni Aperitivo a tema. In questo quarto d’ora, tutti i membri del direttivo uscente hanno adottato una parola e, utilizzandola come filo conduttore, hanno raccontato un diverso aspetto dell’associazione. I 15 minuti con Metro-Polis sono stati, quindi, un luogo e un tempo  tutto rivolto a chi dà vita a Metro-Polis, tutto teso a restituire temi e metodi del nostro agire comune attraverso termini importanti ma quotidiani: finestra, ponte, bicicletta, sorriso, polis/incontri/storie, libro, numeri, cibo, pianta rampicante.

La fase di costruzione collettiva si è invece risolta in tre appuntamenti ad hoc in cui tutte le persone interessate hanno potuto partecipare, condividendo il proprio sapere e il proprio sentire.

Un primo incontro è stato dedicato all’analisi puntuale della mozione Da crisalide a farfalla, votata all’unanimità dalle socie e dai soci di Metro-Polis nel 2016. La si è riletta insieme e si è discusso di quante delle cose scritte sono state realizzate e quante no: di ciò che è stato fatto si è poi rilevato il come lo si è svolto mentre di ciò che non è stato fatto si sono spiegati i motivi per cui non ne è stata possibile la realizzazione.

Un secondo appuntamento si è concentrato sulla schietta immaginazione, andando a disegnare insieme l’associazione che verrà e che è scritta in questa pagine. Dividendosi in tavoli tematici – attività, comunicazione e blog, politica e partecipazione – le socie e i soci di Metro-Polis hanno tracciato temi, metodi e proposte da mettere in campo nel prossimo triennio.

Un terzo appuntamento lo si è invece voluto per identificare le persone che meglio potranno rappresentare questa mozione nei prossimi tre anni di lavori e che, quindi, siederanno nel prossimo Consiglio direttivo di Metro-Polis. Attraverso pratiche orizzontali e non formali si è quindi proceduto all’individuazione delle persone che guideranno l’associazione.

Infine, all’interno di una riunione del consiglio direttivo aperta a tutte le socie e a tutti i soci, si è organizzata collegialmente l’assemblea che metterà in votazione questa mozione e le consigliere e i consiglieri del Direttivo: Francesco Colombrita, Laura Comitogianni, Angelo Errani, Rosalba Granata, Mattia Macchiavelli, Federica Stagni, Maria Caterina Ussia.

L’intero processo lo si è voluto radicalmente orizzontale, nella consapevolezza che solo percorsi di questo tipo, con pratiche trasparenti e realmente partecipative, possono portare a risultati virtuosi e a una presa in carico collettiva della responsabilità politica dell’associazione.

LA FARFALLA: L’OGGI E LE PROSPETTIVE

Nel triennio appena trascorso Metro-Polis si è concentrata sul consolidamento delle proprie pratiche e sull’irrobustire il proprio ruolo di attore culturale all’interno del tessuto cittadino di Bologna.

Le partnership attivate con Cineclub Bellinzona e Arena del Sole sono le spie della volontà organica di fare di Metro-Polis un’interlocutrice di spessore nel dibattito culturale bolognese e intercettano il mandato preciso di agevolare un reciproco scambio di esperienze e pubblici.

Agiscono in questo senso anche le quasi settanta tessere associative sottoscritte nel 2019 e l’incremento organico del numero dei visitatori e di quello delle visualizzazioni degli articoli sul nostro blog: tutti dati che contribuiscono a rendere Metro-Polis quella piazza reale e virtuale abitabile da chiunque ne abbia voglia, compatibilmente con le proprie possibilità e aderendo liberamente alle proprie passioni.

Più di trenta aperitivi a tema nel passato triennio, l’attivazione della Biblioteca di Babele – il nostro club del libro –, l’esercizio di solidarietà della Cena di Caterina e il costante invito a esplorare la città e le sue meraviglie che viene dai Fuori Porta: questa è la misura della solidità delle nostre ali e il trampolino attraverso cui spiccare il nostro volo più bello.

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