LA ZONA “T” DELLA TELEVISIONE

IMG_3960In principio erano travestiti, o addirittura omosessuali semplicemente molto effeminati. Poi ci furono Brandon Teena di Boys don’t cry, ruolo per il quale Hilary Swank vinse l’oscar e, a distanza di qualche anno, la Bree Osbourne di Transamerica. Ora, da Laverne Cox, prima transessuale ad essere premiata agli Emmy Awards, per il suo ruolo di Orange is the new black, alla coppia di trans del Grande Fratello,  la T domina la televisione, persino quella italiana.
Il passaggio culturale che sta avvenendo nell’ambito delle questioni LGBT è piuttosto evidente: dalla politica ai mass media (ma soprattutto dai mass media alla politica) il tema è diventato martellante, soprattutto nei paesi, come l’Italia, che ancora non riescono ad adeguare la propria legislazione a quelli del restante mondo occidentale.

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