Il blog di Metro-Polis si è assunto il compito di configurarsi come piattaforma programmatica e virtuale piazza dialogica dell’associazione, ma si è parimenti assunto l’onere di farsi strumento civico per soci e lettori. È in questa prospettiva che abbiamo pubblicato ‹‹2 agosto, la strage alla stazione di Bologna›› di Danila Faenza o la serie di articoli di Beatrice Collina incentrati sulla fenomeno della Resistenza nel bolognese (‹‹L’eccidio di Casalecchio di Reno›› e ‹‹Notte e nebbia: Sabbiuno 1944››). Vogliamo farci memoria e testimonianza, senza rinunciare ad essere pungolo di riflessione critica per questa società che ci troviamo ad abitare. Vogliamo così essere presenti, per come possiamo, nelle date importanti della nostra Bologna.
È in questo senso e in quest’ottica che ospitiamo, oggi, un articolo incentrato sul Bologna Pride: la manifestazione più importante per le rivendicazioni delle persone LGBTI della nostra città. A scriverlo è Irene Pasini, amica della prima ora di Metro-Polis e vicepresidentessa del Cassero lgbt center.
Non mi resta che augurarvi buona lettura e invitarvi a fare vostro lo slogan di questo Bologna Pride 2016: “Pride libera tutt*”!
Mattia Macchiavelli
In principio erano travestiti, o addirittura omosessuali semplicemente molto effeminati. Poi ci furono Brandon Teena di Boys don’t cry, ruolo per il quale Hilary Swank vinse l’oscar e, a distanza di qualche anno, la Bree Osbourne di Transamerica. Ora, da Laverne Cox,