2 AGOSTO: IL ROMANZO COME STRUMENTO PER IL PRESENTE

di Mattia Macchiavelli

La strage fascista alla stazione di Bologna non è un semplice evento della storia; per noi, noi bolognesi ma anche noi socie e soci di Metro-Pois, è un elemento identitario, che definisce tanto chi vogliamo essere quanto «ciò che non siamo, ciò che non vogliamo». Il 2 agosto 1980 segna il passaggio tra un prima e un dopo, in cui, purtroppo, il dopo è molto simile al prima: l’attentato più devastante alla Repubblica è sicuramente uno spartiacque nella storia contemporanea del nostro Paese, tuttavia, ancora oggi, viviamo affamati da una verità che tarda ad arrivare, dopo 43 anni.

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BOLOGNA, 2 AGOSTO 1980 – TEMPESTA DI METEORE

di Mariangela Latella

Tratto dalla raccolta Storie d’amore all’ombra delle Due Torri, a cura di Romano Stagni, 2016, Ibiskos Editrice Risolo, che abbiamo presentato durante l’Aperitivo a Tema del 18 marzo 2018.

E ora come ve lo spiego? Come faccio a raccontarvi come sopravvissi a quella strana stagione della vita in cui i sentimenti travolgono le nostre esistenze come fossero una tempesta di meteore. Ne fui investita anche io. Era estate, l’agosto del 1980, avevo appena iniziato l’università e, vi assicuro, la mia fu davvero una tempesta memorabile.

Cavoli che botta!

Mi attraversò senza neanche rallentare un attimo tutto quel flusso di detriti, meteore, stelle cadenti e ogni altro ben di Dio stellare. Mi travolse con così tanta prepotenza che riuscì a scompormi in tante minuscole parti di me, che sempre a me appartenevano, sempre me erano, ma che presero a vivere di vita propria.

Alcune di esse non sospettavo neanche di averle. Continue reading

AMARCORD – 2 AGOSTO, LA STRAGE ALLA STAZIONE DI BOLOGNA

Quando l’estate è proprio estate, Bologna, lo sappiamo, è torrida e afosa. Quell’estate non faceva eccezione. Avevo ‘quasi ventun’anni’, perché allora ci si teneva a sottolineare che si era ormai ‘grandi’ e non sapevamo che, qualche anno dopo, avremmo preferito essere più giovani. Studiavo all’Università e collaboravo, da poco, a Punto Radio, che all’epoca era la radio ufficiale del Partito Comunista Italiano. Ma la ‘tessera’ non l’ho mai presa, un po’ perché mi sentivo ‘più di sinistra’ di loro, dove per ‘sinistra’ -per me- significava essere senza tanti ‘paletti’ e avere una mente aperta a 360 gradi, un pò perché ero una di quelle tipe che, come diceva Groucho Marx (che aveva tanti fratelli, ma nessuno si chiamava Karl), “non vorrei mai far parte di un club che accettasse tra i suoi soci uno come me”. Sono ancora così, dev’essere un cromosoma refrattario alla standardizzazione.

Ero a letto anche se ormai erano passate le 10, ma preferivo studiare di notte e, quindi, mi svegliavo tardi. Sono ancora così, dev’essere un disturbo congenito del ritmo circadiano. Continue reading