EVELYN E FLORENCE, FEMMINISMO E IRONIA
di Rosalba Granata
Evelyn de Morgan è una pittrice inglese legata al movimento Preraffaellita che con le sue opere trasmette messaggi di femminismo, spiritualità e rifiuto della guerra.
Ci troviamo alla fine dell’Ottocento in Inghilterra in piena età vittoriana.
È un’epoca caratterizzata da floridezza economica, espansione commerciale, ma da valori fortemente conservatori e da una mentalità decisamente maschilista. Il famoso e potente critico d’arte John Ruskin, nume tutelare dei pittori preraffaelliti, affermava che la mente delle donne non è adatta a scoprire e a creare e che per loro è difficile essere prese sul serio come professioniste.
La Confraternita preraffaellita era stata fondata nel 1848 da giovani artisti ribelli rispetto alle rigide norme e convenzioni della Royal Academy. Il loro scopo era quello di rinnovare la pittura inglese. Ritenevano che fosse da superare la concezione accademica che aveva come modello l’arte italiana rinascimentale e in particolare Raffaello. Del gruppo originario facevano parte Millais, Rossetti e Hunt. Successivamente una seconda fase viene dominata da Rossetti cui si affiancano Burne-Jones e Morris. Ci si allontana dal naturalismo per tendere verso estetismo e spiritualismo e i dipinti si caratterizzano sempre più per eleganza e luminosità.
Evelyn de Morgan nasce nel 1855 a Londra in una famiglia dell’alta borghesia.
Riceve un’ottima istruzione, oltre alle lingue moderne studia il greco, il latino, la cultura classica e in particolare approfondisce la mitologia, tema che sarà presente frequentemente nelle sue opere.
E, ancora più raro per quanto riguarda l’educazione femminile, nella sua formazione sono presenti anche materie scientifiche.
A diciassette anni ha già ben chiaro quello che intende fare. Non si adegua al modello di giovane donna della sua classe sociale. Rifiuta di debuttare in società e intende dedicarsi completamente alla pittura. Scrive nel suo diario: “L’arte è eterna, ma la vita è breve… Ora vi porrò rimedio, non ho un momento da perdere”. Era determinata a diventare una pittrice professionista, non un’affascinante dilettante come sua madre avrebbe voluto.
Nel 1876, dopo gli studi alla Slade School of Fine Art, si reca per la prima volta a Firenze e soggiorna a villa Bellosguardo, presso suo zio Roddam Spencer Stanhope, pittore preraffaellita.
Da questo momento i soggiorni fiorentini saranno frequenti nella sua vita permettendole di studiare i pittori italiani. Si nota chiaramente l’influenza di Botticelli nei suoi dipinti e soprattutto in Flora (1894) uno dei suoi più celebri. In quest’opera Evelyn ha ottenuto una luminosità veramente particolare con un uso originale di oli colorati su foglia d’oro, tecnica derivata dal suo personale studio delle pale d’altare medievali.
I suoi soggetti sono in gran parte mitologici ed allegorici e, oltre all’influenza dei pittori fiorentini del XV secolo, si nota il legame con i preraffaelliti, soprattutto con Edward Burne-Jones, che fu suo insegnante, e con suo zio Roddam. È però evidente anche la ricerca di uno stile personale.
La figura femminile è centrale fin dalle sue prime opere. Per esempio in Arianna a Naxos del 1877 colloca il personaggio femminile al centro della tela, facendole indossare le vesti rosse dei martiri cristiani per sottolineare come il suo abbandono diventi emblema della sofferenza femminile.
Anche per i pittori preraffaelliti la donna è protagonista dei dipinti. Ma le loro erano creature fortemente idealizzate, dalla bellezza diafana e misteriosa.
Al contrario De Morgan le dipinge con aspetto forte e deciso, belle ma non fragili. Per esaltare la figura femminile spesso utilizza il formato verticale.
Frequentemente sono protagoniste le eroine tratte dal mito: Cassandra, Elena, Medea. I loro sguardi non sono mai sottomessi anzi fissano con fierezza l’osservatore. Hanno abiti bellissimi dai colori sorprendentemente brillanti e drappeggiati in modo sontuoso.
Stupenda, indomita e con sguardo allucinato è Cassandra nel momento in cui si è realizzata la sua profezia e la sua città è distrutta dalle fiamme.
Di Medea non viene sottolineatala follia ma è rappresentata come forte e decisa quando sta preparando la vendetta. Incede attraverso un sontuoso corridoio adorno di marmi. La veste, drappeggiata elegantemente, richiama lo stile delle statue antiche e il suo colore è legato alla situazione dolorosa e appare come presagio di tragedia.
Ma Evelyn non combatte i modelli patriarcali solo attraverso la pittura, si impegna in modo attivo a sostegno delle lotte delle donne e, nel 1889, aderisce alla “Dichiarazione in favore del suffragio femminile”.
Fino ai trent’anni non mostra interesse per le relazioni sentimentali. Poi improvvisamente stupisce tutti annunciando il suo fidanzamento con il ceramista William Frend De Morgan, collaboratore di William Morris.1
Il matrimonio, che avviene due anni dopo nel 1887, si rivela, secondo tutte le testimonianze, un’unione particolarmente felice. È “uno dei matrimoni benedetti”, afferma Georgie Burne-Jones. La coppia del resto condivideva interessi e ideali. Entrambi erano impegnati per il suffragio femminile e ferventi pacifisti. Erano inoltre interessati allo spiritismo, anche per l’influenza della madre di William, autrice di From Matter to Spirit (1863). E infatti dopo il matrimonio i temi di Evelyn esprimono i suoi ideali spirituali ed utilizza uno stile decisamente simbolista.
A fine Ottocento molti artisti in Europa erano interessati alle teorie di spiritismo e teosofia. Generalmente però nascondevano le idee più esoteriche dietro a simboli enigmatici. Evelyn, al contrario, utilizzava titoli utili alla comprensione e simboli espliciti. L’esempio più emblematico è quello di Prigione dell’anima, nel quale è dipinta una donna con alle spalle una piccola finestra sbarrata. È il titolo che rivela l’allegoria dell’anima imprigionata nel guscio mortale del corpo.
Negli anni della Guerra MondialeEvelyn, pacifista convinta, esprime il suo sentimento contro l’orrore e l’inutilità della guerra in diverse allegorie e organizza una mostra di beneficenza per raccogliere fondi per la Croce Rossa.
In SOS è posta al centro una figura femminile in vesti bianche che richiamano l’innocenza delle vittime della guerra. Si trova su una roccia solitaria, con le mani e gli occhi rivolti al cielo, mentre è assediata da onde fragorose e da una miriade di mostri marini che rappresentano il male e la morte. L’arcobaleno dà però un raggio di speranza per la salvezza finale.
Il suo ultimo dipinto del 1919 è The Gilded Cage, La prigione dorata. Ancora una volta fa riferimento alla condizione femminile. Una donna, vestita riccamente, si protende con desiderio verso una finestra mentre guarda un gruppo di ballerini e musicisti. Un uccello vola libero e contrasta nettamente con l’uccello prigioniero nella gabbia dorata appesa nella stanza vicino alla pensosa figura maschile.
Istintivamente ho sempre sentito la pittura preraffaellita in sintonia con le caratteristiche del segno della Vergine2.
Nel tema natale della Morgan Sole e Mercurio in Vergine e Venere in Bilancia ci parlano di raffinatezza, precisione, impegno e dedizione. Il suo stile è infatti apprezzato per la precisione del dettaglio e la grande abilità tecnica. Tipica del suo segno è anche l’importanza che dedica al lavoro che, secondo sua sorella Wilhelmina3, la portò a dipingere “tutto il giorno, e quasi ogni giorno per quasi quarant’anni”.
La Luna in Ariete può esprimere bene la sua ribellione ai modelli femminili imposti dalla società e le lotte per i suoi ideali femministi e pacifisti. È stata infatti sempre indipendente e determinata, non ha mai accettato la cosiddetta “sottomissione morbida” che ci si aspettava dalle donne del suo ambiente. Anche le figure femminili atletiche dei suoi dipinti, possono essere specchio della femminilità tipica della luna nel segno di Marte.
Sole e Mercurio in Vergine ci parlano anche di intelligenza sottile, spesso accompagnata da ironia e da inquieta aspirazione alla perfezione
“La sua espressione era piena di vita e intelligenza, tutta la sua personalità, trasmetteva un’impressione di una mente desiderosa di assorbire e di realizzare… e di irrequietezza combinata con un temperamento molto nervoso… Aveva anche un bizzarro senso dell’umorismo che condivideva con William”.
Per sottolineare l’ironia della Vergine possiamo fare riferimento all’ intelligente e divertente satira dei temi e dello stile preraffaelliti di Florence Claxton.
Anche Florence, come Evelyn, ha Sole e Mercurio in Vergine, ma la sua Luna in Scorpione rende ancora più tagliente la sua ironia.
La Claxton non appartiene, a differenza della De Morgan, alle classi elevate. Il padre è uno sconosciuto pittore che gira il mondo in cerca di fortuna. Porta con sé la famiglia in Australia, India, Egitto, Palestina. L’esperienza dei viaggi internazionali, è certamente per lei formativa. Quando, nel 1850, torna in Inghilterra è in grado di vedere con uno sguardo distaccato e lucidamente critico la società vittoriana.
Ma le condizioni economiche non consentono a Florence di dedicarsi come vorrebbe alla pittura. Cerca quindi lavoro come illustratrice per molti dei principali giornali illustrati del suo tempo. Realizza varie satire sul mondo contemporaneo. La più famosa è: The Choice of Paris, la scelta di Paride,del 1860, parodia delle opere degli artisti preraffaelliti, in particolari dei loro aspetti più maschilisti.
La scena del dipinto è affollata.
In primo piano Millais, in quegli anni il più famoso dei preraffaelliti, è rappresentato nel ruolo di Paride, che, per scegliere la donna più bella a cui assegnare la mela d’oro, ignora totalmente quella ispirata ad una madonna di Raffaello ed anche la bella ragazza inglese moderna vestita alla moda, con capelli intrecciati e crinolina, e sceglie quella dallo stile medievale e dall’aspetto rinsecchito ed emaciato che rappresenta ironicamente l’ideale preraffaellita.
Oltre a questa scena principale la composizione è ricca di immagini di situazioni e personaggi; ognuna è la caricatura di un’opera di un artista preraffaellita. Vi sono fanciulle, cavalieri medievali, e persino una suora scavatrice di tombe. I riferimenti in quegli anni erano chiaramente riconoscibili, vista la popolarità all’epoca di queste opere e sicuramente offrivano grande divertimento.
LIBRI
In italiano non troviamo libri su Evelyn de Morgan né tantomeno su Frolence Claxton. Tra le donne del mondo preraffaellita quella cui sono dedicati maggiormente saggi e romanzi è la bellissima Lizzie Siddal, sicuramente figura più drammatica e romantica. Possiamo segnalare oltre alla biografia Lizzie Siddal. Il volto dei Preraffaelliti, il romanzo Lizzie di Eva Wanjek. Il testo è piacevole ma, pur essendo presente una ricerca su ambiente e personaggi, talvolta eccessivamente fantasioso.
Più attinente e scrupoloso per la documentazione e interessante per la ricostruzione del contesto storico e artistico è Effie. Storia di uno scandalo, che racconta la vicendadi Effie Gray, sposata con il potente critico John Ruskin e successivamente col pittore John Everett Millais. Viene ricostruita la storia vera del grande scandalo che rovina la reputazione di Ruskin quando la moglie venticinquenne rivela che il loro matrimonio non è mai stato consumato. Il testo oltre a darci un quadro del mondo artistico dell’epoca mette l’accento sui pregiudizi della Londra vittoriana.
- William Morris è stato tra i fondatori della Confraternita dei preraffaelliti. Fu poi tra i principali fondatori del movimento delle Art and Crafts, movimento artistico per la riforma delle arti applicate. Molto popolare è la sua produzione di tappeti, tessuti, carte da parati. Fu anche pittore, tra le sue opere più note è La bella Isotta. È stato inoltre una figura importante nella nascita del socialismo in Gran Bretagna. ↩︎
- Infatti parlando di pittori nella Rubrica Astri-Arte di qualche anno fa avevo presentato Burnes Jones (https://blog.metropolisbologna.it/arte/arte-e-astri-vergine-lelegante-precisione-di-burne-jones/) ↩︎
- Wilhelmina, sorella di Evelyn Morgan, ne ha scritto la biografia ↩︎