EDITORIALE: UNA QUESTIONE DI SGUARDI

di Laura Comitogianni

Metro-Polis ha spesso incrociato le strade della disabilità. 

Ripercorrendo con la memoria alcune tappe della nostra storia ecco che per prima appare alla mente la comunità Arca Arcobaleno, che ci ha ospitati nella splendida cornice del suo giardino a Quarto Inferiore per un Aperitivo a Tema dedicato a conoscere questa comunità che accoglie persone diverse per età, cultura, capacità e abilità. All’interno della comunità condividono la loro vita persone con e senza disabilità mentale o fisica e il cuore del loro progetto è il riconoscimento del valore unico di ogni persona e il bisogno che abbiamo gli uni degli altri. 

Strettamente connesso a questi pensieri non può non emergere il ricordo di una delle Cene di Caterina il cui ricavato ha finanziato il progetto delle Special Olympics (olimpiadi speciali per ragazzi disabili) sempre in seno ad Arca Arcobaleno.

Non ha tardato a farsi sentire l’esigenza di dedicare un Aperitivo a Tema proprio alla disabilità, nelle modalità e con gli approcci che Metro-Polis ha disegnato negli anni e che caratterizzano i nostri eventi. 

Abbiamo avuto come ospite Angelo Errani che ha disegnato una linea storica, accompagnata da immagini, della disabilità: partendo dalle antiche civiltà del Mediterraneo e dalla Grecia, abbiamo attraversato il tempo passeggiando nel medioevo, nel rinascimento, nell’età contemporanea, scoprendo alcune caratteristiche degli approcci alla disabilità tipiche di ciascuna epoca. 

In Egitto, ad esempio, quella che forse è la primissima immagine di una persona disabile ci presenta un personaggio che prende parte a un corteo funebre: le sue dimensioni sono equivalenti a quelle degli altri personaggi, ciò suggerisce una condizione di totale integrazione alla comunità di appartenenza.

Come si è arrivati allora, 3400 anni dopo, al programma di eutanasia nazista, promosso dal ministro Victor Brack che definisce i disabili “abbozzi di vita”, sostenendo che “non sopprimeremo degli esseri umani, ma annienteremo un incubo”?

Angelo ci ha fatto riflettere su ciò che convenzionalmente chiamiamo differenze, che non corrispondono a ciò che etichettiamo come normalità. Perchè la diversità spaventa? Per quali ragioni siamo portati a imprigionare le minoranze in categorie? 

Non solo testo e immagini, ma anche un documentario: sono, infatti, venuti a trovarci come ospiti dell’Aperitivo a Tema i ragazzi del Corso DOC del Liceo Laura Bassi, insieme al Prof. Roberto Guglielmi, con i quali abbiamo guardato il tocco della voce, documentario realizzato sul tema della disabilità uditiva. I ragazzi ci hanno raccontato come hanno realizzato il documentario e il loro approccio ai protagonisti, la famiglia Accorsi, con i quali hanno stretto un profondo legame. Il documentario mette in evidenza la sensibilità dei non udenti e la loro voglia di progettare il futuro.

Ponendo alcune domande agli alunni del corso DOC abbiamo notato un legame speciale nei confronti di questo documentario, anche da parte del prof. Guglielmi: la realizzazione è stata un allenamento alla sensibilità, una palestra di attenzione e un disegno di sguardi nuovi.

Serate di questo spessore instaurano ancor di più la convinzione che il vero ostacolo non stia nella malattia, nella paralisi, nella disabilità, ma in chi non si concentra su ciò che più conta: la meraviglia verso mondi straordinari che, se vogliamo esplorare, richiedono coraggio e anche un pizzico di ironia, che ha un potere incredibilmente salvifico.

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