Gli specchi della musica

Il 31 Marzo p.v. saranno ospiti di Metro-Polis Ginevra Schiassi (soprano) e Stefano Malferrari (Pianista), che impreziosiranno il nostro Aperitivo a Tema con una lezione-concerto. Per l’occasione, Alessandro Martelli regala al Blog di Metro-Polis un articolo in cui spiega cos’è per lui la musica, in particolare la musica classica. Cresciuto in una famiglia di musicisti, Alessandro vede la musica come un riflesso della Natura, precisamente della naturalità, dunque di tutto ciò che non è classificabile come artificiale. La musica classica è un rifugio, un luogo dell’anima in cui fermare il tempo e carpire la vera realtà delle cose; ci consente di rallentare i nostri ritmi frenetici, guidandoci così in una forma di godimento dell’arte più lenta rispetto alla rapidità e velocità cui siamo abituati nel nostro vivere quotidiano, complice anche la tecnologia.

Laura Comitogianni

Mi é stato chiesto di scrivere qualcosa sull’argomento, quindi provo a condividere con chi leggerà la visione che ho sulla musica, con riferimento a quella classica, fondamentalmente basata in parte dalla mia esperienza personale ed il resto da ciò che mi è stato trasmesso, dai miei genitori ma non solo.
Senza stare troppo ad annoiare con la mia cronistoria personale si sappia che sono nato e cresciuto in una famiglia di musicisti, papà chef d’orchestre, maestro di coro ed altri titoli, mamma professoressa, in casa ed a scuola, di musica e nello specifico di pianoforte.
Io e mia sorella siamo stati introdotti fin da bambini in questo nuovo mondo di sensazioni, percezioni ed emozioni che forse solo con il tempo, e negli ultimi anni sono riuscito a comprendere appieno, a farlo mio alla mia maniera, potendo gustare il dettaglio.
Torniamo un attimo indietro, partiamo da un concetto di base per poi arrivare al nocciolo, al centro della questione che vogliamo esaminare.

La musica é una delle arti, sottile, “delicata”, spesso decisamente più introspettiva rispetto ad altre sue cugine; come ogni ricerca di bellezza necessita di tempo per essere coltivata e può non ripagare in egual misura ciò che si sacrifica per essa.
In particolare, la musica classica é per me un’esperienza sensoriale a 360 gradi, sia suonarla personalmente che ascoltarla da altre persone; questo perché essa é probabilmente il genere musicale da sempre meglio connesso con la Terra, con la Natura e con quelle emozioni primordiali che gli uomini si tramandano dall’alba della civiltà.
579Pensiamo ai primi strumenti musicali: tutte le tipologie furono realizzate con materie prime, con elementi che la natura ci forniva gratuitamente. Successivamente, dalla materia grezza, tramite l’uso sapiente delle mani dell’uomo, si arrivò ad ottenere oggetti che riproducevano dei suoni e questo processo, di fatto, crea un legame tra la natura stessa e gli uomini, che si ingegnano per realizzare, partendo dalla natura, un nuovo oggetto, che sarà poi in grado di riprodurre un suono, una sonorità anch’essa proveniente dalla Natura.
É un grande cerchio chiuso, in cui la natura, ovvero tutto ciò che ci circonda che non si possa classificare come creazione artificiale, svolge il ruolo di ispirazione e di mezzo per raggiungere un fine.
Moltissimi brani di musica classica, sono stati ispirati dalla Natura stessa, hanno titoli che richiamano alla terra, ai fenomeni naturali ad essa legati, perchè da quando l’uomo ha sviluppato un senso estetico, ciò che ci circonda e di cui facciamo parte rimane la prima fonte di ispirazione per qualsiasi forma di espressione. Per citarne alcuni famosissimi si possono ricordare il  Mormorio della Foresta di Richard Wagner, il Volo del Calabrone di  Rismkij – Korsakov, La Tempesta di Gioacchino Rossini o Il carnevale degli animali di Camille Saint-Saëns.
Noi ci nutriamo, spesso inconsciamente, di piccoli momenti e sensazioni che la natura ci offre quotidianamente e costantemente; i musicisti e compositori, che poi verranno definiti classici, hanno cercato di rendere tangibili queste emozioni esprimendole con note, pause, pentagrammi, ritmi, colori, insomma con la musica.
musica_pentagrammaQualcuno ha definito la musica classica un’emozione sofisticata in quanto, anche chi non é del mestiere, ascoltandola può coglierla, magari in maniera propria, perché ognuno di noi é una persona speciale ed unica. L’arte va a toccare corde (per rimanere in tema) molto personali della nostra sensibilità, spesso diverse da persona a persona, facendoci vivere comunque sensazioni forti, perchè collegate con un filo indissolubile con quello che siamo veramente dentro.
Nella mia epoca (e dei miei coetanei), in cui ci viene offerta qualsiasi distrazione (tecnologia, televisione, web, droga, a volte la musica stessa) per rendere il nostro cervello perennemente occupato da altro, ho trovato nella musica classica un’ancora di realtá, un modo per ricominciare a godere delle piccole cose e a curare quel gusto del bello che ognuno di noi ha, spesso nascosto tra gli organi.
Tanti adolescenti e ragazzi, sottoposti ad ascoltare alcuni brani celebri di musica classica, li definiscono lenti, tetri, privi di ritmo, stancanti e così via.
Purtroppo siamo stati abituati a godere troppo in fretta e con troppa foga del piacere delle cose, a cercare celeri soddisfazioni in frammenti di momenti diversi. Nessuno vuole più carpire conoscenza ed esperienza dalla complessitá delle cose stesse, nessuno vuole ricercare l’essenza piú profonda difficile da trovare.
Il modello societario moderno è basato sulle soddisfazioni rapide, facili ed immediate: tutto é alla nostra portata, tutto deve funzionare e renderci paghi con il minimo sforzo.
La musica classica ha il potere di fermare il tempo, di farci uscire dalla caverna, dallo stato generale di mediocrità nel quale spesso si inciampa; sa dare molto a tutti coloro che, musicisti e non, hanno il coraggio di esseri sinceri e di concedersi ad essa, di estraniarsi dalle circostanze.
Non sarà la cura per il cancro, ma se alcune piante (da test ed esperimenti condotti) cresciute con una costante presenza di musica classica di sottofondo nella serra (in particolare Mozart), sono cresciute più rigogliose e con meno malattie, a noi uomini la musica classica non farà certo crescere i muscoli, ma sicuramente arricchirà il nostro spirito e la nostra mente.
Alessandro Martelli

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.