di Rosalba Granata
La cipolla – cebula
La cipolla è un’altra cosa.
Interiora non ne ha.
Completamente cipolla
fino alla cipollità.
Cipolluta di fuori,
cipollosa fino al cuore,
potrebbe guardarsi dentro
senza provare timore.
In noi ignoto e selve
di pelle appena coperti,
interni d’inferno,
violenta anatomia,
ma nella cipolla – cipolla,
non visceri ritorti.
Lei più e più volte nuda,
fin nel fondo e così via.
Coerente è la cipolla,
riuscita è la cipolla.
Nell’una ecco sta l’altra,
nella maggiore la minore,
nella seguente la successiva,
cioè la terza e la quarta.
Una centripeta fuga.
Un’eco in coro composta.
La cipolla, d’accordo:
il più bel ventre del mondo.
A propria lode di aureole
da sé si avvolge in tondo.
In noi – grasso, nervi, vene,
muchi e secrezioni.
E a noi resta negata
l’idiozia della perfezione.
Siamo esseri meravigliosamente complessi e imperfetti. Abbiamo al nostro interno un groviglio di organi, nervi, viscere appena ricoperti di pelle. La cipolla invece è perfetta, coerente e «cipolluta» in ogni sua parte.
A noi è negata «l’idiozia della perfezione».
La Cipolla, come gran parte delle poesie di Szymborska: diverte, stupisce, spiazza. E ci fa riflettere.
Con una lingua colloquiale, apparentemente semplice, la poetessa polacca parte da un oggetto consueto, da un dettaglio anche banale della quotidianità (un granello di sabbia, la pastina in brodo, la cipolla) e poi, con connessioni impreviste, con la sua divertita ironia, fa scaturire una visuale più ampia, un senso nascosto delle cose, un significato nuovo della realtà.
Anche il tema dell’amore è trattato con la consueta originalità.
«Meglio di tutti sta il tuo gatto» afferma in una lettera al suo compagno Kornel. Sta meglio di tutti, perché è sempre accanto a lui, tra loro non c’è distanza. Per questo invidia il suo gatto.
E nel momento in cui racconta il dolore per la morte del proprio compagno, lo fa assumendo il punto di vista del gatto di casa e scrive una tra le più belle delle sue poesie.
Morire – questo a un gatto non si fa.
Perché cosa può fare il gatto in un appartamento vuoto?
Arrampicarsi sulle pareti.
Strofinarsi tra i mobili.
Qui niente sembra cambiato,
eppure tutto è mutato.
Niente sembra spostato,
eppure tutto è fuori posto.
E la sera la lampada non brilla più.
Si sentono passi sulle scale,
ma non sono quelli.
Anche la mano che mette il pesce nel piattino
non è quella di prima. … (Il gatto in un appartamento vuoto)
Tutto in lei è privo di retorica e lo è anche il discorso che tiene nel dicembre del 1996 in occasione della premiazione per il Nobel della letteratura.
Al centro due parolette «Non so»
Ogni conoscenza che non conduca a nuovi interrogativi muore rapidamente […]
Per questo ho una così alta considerazione per la piccola frase “Non so”. È piccola, ma vola su forti ali. I poeti, se sono veri poeti, devono anche loro ripetere in continuazione “Non so”.
Ripetendo a se stessi «Non so» ci si abitua a non dare nulla per scontato e a non adagiarsi sul già noto. Più si procede nella vita, sosteneva, più crescono le domande e si offuscano le risposte. E quando si pone di fronte al fluire del tempo e alla caducità della vita non si sente inondata da angoscia o disperazione, ma prevale piuttosto accettazione e stupore di fronte al «miracolo normale del vivere»(1).
E infatti afferma:
«Il mondo, qualunque cosa noi ne pensiamo, spaventati dalla sua immensità e dalla nostra impotenza di fronte ad esso, amareggiati dalla sua indifferenza […] qualunque cosa ne pensiamo dei suoi spazi attraversati dalle radiazione delle stelle […] qualunque cosa possiamo pensare di questo teatro infinito per il quale abbiamo prenotato i biglietti, ma biglietti la cui validità è ridicolmente breve, delimitata da due date arbitrarie; qualunque cosa possiamo pensare di questo mondo – questo mondo è stupefacente» (dal discorso del Nobel)
Ed è stupefacente proprio a partire dalle cose più semplici.
Sei bella – dico alla vita –
è impensabile più rigoglio,
più rane e più usignoli,
più formiche e più germogli.
(Allegro ma non troppo)
Originalità, eleganza, leggerezza.
La Luna della Szymborska, quindi la sua femminilità e sensibilità, è in Acquario e, sostenuta anche da Venere in Gemelli, rispecchia le caratteristiche di leggerezza ed elegante ironia dei segni d’Aria.
Acquario è originale, anticonformista, non si sottomette all’autorità(2).
Pesatori descrive la donna con valori in Acquario come «donna nomadica», libera, autonoma, indipendente(3). Una donna che non accetta le costrizioni del dominio patriarcale e la cultura del potere maschile. Non è nella sua natura reagire con aggressività, ma si svincola naturalmente da qualunque situazione dettata da una legge di autorità.
Szymborska è rimasta convintamente al di fuori di qualsiasi corrente, lontana dai vari-ismi tanto che ha voluto evidenziarlo nel suo epitaffio «dai gruppi letterari stette ben distante». È da sottolineare come originalità e insofferenza per le costrizioni fossero decisamente in contrasto con il contesto storico in cui viveva: la Polonia del realismo socialista.
Infatti già nel 1957 con la raccolta Appello allo Yeti, la sua scrittura mostra di essersi allontanata dalle modalità culturali espresse dal regime e di essere parte della nuova atmosfera che, nel solco della destalinizzazione, si respirava in quegli anni nel suo paese.
E dei segni d’Aria appare nelle sue poesie anche la straordinaria abilità del gioco linguistico che ci coglie di sorpresa. La predisposizione per il non sense e l’affiorare improvviso del divertito sorriso, il linguaggio che apre a nuove prospettive può ricordare il mondo di Alice dell’acquario Lewiss Carroll
Nell’ultima sua raccolta poetica la Szymborska mostra la sua vicinanza con il fascino che traspare dai gesti quotidiani sospesi nella luce e nel silenzio della lattaia di Vermeer.
Finché quella donna del Rijksmuseum
nel silenzio dipinto e in raccoglimento
giorno dopo giorno versa
il latte dalla brocca nella scodella,
il Mondo non merita
la fine del mondo.
(Wislawa Szymborska Vermeer)
- Zolla
- Abbiamo già incontrato nel Blog le donne acquario, in particolare Virginia Woolf
- Pesatori, Astrologia delle donne
Come sempre, Rosalba, sei acuta e puntuale nei tuoi commenti. Ci prendi per mano ad amare le letture che ami. Serenella