LUNGA VITA A METRO-POLIS!

di Mattia Macchiavelli

Care e cari,

la nostra Metro-Polis è un cuore pulsante, vivo e pieno di bellezza. Cuore che è andato in una sorta di letargo pandemico negli ultimi due anni ma che ha continuato a battere, con lentezza e costanza, nel petto e nelle idee di ciascuna di noi. 

Questa parentesi ci ha dato l’opportunità di guardarci dentro, a fondo, di elaborare un nuovo ordito e di portare a compimento tutti quei processi rimandati o rimasti in sospeso. Tra i fili recuperati e messi in ordine, anche quello del passaggio di presidenza da me a Federica Stagni, congelato perché non era possibile farlo nel silenzio delle attività. 

Ora Metro-Polis è pronta a tornare con iniziative ed eventi e può farlo forte di una bella energia: una carica certamente impegnata a custodire le preziose conquiste che abbiamo raggranellato nel corso di questi nove anni ma, contemporaneamente, tutta tesa a disegnare un nuovo futuro per la nostra meravigliosa creatura.

Un nuovo ciclo non poteva che cominciare, sul piano simbolico, con il rinnovo della presidenza. Come sapete, avevo accettato il mandato che il direttivo aveva deciso di affidarmi, il terzo consecutivo, per un solo anno, al fine di garantire un giusto passaggio di consegne a Federica; un piano d’azione scombinato dal Covid-19 ma ripreso con amore e convinzione da tutte noi appena è stato possibile.

Penso che chiunque tenga al nostro progetto debba avvertire una responsabilità bella e importante, ovvero il compito di proiettare i tesori di Metro-Polis oltre se stesso e l’impegno a far sì che ciò che la nostra associazione rappresenta sopravviva alle singole persone che la compongono. Metro-Polis è strutturalmente insediata nella dimensione della relazione e della contaminazione reciproca, possiede una grammatica condivisa ma parla tutte le lingue di Babele; Metro-Polis è nel noi e non nell’io.

Così, nella riunione del consiglio direttivo di febbraio, abbiamo votato all’unanimità Federica come nostra nuova presidente. Io sarò vicepresidente fino alla fine dell’anno, per garantire un passaggio morbido e attento ai nuovi equilibri; terminato il mandato di questo direttivo, sarò a disposizione di Metro-Polis come sempre, nei tempi e nei modi che decideremo insieme.

In questo rito di passaggio, desidero ringraziare chi ha reso possibile la costruzione di Metro-Polis nel corso di questi anni pazzi e sublimi.

Credo che l’esercizio della gratitudine sia un gesto dirompente in un mondo di soliloqui, perché è un’azione che lega e connette, perché con le parole si possono davvero fare cose e attraverso un semplice “grazie” si costruiscono ponti, si curano ferite, si aprono mondi.

Voglio ringraziare Rosalba Granata e Beatrice Collina, come me madri di Metro-Polis, senza le quali nulla di questo incanto sarebbe stato possibile. Grazie a Rosalba per aver assunto su di sé lo sguardo lungimirante della visione, per riempire di senso quel compito politico che abbiamo fortemente voluto per Metro-Polis, grazie per l’amore incondizionato dato all’associazione, per quella passione che cambia il mondo; senza Rosalba sarei stato un presidente peggiore e una persona più arida. Grazie a Beatrice per la dedizione assoluta, per la forza che ha saputo imprimere alla nostra dimora associativa, per la complicità e per quella competenza meticolosa che spalanca all’affetto ardente per Metro-Polis e per chi la abita. Essere una delle tre madri è lo status di cui vado più orgoglioso.

Desidero ringraziare Daniela Rizzoli per averci indicato la strada del possibile, per essersi messa in gioco e per aver inscritto nel DNA di Metro-Polis l’entusiasmo e la leggerezza che da sempre ci caratterizza. 

Grazie a Francesco Errani, lui ci ha preso per mano e ci ha guidato nella costruzione delle nostre fondamenta, ci è rimasto vicino come amico e come socio, col suo carico di idee e con quella generosità assoluta che fa di lui una persona rara e preziosa.

Voglio ringraziare le mie compagne di direttivo, tutte, a cominciare da quelle che nel 2013 hanno deciso di imbarcarsi in questa strana avventura fatta di sogni ed entusiasmo, un grazie quindi a Tiziana Zullo, Valeria Baldini e Diego Baroncini. Un ringraziamento speciale lo voglio riservare a Jessica Tabellini, amica da sempre e per sempre, prima tesoriera di Metro-Polis e presenza immancabile in tutti i nostri percorsi partecipati.

Grazie a Silvia Salucci per la sua umanità luminosa, per l’ironia, per la cultura e per la cura con cui ha da sempre allevato Metro-Polis; grazie a Giulia Tedeschi per essersi data senza riserve portando nell’associazione temi e persone che, altrimenti, non avrebbero varcato la nostra soglia; grazie a Patrizia Fiocchi per il suo sguardo attento e per la capacità di regalarci sempre un punto di vista non scontato. Grazie a Valentina Bonzagni per aver dimostrato che i colpi di fulmine esistono anche nell’associazionismo, per la poesia delle parole che ha voluto donarci. E grazie a Simone Romano, alla passione tenace e alla lucidità delle sue convinzioni, grazie per l’attenzione che ha dedicato ai nostri conti e per aver fatto di Metro-Polis l’associazione con il tesoriere più sexy che ci sia.

Desidero ringraziare Angelo Errani per la profondità di cui è capace e per la quotidianità con cui ha deciso di condividerla con tutte noi, fondendo spessore culturale e prossimità amichevole.

Un ringraziamento sentito va a Francesco Colombrita perché ha deciso di impastare le sue propensioni con quelle di Metro-Polis, regalandoci articoli preziosi e facendo sprigionare le energie della Biblioteca di Babele, il nostro club del libro, diventato casa di affetti per alcune delle nostre socie.

Non posso non dire grazie a Maria Caterina Ussia, in Metro-Polis dalla prima ora, che mi ha insegnato quanto la solidarietà non abbia confini e quanta trasformazione sociale può nascondersi dentro a una zeppola!

Un grazie senza fine a Laura Comitogianni, per aver adottato la nostra associazione come fosse una figlia, per aver reso possibile il nostro blog, per l’impegno costante e l’abnegazione sorridente con cui ha illuminato i nostri passi.

Infine, grazie a Federica Stagni, entrata in Metro-Polis e nel suo direttivo in punta di piedi ma piena di un’energia unica, grazie per aver accettato la sfida della presidenza e per aver deciso di mettere i suoi molti talenti al servizio dell’associazione.

Sarebbe miope da parte mia esaurire i ringraziamenti alle consigliere che mi hanno accompagnato in questi anni. Miope perché Metro-Polis è costruita da una pluralità di sguardi, parole e azioni che evade e di molto il perimetro dei consigli direttivi che la governano. Metro-Polis vive in chi decide di dedicare il proprio tempo a fare la spesa per i nostri Aperitivi a tema, in chi arriva prima per sistemare le sedie o va via per ultimo per pulire i tavoli; Metro-Polis pulsa nei sorrisi delle socie che entrando in assemblea gridando «è arrivata la base!» e nelle amiche che ti scrivono dispiaciute perché non riescono a venire a causa di un imprevisto. Metro-Polis sta nell’altruismo di chi decide di dare una mano, in tutti i modi possibili: dal fare le fotografie all’organizzare un evento, dal filmare gli interventi al donare qualcosa per il nostro mercatino dell’usato, dallo scrivere un articolo al contattare un ospite. Il mio grazie più grande, quindi, va a quell’intera comunità che, vivendo, sentendo e pensando, dona vita a Metro-Polis.

Il nostro piccolo gioiello esiste in quanto nodo di una rete che si vuole ampia, dalle maglie mobili, i cui nodi sono diversi e connessi: non posso che ringraziare tutti gli ospiti e tutte le realtà che negli anni hanno cucito insieme a noi questa trama fitta ma ariosa.  

Ho scritto altrove che di Metro-Polis sono madre ma soprattutto figlia, perché la nostra associazione mi ha donato un nuovo lessico politico e identitario, fatto di meraviglie, di attenzione per i dettagli, di consapevolezze fondamentali. Questo è possibile perché Metro-Polis è veramente una città madre: luogo in cui nessuno è privo di cittadinanza, in cui è realmente possibile condividere ciò che si pensa e ciò che si sente, al di là di ogni distanza, donandosi e facendosi carico dell’altro da sé. Sono dunque grato di aver potuto traghettare la nostra associazione verso un compleanno importante e mi sento realizzato, pieno e felice nel pensare di aver fatto insieme a molte il lavoro sporco e creativo dei primi passi, dell’invenzione e della messa in sicurezza.

Il prossimo anno Metro-Polis compirà dieci anni e potrà dirsi pronta a cambiare il mondo col sorriso sulle labbra come solo lei sa fare perché, lo sappiamo bene, il divertimento è una cosa seria. 

Lunga vita a Metro-Polis!

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