UN LIBRO PER TE: GEMELLI

MEMORIE DI ADRIANO di MARGUERITE YOURCENAR

di Rosalba Granata

« “Il giorno e la notte sono i viaggiatori dell’ eternità.

Così passano gli anni. Coloro che pilotano una barca o conducono un cavallo per i campi fino a che soccombono sotto il peso della vecchiaia, viaggiano anch’essi senza tregua. Tanti grandi uomini del passato sono morti sulle strade. A mia volta sono stato tentato dal vento che sposta le nubi, colmo com’ero da tanto tempo dello stesso desiderio di errare anch’io.

Così parlava il vostro poeta Basho del nostro XVII secolo. Vagabondò per le vie del nord, con i suoi sottili sandali di paglia

Ci sono tanti motivi per viaggiare, talvolta semplici, anche se in realtà molto complessi. I motivi più ovvi sono il guadagno e l’avventura, spesso indistinguibili l’uno dall’altro…

Oppure motivi religiosi… I viaggi alla ricerca della conoscenza sono di tutti i tempi, a cominciare da quelli leggendari dei greci verso l’ Egitto…

Nei miei scritti, due viaggiatori si impongono. Uno è l’imperatore Adriano, che sembra aver posseduto le caratteristiche essenziali dei viaggiatori di tutti i tempi. Uomo d’affari e uomo di Stato, spinto da ragioni pragmatiche a percorrere tutto il vasto mondo romano del suo tempo e le sue frontiere barbariche ma spinto anche dal suo gusto appassionato per il viaggio…

Il suo fine è, ancora una volta, il desiderio di liberarsi dai pregiudizi, dalle consuetudini e di trarre intelligentemente il massimo profitto dai suoi viaggi. A ciò si aggiunge il fascino della ricerca della conoscenza.

La conoscenza dei mondi stranieri, sia nel tempo che nello spazio, ha per risultato di distruggere i limiti dello spirito e dei pregiudizi» (Yourcenar I sandali di corda del poeta Basho)

Mi ha incantato questo brano della Yourcenar(1) nel quale la scrittrice parte dai viaggi del poeta cinese Basho, lo immagina nei sentieri di pianura e di montagna con le gambe tremanti di fatica e con le sue scarpette di corda consumate nel cammino.

La Yourcenar passa poi ai protagonisti delle sue storie, Adriano e Zenone, anche loro viaggiatori, anche loro uomini liberi. Perché è il viaggio che fa l’uomo libero.

In Memorie di Adriano, sicuramente il suo capolavoro, la scrittrice ricostruisce scrupolosamente la vita del grande imperatore romano vissuto tra il primo e il secondo secolo dopo Cristo.

La Yourcenar ha affermato di aver scelto di scrivere proprio dell’imperatore Adriano perché affascinata dall’epoca di passaggio e di splendore tra la “caduta” degli dei pagani e l’avvento del Cristianesimo.

Nella corrispondenza di Flaubert aveva trovato una frase che l’aveva ispirata «Gli dei non c’erano più, e Cristo non c’era ancora; c’è stato, da Cicerone a Marco Aurelio, un momento unico in cui è esistito l’uomo solo».

La preparazione del romanzo ha comportato lunghi periodi di studi e riflessioni. Per due anni la stessa autrice afferma di avere vissuto in simbiosi con Adriano in pieno II secolo.

Non stupisce quindi che l’autrice abbia utilizzato la prima persona immaginando una lunga lettera dello stesso imperatore, ormai alla fine della vita, al giovane Marco Aurelio da lui scelto come erede. Il racconto in prima persona rende coinvolgente e poetica la lettura.

«Mio caro Marco,

Sono andato stamattina dal mio medico, Ermogene, recentemente rientrato in Villa da un lungo viaggio in Asia. Bisognava che mi visitasse a digiuno ed eravamo d’accordo per incontrarci di primo mattino. Ho deposto mantello e tunica; mi sono adagiato sul letto[…]» (Incipit di Le memorie di Adriano)

L’io narrante ripercorre le imprese, le conquiste, la presa del potere romano, le guerre ai confini dell’impero, la sapienza del governo, la pax romana.

Ricorda anche gli amori, le battute di caccia, il nuoto, le cavalcate. Racconta l’interesse per l’astrologia, la lingua greca, la cultura.

Ma sicuramente l’aspetto del viaggiatore è tra quelli che devono aver affascinato di più la Yourcenar.

Viaggia continuamente Adriano, viaggia nel territorio del suo impero sconfinato.

«Già altri uomini prima di me avevano percorso la terra: Pitagora, Platone, una dozzina di saggi, e un buon numero di avventurieri. Per la prima volta però quel viaggiatore era al tempo stesso il padrone, libero al tempo stesso di vedere e di ritornare, libero di creare. Era la mia sorte […] Conviene che io faccia una confessione che non ho mai fatto a nessuno: non ho mai avuto la sensazione di appartenere completamente a nessun luogo, neppure alla mia dilettissima Atene, neppure a Roma. Straniero dappertutto»(2).

Marguerite Yourcenar, ha il Sole in Gemelli e molti aspetti di questo segno sono presenti nel suo oroscopo, in particolare l’amore per la conoscenza e per i viaggi.

Anche la sua vita è caratterizzata da viaggi che hanno inizio molto presto seguendo il padre, affascinante e scapestrato, che l’ha portata in giro per il mondo. Continua a viaggiare anche quando risiede negli Stati Uniti con la sua compagna Grace. Persino a 76 anni intraprende il giro del mondo con un giovane fotografo trentenne al quale è legata da una un po’ ambigua amicizia.

Una raccolta di suoi saggi ha un titolo che bene la rappresenta: Pellegrina e straniera.

Gemelli è anche segno della bipolarità.

Dopo l’apoteosi del maschile con l’Ariete e del femminile della Grande Madre con il Toro, nel terzo segno avviene la scissione, lo sdoppiamento del maschile e del femminile. Per la prima volta nello Zodiaco si introduce una dialettica all’interno di un segno.

Margherite è fortemente seduttiva nei confronti di uomini e di donne. L’oscillazione tra maschile e femminile lo possiamo anche percepire nelle voci narranti utilizzate nelle sue opere. In Memorie di Adriano dà voce a un imperatore maschio e omosessuale. Anche nel bellissimo romanzo Alexis, la lotta vana il protagonista scrive una lunga lettera alla moglie che ama teneramente per rivelarle la propria omosessualità e motivare il suo abbandono.

Il suo Ascendente è Leone. Altera e fiera camminava con il portamento di una regina. L’Ascendente Leone ci può fare anche comprendere meglio il suo slancio nella ricostruzione della vita e del pensiero di un grande imperatore mentre la specificità dei Gemelli sta nel rappresentare un Adriano Varius multiplex(3).

«quando due teste, due affermazioni, due idee si impongono, non si deve annullare l’una per l’altra, ma vedere le due facce differenti, le due fasi successive di uno stesso fatto. Una realtà è convincente perché complessa, umana perché molteplice»(4)

Note:

  1. Da Le scarpette di corda del poeta Basho conversazione sul tema del viaggio in una conferenza tenuta in Giappone e riportata su Repubblica il 3 maggio 2007
  2. da Memorie di Adriano
  3. Varius multiplex multiformis è il titolo di un capitolo del romanzo
  4. Da Taccuini di appunti di Marguerite Yourcenaur 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.