IL CARNEVALE IN ITALIA, IN EUROPA, NEL MONDO

di Franco Mioni (giornalista ASA) e Enzo Radunanza (direttore de La Gazzetta del gusto)

“Il Carnevale è una festa di origine cristiana che precede la liturgia Quaresimale con celebrazioni pubbliche a febbraio e marzo, con parate e giochi di strada che combinano costumi e maschere da circo consentendo alla gente di mettere da parte la propria individualità quotidiana e sperimentare il senso della socialità. Consumo smodato di alcol, carne e altri cibi che saranno proibiti durante la Quaresima sono incentivati. Altre caratteristiche del Carnevale le battaglie con i coriandoli ed espressioni di satira sociale con costumi grotteschi, per un generale capovolgimento delle regole e delle norme quotidiane. La tradizione italiana di indossare maschere risale al Carnevale di Venezia nel XV secolo e per secoli è stata un’ispirazione per il teatro greco e la commedia dell’arte.”

Si tratta comunque di una festa dalle origini antichissime: i suoi riti e festeggiamenti sono legati alla religione cattolica e indicavano il banchetto che si teneva l’ultimo giorno prima del periodo di astinenza e digiuno della Quaresima, che a sua volta precedeva la Pasqua. A poco a poco il Carnevale ha perso in parte il suo legame con la religiosità per diventare una festa popolare, un periodo di tempo nel quale è permesso fare tutto. D’altronde in questo periodo, già in epoca romana, i festaioli incalliti avevano i “Ludi Carnascialeschi” durante i quali ogni più ardita trasgressione, soprattutto del potere, era permessa.

Questo è anche il periodo in cui si celebrano i riti e le tradizioni legati alla lavorazione del maiale, preziosissima fonte di ricco nutrimento dai secoli più antichi e di cui si son sempre usati per manufatti domestici anche le cotenne, le ossa e soprattutto il grasso per lenire il dolore e riscaldare i corpi malati. Per questa grande utilità per le categorie più bisognose fu proprio la Chiesa a chiudere un occhio su qualche deroga a digiuni e diete quaresimali.

I Carnevali in Italia, famosi o meno.

Dal Nord al Sud, in varie città e in antichi paesi d’Italia così come nelle più sperdute vallate alpine Austriache o Svizzere si tengono Carnevali sicuramente meno conosciuti di quelli “popolari” come VIAREGGIO o NIZZA, ma di profondo interesse e scenograficità, perché legati ad eventi storici, leggende ed alla più genuina vita locale.

Carnevale a Viareggio

Famoso nel mondo è il fascino misterioso e immaginifico delle stupende maschere che fluttuano per le calli di VENEZIA, indossate insieme ad abiti che rivelano l’antica grandezza della Serenissima. La tavola qui si anima con la tipica cucina veneta ma soprattutto con le fritole o frittelle, fritte oppure al forno e insaporite in tanti modi: con la crema, lo zabaione e perfino con l’uvetta. Da non dimenticare i galani, che nel resto d’Italia si chiamano chiacchiere, sfrappole, bugie. Il nome a VENEZIA è legato alla forma simile ai nastri o “galan” che le donne mettono intorno al collo. E poi cichéti e cichéti de vin…

Carnevale a Venezia

In tutta la Penisola, comunque, è un tripudio: così come le suggestioni medievali che fanno da sfondo alle feste ed ai balli di PUTIGNANO, nelle Murge. Qui la generosità gastronomica non viene meno neppure in questo periodo in cui si confermano piatti come le recchietelle alle cime di rapa (le orecchiette), la minestra di fave e cicorie, le braciole di agnello o di asino, le polpette di pane e la farinella, una pietanza antica realizzata con orzo e ceci che vengono tostati e macinati per diventare una farina integrale con l’aggiunta di un po’ di sale. Il tutto accompagnato dai generosi vini rosati e rossi di tutte “ le Puglie”.

Ad ACIREALE, tra suggestivi scenari di paesaggi etnei e scogliere vulcaniche, il Carnevale più famoso della Sicilia vive del meraviglioso connubio tra sole, mare, agrumi ed autentico folklore. I festeggiamenti non trascurano i piaceri della gola con ricette tipiche come le crispelle c’anciov, fritelle con ricotta fresca e acciughe, la pignolata (piccole porzioni di pasta fritta ricoperte di miele e servite su foglie di limone), le sfingi (palline fritte ripiene o semplici, ricoperte di zucchero o di miele), le chiacchiere e i biscotti rametti a base di miele. E poi qualche calice dei profumati vini passiti delle varie isole sicule minori.

Forse meno nota ma ugualmente imperdibile è l’appassionata, colorita partecipazione che caratterizza nel periodo carnevalesco l’antica gara equestre della “Sartilia” di ORISTANO, vicina alle straordinarie oasi naturalistiche ed alle preziose zone archeologiche della Sardegna centro-occidentale. Da non mancare la rara Vernaccia di Oristano.

Carnevale a Oristano

Risalendo la penisola, a VIAREGGIO in Versilia, a FANO sull’Adriatico e a CENTO e S. GIOVANNI IN PERSICETO nella bassa emiliana predominano la fervida fantasia e l’ironia pungente degli stravaganti carri di cartapesta costruiti e custoditi anno per anno da appassionati cultori delle radicate tradizioni locali. Tra i dolci tipici del periodo ci sono le sfrappole o frappe (chiacchiere in altre regioni) ma anche i tortelli dolci o castagnole, piccole palline golose fritte nell’olio e farcite con panna o crema, le tagliatelle fritte, le raviole con la mostarda; ed i liquori “di casa”, rosolio e nocino. Ed essendo nella regione celebre per i suoi variegati salumi, questo è proprio il periodo in cui non mancano mai sulle tavole insieme al Lambrusco ed ai vini dei Colli bolognesi. “Al ninén l’è tot bon !”

le sfrappole o chiacchiere
le castagnole farcite alla crema

Infine all’estremo nord d’Italia, a IVREA coronata dalle verdi colline del Canavese tra le “rosse torri” e la cerulea Dora” di carducciana memoria, si svolge ogni anno un’epica, pittoresca “battaglia delle arance” con personaggi in stupendi, sfavillanti costumi dell’epoca feudale.

Il Carnevale in Europa

Appena al di là delle Alpi, nelle splendide vallate dei Grigioni e del Tirolo, le tradizioni e le antiche leggende che mescolano la religione a gnomi e folletti mantengono le usanze di demoniache maschere indossate da grandi e piccini, peregrinanti di casa in casa a portare fortuna e prosperità.

A MONACO DI BAVIERA, incorniciata dalle Alpi, ed a COLONIA, nella Valle del Reno, il Carnevale si svolge in una cornice tipicamente invernale dove le luci e i colori dei carri e degli addobbi risaltano sul candore della neve. Tra i dolci tipici del Carnevale ci sono i krapfen ripieni con confetture varie e cosparsi con zucchero a velo. Da provare anche il “Westfaler raücher schinken”, un prosciutto affumicato con salsa di mirtill rossi da abbinare ad un delizioso Riesling renano.

A NIZZA, nel dolce tepore e tra i meravigliosi scenari della Costa Azzurra, tutti i carri sfavillanti ed il maestoso contorno sono a base dei fiori profumatissimi e coloratissimi della Riviera, a milioni.

Carnevale a Nizza

Tipiche in questa manifestazione sono le bugnes o ganses (trecce), dolci simili alle nostre chiacchiere che si trovano nelle patisseries e boulangeries. Non mancano tra le altre cose la socca, ossia la farinata di ceci di tradizione tirrenica e provenzale e la zuppa di pesce (soupe de poisson) da abbinare ad un profumato bicchiere di Côtes de Provence rosé. O anche due…

Un Un Carnevale del tutto atipico si celebra a LONDRA, nel rinomato quartiere di Notting Hill. Questa grande festa in strada origina verso la fine degli anni Sessanta, quando la comunità caraibica decise di celebrare la propria cultura e le proprie tradizioni. La festa si svolge l’ultima domenica di agosto con circa un milione di persone che si raduna per due giorni nelle strade del quartiere per ballare e assaggiare il cibo colorito, saporito e un po’ magico tipico della tradizione caraibica.

Carnevale a Londra

Il Carnevale nel Mondo.

Appena intrapreso l’Oceano Atlantico a TENERIFE, nelle Canarie, antico punto di passaggio delle tradizioni africane verso il Sud America, troviamo il Carnevale più simile a quello brasiliano: clima e ambiente tropicale con luci, canti, suoni e percussioni fino all’esasperazione evocano i drammatici percorsi dei traffici degli schiavi. Tra un ballo e l’altro non mancano mai un bicchiere di Sangria o di Sherry insieme a tapas y copas, variatissimi bocconcini di pesce, crostacei, salumi, formaggi e verdure in salsa.

Arrivati sull’altra sponda dell’Oceano va detto che il Carnevale non è una festività particolarmente sentita negli Stati Uniti. Fa eccezione soltanto il Mardi Gras a NEW ORLEANS, capitale della Louisiana. L’apice è proprio alla mezzanotte del Martedì Grasso, il giorno prima del Mercoledì delle Ceneri: oltre 750 mila persone si riversano per le strade della città pittorescamente mascherate con vestiti color viola (simbolo di giustizia), oro (simbolo di potere) e verde (simbolo di fede). Cucina Creola, ma anche macumba, combattimenti di galli, misteriose sparizioni, riti voodoo…

Carnevale a New Orleans

Il Carnevale brasiliano

Assolutamente indescrivibile è ciò che milioni e milioni di esseri umani vivono in questo periodo nelle più importanti zone urbane del Brasile: Ovunque le sfilate chilometriche, i balli e le danze sono inframezzate da pantagueliche mangiate con l’immancabile e corroborante feijoada, uno stufato di fagioli neri, carne di maiale e di mucca con l’aggiunta di spezie e riso bianco, insalata e fette di arancia. E alcool a non finire…

A RIO DE JANEIRO, capitale mondiale del Carnevale, della gioia di vivere, del ritmo e del caffè si vive per mesi la più sfrenata allegria al suono del “Samba”, che evoca da sempre sensualità, amore e morte… I grandi, profondi temi delle feste irridenti e contro ogni norma, legge o potere che dai baccanali Romani alle feste settecentesche di mezza Quaresima scandiscono la nostra vita.

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