VIAGGI AGROGASTRONOMICI – LA CULTURA DEL CIBO NEL VIAGGIO

di Franco Mioni

I prodotti del territorio e la loro trasformazione e lavorazione fino all’arrivo sulla tavola; la storia delle tradizioni e delle feste legate all’alimentazione di una regione o di un paese; come oggi tutto ciò si è conservato, con un riscontro tangibile, vedendo e gustando dal vivo gli antichi e moderni luoghi dove i prodotti agricoli e animali venivano e vengono preparati e consumati dall’uomo.Il turismo organizzato ha trascurato per decenni queste fondamentali componenti della cultura, della storia, dell’economia e della realtà sociale di città, microzone, regioni e nazioni che si andavano a visitare, togliendo così a chi viaggiava un elemento fondamentale di comprensione della realtà, e dei perché di quella realtà, di ciò che si era scelto di andare a conoscere.

Aspetti geografici e climatici, guerre, religioni, carestie, scelte politiche e moti popolari: tutti questi aspetti fondamentali di qualsiasi luogo sono strettamente interconnessi, con reciproca influenza, con i prodotti del territorio e l’alimentazione.

Le gite, i week-end e i viaggi che si possono effettuare spaziano soprattutto nella nostra variegatissima, bellissima e a volte poco conosciuta Europa. Comprendono in maniera accurata e realistica tutti gli elementi di cui sopra, con pari dignità degli altri aspetti culturali e vitali di ciò che si va a conoscere: arte, architettura, musei, urbanistica, artigianato, folklore, ritmi e modi di vita.

Una gita di un giorno da Bologna, Padova, Firenze può condurci, oltre che in Emilia -Romagna, Veneto e Toscana, in Liguria, Piemonte, Lombardia, Trentino-Alto Adige, Friuli, Marche, Umbria. Con un week-end possiamo raggiungere anche la Costa Azzurra, la Svizzera, l’Austria, la Slovenia, il Lazio, l’Abruzzo.

Quindi stupendi tratti di costa, navigazione su fiumi e laghi, castelli, abbazie, città murate e piccole cittadine d’arte, crinali e vallate, montagne e colline; tutto ciò con mete non troppo scontate, lasciando da parte le più famose e conosciute grandi città storiche.

Insieme e accanto a queste bellezze naturali e artistiche ecco i più pregiati vigneti, cantine storiche in castelli, frantoi in mezzo a stupendi uliveti, produttori di formaggi e salumi «ancora come una volta» oppure le più avanzate aziende alimentari.

E quindi immersione nel tessuto storico ed economico di una società, assaggi e possibilità di acquisti di prodotti prelibati e spesso pranzi e cene in questi stessi suggestivi luoghi di produzione. Oppure in locali pulsanti di genuinità: dall’osteria al ristorante di antica fama, a fianco non di turisti giapponesi ma di persone del luogo.

E così in 4/5 giorni si possono visitare Borgogna, Alsazia o Provenza, tra le più spettacolari regioni francesi, e in una settimana è possibile girovagare nella fascinosa Mitteleuropa, dove la tavola è una delizia, oppure in Spagna o in Portogallo dove la cucina è vita.

Le stagioni migliori: tutte. In pieno inverno in Costa Azzurra o alle Canarie il clima è mite e soleggiato e il Carnevale scintillante, mentre la primavera è il momento magico della fioritura soprattutto in paesi freddi e piovosi come

Olanda e Inghilterra. L’estate è il periodo ideale per gli stupendi scenari della Scandinavia. In settembre e ottobre, per la vendemmia, abbiamo colori spettacolari nelle zone vinicole di tutta la nostra meravigliosa, inimitabile Europa, dalla Franconia Sveva all’ Ungheria. In novembre il profumo del tartufo invade Langhe e Monferrato e quello dell’olio tutte le regioni dove c’è un frantoio all’opera.

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