APPETIZER BOOKS: LA DONNA DAI CAPELLI ROSSI – ORHAN PAMUK

Edito da Einaudi. 2017, pp. 272

Edito da Einaudi. 2017, pp. 272

 

In una Istanbul forte di un boom economico che ha travolto lo sviluppo cittadino a partire dagli anni ’80, un uomo di successo decide di raccontare la propria vita, segnata da immagini forti, incise indelebilmente nel suo occhio interiore. Una storia alle volte può essere solo un pretesto, una farsa. Pamuk, in queste pagine che volano tra le mani quasi impazienti di girarsi da sole, recupera le tracce di archetipi antichi, annidati nei manoscritti più disparati: Rostam e Sohrab riemergono dall’antico Libro dei Re, di Firdusi, accostandosi alla tragedia, più che nota in occidente, di Edipo. Figli e padri in un’eterna lotta di potere e determinazione, costretti a fronteggiarsi, inconsapevoli, fino alla morte. Le storie, le immagini, i ricordi s’intrecciano rapidi in un racconto dagli esiti inattesi al cui centro sta lei, il suo ricordo, la sua forma: la donna dai capelli rossi. Voluttuosa per antonomasia catturerà Cem fin dal primo sguardo trascinandolo verso azioni che lo segneranno per sempre. Sarà forse una metafora, quella del padre e del figlio, che parla, sembra, del problema della modernità, dello scontro con la tradizione, del conflitto inesorabile che pare la Turchia stia vivendo proprio in questi giorni? Non rimane davvero che sollevare la copertina e lasciarsi catturare, fin dalla citazione di Nietzsche tra le pagine di guardia: «Edipo, l’assassino di suo padre, lo sposo di sua madre, Edipo, colui che ha sciolto l’enigma della Sfinge! Cosa ci dice l’arcana triade di queste azioni fatali? Esiste un’antichissima credenza popolare, in particolare persiana, secondo la quale un mago sapiente può nascere solo da un incesto».

Francesco Colombrita

 

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