di Francesco Colombrita

Edito Minimum Fax, 368 pp
Todd Andrews ha deciso di togliersi la vita. Una splendida, lucida, consapevolezza è calata su di lui, il 21 o il 22 giugno del ‘37. Una scelta che illumina la sua ultima giornata per le strade di Cambridge, Massachussets. Tutto sembra perfetto, ogni dialogo è foriero di presagi e ironia, ogni passo serve a sistemare la dipartita e a godersi gli ultimi momenti.
Eppure tutto questo Todd ce lo racconta vent’anni dopo e lo scopo della storia è spiegare al pubblico e a se stesso un’altra cosa, meno semplice della decisione da lui presa quella mattina, e cioè il perchè ha poi pensato di non farlo. Ardito e postmoderno, questo romanzo di John Barth è un’intensa macchina che ti trascina nella vita e nelle esperienze di un uomo che passo passo medita con te quasi a tu per tu, spiegando le proprie intenzioni non solo sul passato ma anche sul proposito di ciò che sta scrivendo. Non una narrazione classica, certo, ma un racconto che non può lasciare indifferenti. Analessi e prolessi frequenti raccontano le maschere che via via questo attore umano ha deciso, o ha finito per, indossare, fino a quel fatidico giorno. Vale la pena di salire tutti sull’Opera Galleggiante e assistere allo spettacolo.