LA MUSICA RITROVATA

di Gaetano Barchitta

Sono Gaetano, detto Tanino (da Gaetanino, come amava chiamarmi mio nonno) e sono il cugino siculo di Alba e di Claudio, vivo a Scordia, nella piana di Catania, cittadina delle dolcissime arance rosse, sono ben felice di poter scrivere di argomenti musicali sul blog di Metro-Polis, raccogliendo l’invito di Laura.

Cercherò di far conoscere, almeno spero, talentuosi musicisti non molto conosciuti o, addirittura, sconosciuti al grande pubblico e brani poco noti di altri, che, invece, il successo lo hanno avuto.

Se i miei suggerimenti musicali avranno avuto l’effetto di emozionare almeno uno dei soci di codesta pregevole associazione, il mio compito sarà assolto e “l’anima mia salvata”.

Grazie dello spazio dedicatomi.
Scriverò in questo mio primo intervento di Gerry Rafferty (vero nome Gerald Rafferty) e dei suoi brani poco conosciuti.

GERRY RAFFERTY

Figlio di madre scozzese e padre irlandese, da giovane Gerald iniziò a guadagnare esibendosi
nella Metropolitana di Londra e il suo brano di maggior successo, che molti ricorderanno, Baker
Street
, è ispirato proprio a quelle sue esperienze giovanili. Collaborò con Billy Connolly nella band The Humblebums.

Nel 1971 registrò il suo primo album solista, Can I Have My Money Back.
Nel 1972, col suo vecchio compagno di scuola Joe Egan, fondò gli Stealers Wheel.
Nel 1978, Rafferty incise l’album solista City to City, che includeva Baker Street, brano di successo, nel 1979 incise l’album Night Own e poi, via via, incise altri 14 album fino al 2011.

Gerry ci lasciò il 4 gennaio del 2011 all’età di 63 anni per seri problemi dovuti all’eccessivo uso di alcool.

La voce di questo artista aveva qualcosa di magico e insieme alle melodie che componeva riuscivano a catturare, ad avvolgere e a incantare, pur lasciando trapelare un animo tormentato con filo di tristezza, che i testi dei suoi brani evidenziano. Gerry, persona inquieta, sarà sempre alla ricerca di
qualcosa che mai riuscirà a trovare (amore?) e questo lo porterà, con molta probabilità, a rifugiarsi nell’alcool, lasciandosi inghiottire in un abisso sempre più profondo, che distruggerà la sua carriera e la sua vita.

Alcuni testi di brani recitano:

Con facilità dimentichiamo tutto l’amore che conoscevamo
Ma da qualche parte, lungo la strada, potremmo vedere la fiamma spegnersi
Ora un cuore esiliato si stanca, come due stranieri in terra straniera
Abbiamo raggiunto un punto di non ritorno, molto tempo fa

Non parlare del mio cuore, fa troppo male, fa male toccarlo
Dai un’occhiata alla mia faccia, ho ancora bisogno perché sanguino ancora
Sto correndo a vuoto da quando te ne sei andata
Il mondo degli spiriti ci guarda dall’alto perché siamo tristi e separati

Alcuni suoi brani:
Big change in weather (1978); Nicht owl (1979); A change of heart (1982);
Tired of talking (1988); Don’t speak of my heart (1922); It’s Easy to tolk (1922); Moonlight and gold (1922).

Tra i brani più belli ricordo: Right down the line (1978); Get it right next time (1979) e Shipyard town (1988), bellissimo brano dove si evidenziano le sue origini scozzesi. Consiglio di ascoltare lo stesso brano riproposto nel 2015 dal grande Jack Bruce, anche lui scozzese, in omaggio a Gerry. Dolcissimi sono i brani On a night like this del 1988 e Whatever’s written in your heart del 2011.

Il suo ultimo brano è stato The way it always starts (2011) in collaborazione con il virtuoso Mark Knopfler.

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