Educare ed educarci alla dignità: l’esempio di Janusz Korczak e dei suoi piccoli orfani ebrei.
di Angelo Errani
Il dottor Janusz Korczak fu per trent’anni il responsabile della Casa degli Orfani, l’orfanatrofio ebraico inaugurato nel 1912 in via Krechmabua a Varsavia. Fu questo l’impegno che caratterizzò la sua vita fino all’occupazione nazista della Polonia e al trasferimento dell’orfanatrofio nel ghetto e, in seguito, alla deportazione con i suoi duecento bambine e bambini nel campo di sterminio di Treblinka. L’esperienza educativa dell’orfanatrofio è documentata nelle sue due opere più significative: Come amare il bambino e Diario dal ghetto, che il dottore scriveva nelle ore notturne quando i bambini dormivano. È grazie alle Memorie di Nahum Remba, un impiegato della Judenrat in servizio alla stazione di Varsavia in quel giorno dell’agosto 1942, che abbiamo la possibilità di conoscere come Korczak aiutò i suoi piccoli orfani, dopo aver vissuto, anche a morire con dignità.
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