DIARIO DI BORDO – PRIMA SETTIMANA

di Mattia Macchiavelli

BOLOGNA, 10/03/2020
Diario di bordo n°1.

Lavoro tantissimo. Non che di solito lavori poco ma ora il lavoro è capillare, totale. La routine, lontana dall’essere dimenticata, cede il passo alle questioni straordinarie, talmente frequenti e frequentate che, in capo a un paio di giorni, saranno ordinarie. La preoccupazione è quella di tenere insieme tutto, di farsi carico di tutti e tutte, di non lasciare indietro; questa è la mia ossessione. Perché mi occupo di lavoro, di lavoro nelle dimensioni impalpabili della cultura e del ricreativo, perché mi occupo di volontariato. Impalpabili ma concrete, mai così concrete come adesso. Saltano tutti gli schemi, non è più questione di ore e di turni e di staccare il cervello per un po’, si lavora sempre e bisogna esserci sempre. Ed è così da qualche giorno ormai – non solo oggi, in cui le nostre libertà di movimento sono ridimensionate – perché il convitato di pietra di queste ultime settimane è l’incertezza.

Sono giorni strani anche rispetto a tutto il resto. Lo scriveva oggi Rosalba, dopo 7 anni fitti di attività ininterrotta, abbiamo dovuto sospendere le iniziative di Metro-Polis. Lo abbiamo deciso in maniera netta e lo abbiamo comunicato leste, ma questo fatto risuona forte in me solo ora: ferme dopo sette anni. Ha un suo peso specifico al quale non so ancora far corrispondere un’unità di misura. Continue reading

IN VIAGGIO – CON PETRARCA VERSO LA CONOSCENZA DEL SÉ

di Rosalba Granata

Petrarca nello Studio

In Petrarca il viaggio è occasione di riflessione. È riflessione su di sé. È scavo nella soggettività.
Come in Dante anche in lui vi è l’aspirazione alla beatitudine celeste.
Ma la sua opera è una continua confessione delle oscillazioni della sua coscienza, delle oscillazioni tra cielo e terra.

 Il 26 aprile del 1336 scrive un’Epistola all’amico Dionigi di San Sepolcro:

«Oggi, spinto dal solo desiderio di vedere un luogo celebre per la sua altezza sono salito sul più alto monte di questa regione, chiamato giustamente Ventoso».

Parte con il fratello Gherardo e affronta la dura salita verso la vetta. 

Ben presto, quando il sentiero si fa più faticoso, i due fratelli si comportano in modo molto diverso. Gherardo cerca la via più diretta anche se impervia, Francesco, al contrario, spera «di trovare un sentiero più agevole […] una strada che magari fosse più lunga ma più piana».

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