L’opera di Boccaccio è tutta terrena. Non c’è lo slancio trascendente di Dante né la conflittualità tra cielo e terra di Petrarca.
Dante è ancora uomo del Medioevo, Petrarca e Boccaccio appartengono a un secolo di transizione, il Trecento, con già germi dell’epoca nuova e infatti l’uomo di Boccaccio, precursore dell’imminente Umanesimo, cerca di realizzare se stesso nella vita terrena, l’intelligenza lo aiuta a sfruttare ogni occasione.
Prendiamo la seconda giornata del Decameron(1) nella quale si narrano storie avventurose, «si ragiona di chi, da diverse cose infestato, sia oltre alla sua speranza riuscito a lieto fine».
È il mercante molto spesso il protagonista di questa giornata, la novella di Landolfo Rufolo è definita una vera “Epopea mercantile”.
Landolfo cerca di aumentare le sue ricchezze, per questo riempie una nave di mercanzie e con intraprendenza si mette in mare per scambiarle in terre lontane. Ma la fortuna gli è avversa, una tempesta affonda la sua nave e perde tutto. Nel naufragio per non annegare si aggrappa a una cassa che, quando viene salvato, si scopre contenereun tesoro. Torna quindi a casa più ricco di prima.Continue reading →
In Petrarca il viaggio è occasione di riflessione. È riflessione su di sé. È scavo nella soggettività. Come in Dante anche in lui vi è l’aspirazione alla beatitudine celeste. Ma la sua opera è una continua confessione delle oscillazioni della sua coscienza, delle oscillazioni tra cielo e terra.
Il 26 aprile del 1336 scrive un’Epistola all’amico Dionigi di San Sepolcro:
«Oggi, spinto dal solo desiderio di vedere un luogo celebre per la sua altezza sono salito sul più alto monte di questa regione, chiamato giustamente Ventoso».
Parte con il fratello Gherardo e affronta la dura salita verso la vetta.
Ben presto, quando il sentiero si fa più faticoso, i due fratelli si comportano in modo molto diverso. Gherardo cerca la via più diretta anche se impervia, Francesco, al contrario, spera «di trovare un sentiero più agevole […] una strada che magari fosse più lunga ma più piana».