DIARI DI PALESTINA

La strada racconta

Ho sempre desiderato visitare la Palestina, un po’ perché da studiosa e appassionata di relazioni internazionali mi sono sempre chiesta come una così lampante violazione del diritto internazionale potesse davvero verificarsi nel mondo moderno e in secondo luogo perché tale violazione è stata protratta per anni e tuttora si fatica a vederne la conclusione. L’associazione con cui sono partita si chiama OIKOS, ONG italiana che si appoggia ad altre organizzazioni locali, nel caso di specie io ho collaborato con il Jenin Creative Cultural Center. Questa organizzazione nasce nel 2003, in seguito alla seconda intifada, per riportare un po’ di normalità nelle vite di ragazzi e bambini che avevano incontrato la violenza della guerra e delle rappresaglie armate nei confronti dei loro genitori, parenti e amici. Ma soprattutto che avevano assistito alla distruzione di quel paese che chiamavano “casa”.

Mi sono preparata molto per questo viaggio, ho letto e approfondito tutto quello che trovavo su questa terra e mi sono immaginata mille volte come sarebbe stato arrivare a Jenin. La città si trova nel nord della West Bank, quindi per raggiungerla dall’aeroporto di Tel Aviv ho dovuto fare parecchia strada. Continue reading

LE OSTRICHE DI GENGIS KHAN

«Per le ostriche l’argomento più interessante deve esser quello che tratta delle insidie del gambero, o del coltello del palombaro che le stacca dallo scoglio» (Giovanni Verga, Fantasticheria)

Khalid al-Sanih Daraghmah ha dei bei baffi e occhi vispi, sempre in movimento. Parla un arabo veloce, senza prendere fiato, Khalid non ha tempo da perdere. Le parole si affollano, inseguono il pensiero senza mai raggiungerlo. In inglese sa solo dire, o meglio gridare, “Why this?” e “This for me”, ma queste due frasi racchiudono quasi tutto quello che vuole comunicare: l’insensatezza di ciò che subisce, la consapevolezza che continuerà a resistere. Continue reading