IL BRASILE: DAI MIEI OCCHI E DALLA MIA PENNA

1 Marzo 2016. Stazione di Milano Centrale. Belli abbronzati. Stanchi morti. Ognuno col suo zaino da 13 kili sulle spalle. Sono le 6 di sera. Il cielo è già nero pece. Noi stiamo aspettando il treno che percorrerà gli ultimi 200 kilometri che ci separano da casa, dalla fine di questa meravigliosa avventura. Ed è in questo preciso momento, osservando per più di due ore da una panchina della sala d’attesa la gente che passa, che mi rendo davvero conto del fatto che vengo dall’altra parte del mondo. Che ho visto una realtà magnifica, anni luce lontana da noi in tutto. Probabilmente per molti versi anni luce AVANTI a noi.

E allora apro il mio diario di viaggio, che puntualmente scrivo durante ogni viaggio che si rispetti, e ripercorro le tappe di questa vacanza. Così, per farmi un pò del male e per cercare di alleviare la nostalgia (saudade!) che già mi sta assalendo. Perché come c’è scritto all’imbarco internazionale dell’aeroporto di Rio de Janerio: “Arrivederci. Oltrepassata questa linea comincia la saudade!”.

10/16 Febbraio – RIO DE JANEIRO

Arrivando in aereo a Rio la prima cosa di cui ci si rende subito conto è che potrai stare lì 1 settimana, 1 mese, 1 anno o una vita… ma puoi stare certo che non riuscirai mai a vederla tutta. È sterminata. Non finisce mai. I suoi confini non esistono. Non si vedono.

E allora come fare a organizzare le giornate in una città così…? Semplice! Non vanno organizzate! L’unica cosa da fare è dedicare una giornata ad ogni quartiere della Rio “da vedere” (perché il 95% della superficie di Rio è in realtà composta da quartieri residenziali, industriali e favelas: posti certamente interessanti e sicuramente particolari, ma impensabili da visitare. Vanno vissuti tuttalpiù). Continue reading