BERTHE MORISOT – L’ OSCURITÀ E LA LUCE
di Rosalba Granata
Berthe Morisot è stata la prima e certamente la più famosa tra le artiste dell’impressionismo, faceva infatti parte integrante di quel gruppo di artisti che, alla fine dell’Ottocento, hanno rivoluzionato la pittura.
Attualmente in Italia sono a lei dedicate due grandi mostre a Torino e a Genova.
La Morisot proviene da una famiglia dell’alta borghesia francese e non era infrequente che, nel suo ambiente, le giovani donne prendessero lezioni private di pittura1. Era invece ostacolato dalle famiglie il desiderio di diventare pittrici professioniste. Infatti Guichard, insegnante di Berthe e della sorella Edma, così mette in guardia i genitori.
“Con una natura come quella delle vostre figlie, non è qualche gradevole nozione artistica da sfoggiare in società che il mio insegnamento procurerà loro: no, le ragazze diverranno delle pittrici. Vi rendete bene conto di che cosa questo significa? In un ambiente di grande borghesia come è la vostra, sarà una rivoluzione, anzi direi quasi una catastrofe”
La madre, donna colta discendente del famoso pittore Fragonard, inizialmente non se ne preoccupa convinta che le figlie siano destinate ad un buon matrimonio.
Solo con il passare del tempo comincia a rendersi conto che Edma intende assecondarla ma con Berthe incontra maggiori difficoltà.
Scrive infatti ad Edma ormai sposata:
Sono delusa di vedere che Berthe non troverà da accasarsi come tutti gli altri. È come per l’arte, le faranno dei complimenti, perché lei sembra cercarli, e la terranno a distanza quando si tratterà di prendere con lei un impegno serio.
Ma Berthe continua a pensare unicamente a migliorare la sua tecnica di pittura. Fa pratica di copiatura al Louvre e prende lezioni da vari insegnanti tra i quali il celebre Jean-Baptiste Corot che la avvia alla consapevolezza dell’importanza della luce e alla pittura en plein air.
Nel 1868 il pittore Fantin Latour, amico di famiglia incontrato casualmente al Louvre, le presenta Éduard Manet. È sicuramente l’incontro che le cambia la vita.
Manet è già pittore famoso, ma è anche l’artista più criticato e avversato dalla buona società parigina. Le sue opere destano clamore, fanno scandalo.
In anni in cui non c’erano ancora cinema e televisione la partecipazione agli eventi artistici era appassionata. Nel 1863 La Colazione sull’erba viene rifiutata dal Salon. È un’opera davvero rivoluzionaria e i benpensanti parigini si indignarono rumorosamente di fronte alla donna nuda dipinta da Manet, e accusano il quadro di vera «indecenza». L’indignazione è ancora più violenta due anni dopo con l’esposizione di Olympia.
Eppure Berthe, pur essendo giovane di buona famiglia, riconosce il genio di Manet tanto da accettare, seppure accompagnata dalla madre, di posare per lui. È sicuramente una scelta inusuale per una donna della sua classe sociale.
Il pittore la ritrae per la prima volta nel 1869 nel rivoluzionario Il balcone, poi tra il 1870 e il 1874 in una decina di altre opere. Il suo ritratto più famoso è forse Berthe con il mazzolino di violette .
“Sono quadri che colpiscono, raramente un uomo ha saputo guardare una donna con uno sguardo così profondo”2
Intanto la Morisot continua a dipingere ed entra a contatto con i pittori dell’impressionismo tanto da diventare parte integrante del movimento.
È una strada molto radicale quella che sceglie. Ci vuole forza d’animo nell’epoca e nell’ambiente da cui proviene a intraprendere la strada di pittrice professionista che non rientra nelle categorie canoniche delle donne: mogli, amanti, modelle. E soprattutto occorre grande forza di volontà per abbandonare la strada della pittura tradizionale ed essere bersaglio di critiche talvolta volgari.
Oggi non ce ne rendiamo pienamente conto, siamo abituati alla pittura impressionista, anzi è quasi per noi la pittura per eccellenza, popolare anche tra i non addetti ai lavori. Non era così.
Nel 1874 si apre la prima mostra degli Impressionisti, nelle sale dello studio professionale del fotografo Nadar. Vi sono esposti centosessanta quadri di Monet, Pissarro, Sisley, Renoir, pittori ancora sconosciuti ma che dopo pochi anni diventeranno famosissimi. Berthe Morisot è l’unica donna3 a partecipare e presenta nove opere a olio, acquarello e pastello, tra queste La culla, uno dei suoi dipinti più famosi.
È Edgar Degas che scrive alla madre della Morisot per assicurarsi la sua partecipazione al nuovo, ambizioso progetto.
”Troviamo che il nome e il talento di Berthe Morisot siano troppo importanti per noi per essere in grado di farcela senza di lei”
Il 1874 è anche l’anno del suo matrimonio. Finalmente, a trentatrè anni, si decide. Sposa Eugene Manet, fratello di Edouard, uomo dal carattere tranquillo che la ama teneramente e che non le impedirà mai di partecipare alle attività del movimento impressionista e soprattutto di dipingere, anzi si mostra sempre orgoglioso del talento della moglie.
Ancora una volta dà prova del suo carattere indipendente mantenendo il suo cognome e continuando a firmarsi Berthe Morisot.
La sua casa diviene un ritrovo per intellettuali, dove vengono invitati i pittori Renoir, Monet, Degas, e anche scrittori tra i quali Zola, Mallarmè.
E dal 1874 Berthe non posa più per le opere di Manet.
Quella della Morisot è una pittura dai colori chiari, delicata e piena di luce. Una pittura che comunica freschezza e tranquillità.
Fra i temi vi sonomarine e paesaggi dipinti all’aria apertaen plen air, ma soprattutto è l’universo femminile che prende gran parte della sua produzione. Dipinge il mondo in cui vive nel quale sono protagoniste donne eleganti colte nella quotidianità della loro vita in casa, nel parco, in giardino. A questo mondo riesce a infondere il proprio sguardo personale: il tema della maternità è trattato senza retorica e inedito per il suo tempo è il tenero quadro della paternità quando mostra la dolce attenzione del marito per la figlia Julie.4
La vita tumultuosa della città moderna, i caffè, i locali notturni, le stazioni restano invece ancora una prerogativa maschile.
Abbiamo osservato quanto Berthe sia determinata. Nell’arte e nella vita privata. Il suo Sole e Mercurio sono in Capricorno e gran parte della sua personalità appare in sintonia con il segno.
Ci colpisce il suo volto intenso e severo.
Il suo carattere è chiuso e riservato, caratterizzato da tenacia e volontà di ferro.
Nei ritratti di Manet è affascinante, magnetica e misteriosa.
Nel romanzo Le luci e gli abissi l’autrice, Adriana Assini, inserisce un dialogo che immagina avvenga nel momento in cui Manet la sta ritraendo. Berthe gli chiede per quale motivo dipinga i suoi occhi di un nero intenso mentre sono “verdi come le muffe degli stagni”. Il pittore risponde che vi scorge “un regno di ombre imponderabile e magnetico che esige un nero implacabile e profondo”.
Quando però rivolgiamo la nostra attenzione ai quadri della Morisot, quasi con stupore ammiriamo la sua pittura piena di luce e di dolcezza femminile.
Riguardando il suo oroscopo ci accorgiamo che il Sole è sì nell’austero Capricorno, ma i pianeti che caratterizzano l’identità e l’interiorità della donna si trovano in segni femminili. La Luna è nella venusiana Bilancia, Venere in Pesci, segno nel quale la Luna si trova esaltata, e l’Ascendente nel dolce e materno Cancro.
È la sua arte che la fa quindi emergere dall’ombra per divenire “la Signora della luce”.
È questo lato di sé che viene rivelato dalla sua arte, e la sua pittura si fa interprete dei profondi sentimenti che esprime nella vita famigliare.
Il rapporto tra Edouard Manet e Berthe è sicuramente intrigante e per molti aspetti misterioso. E infattimolti romanzi e racconti utilizzano la fantasia per addentrarsi nella parte privata della loro esistenza. Ma non esiste alcun documento, nessuna certezza storica su un loro rapporto amoroso. Ci sono solo i quadri, tanti quadri che emanano un fascino intenso.
L’ autrice del saggio Le disobbedienti immagina un gioco di sguardi (unico ammesso essendo Edouard sposato) quando Berthe posava per il pittore.
Il romanzo di B. Schisa La donna in nero, purtroppo fuori stampa, si spinge ancora più in là e racconta come sia sbocciata tra Eduard e Berthe una passionale e impossibile storia d’amore.
“Ho cercato di capire cosa avesse in comune quella donna borghese e riservata con gli Impressionisti e con Edouard Manet, il pittore che aveva scandalizzato l’intera città con i suoi nudi. Mi sono chiesta perché Berthe avesse posato per Manet undici volte. Undici ritratti. Vestita (quasi) sempre in nero. …
Di Berthe mi ha sempre affascinato la sua pervicacia nell’inseguire la modernità, il suo anticonformismo. A trent’anni non aveva ancora preso marito tanto era impegnata a dipingere. Non cercava un matrimonio borghese, ma un uomo da amare. E, purtroppo, era innamorata di un uomo sposato. Ha deciso di mettere su famiglia in un’età in cui, all’epoca, si sfioriva.” 5
Il romanzo Le impressioni di Berthe di Stella Stollo prende spunto dalla prima retrospettiva dedicata alla pittrice un anno dopo la sua morte. È il marzo del 1896, protagonista è la figlia Julie, che, ammirando i quadri della madre, ripercorre la sua storia professionale e sentimentale.
Il racconto della Vreeland Ninna nanna6 è molto particolare, infatti voce narrante è quella della balia della figlia Julie. Il punto di vista è quindi quello di una donna del popolo costretta dalle necessità economiche ad allontanarsi dal figlio. Ha poca simpatia per la signora, le appare distaccata, fredda e altera. La osserva. Il marito non nasconde la sua ammirazione ma a lei sembra che gli occhi della signora brillino solo quando guarda il cognato.
Adriana Assini in Le luci e gli abissi mette l’accento sul contrasto tra la personalità della Morisot, creatura d’ombra e la sua pittura della luce colta nelle sue infinite sfumature e nei suoi continui mutamenti. Contrasto anche tra il suo animo irrequieto e tormentato e la scelta di catturare e trattenere sulla tela l’atmosfera lieve che scaturisce dalle minute gioie della vita semplice, spesso di ambientazione familiare.
- In quegli anni le Accademie erano ancora precluse alle donne. Solo dalla fine dell’ottocento l’Ecole des Beaux Arts viene aperta alle donne ↩︎
- Dalla introduzione a “La donna in nero” romanzo di Brunella Schisa ↩︎
- Presto seguita da altre come Marie Bracquemond, Eva Gonzales e la statunitense Mary Cassat ↩︎
- Link https://blog.metropolisbologna.it/uncategorized/genitori-oggi-un-dialogo-tra-diritti-e-immagini/ ↩︎
- Da un’ intervista a Brunella Schiva ↩︎
- Racconto della Vreeland in “Ritratti d’artista” ↩︎