1. Scorpione: nel suo mistero ci guida Dostoevskij
2. Le donne Scorpione
3. Scorpione e il potere.
1. SCORPIONE: nel suo mistero ci guida Dostoevskij
«Lo Scorpione nel linguaggio millenario dell’Astrologia è intuizione della presenza della realtà inconscia» (Aurigemma)
«Sempre mi sono spinto fino all’estrema frontiera» (Dostoevskij)
Lo scorpione è l’ottavo segno dello zodiaco.
È segno d’acqua, non è però l’acqua di sorgente del Cancro e non è il mare dei Pesci. Quella dello Scorpione è l’acqua della palude. Acqua che si collega molto bene con la profondità dell’inconscio.
È difficile “spiegare” lo Scorpione. È un segno complesso, misterioso, segreto.
Aurigemma nel suo bellissimo saggio sullo Scorpione1 parte dal Mito di Orione, il grande cacciatore che, per aver offeso Artemide, viene ucciso da uno scorpione che la dea ha fatto uscire dalle viscere della terra.
Tutte le interpretazioni poi fanno riferimento alla sua potenza, alla creatività e ad una forte energia pulsionale, molto spesso distruttrice ma anche fertile, che comunque sconvolge sempre la situazione preesistente .
«Nelle forze oscure sepolte nell’inconscio si nasconde una potenza vigile, che costringe la coscienza ad uno sforzo di adeguamento e di rinnovamento continuo…» dice Aurigemma.
È difficile “spiegare” lo Scorpione… Lo Scorpione si sente. Lo Scorpione nelle persone che incontriamo, lo Scorpione che è dentro di noi.
A me pare di percepirlo come un terreno familiare. Era Scorpione mia madre, è Scorpione la mia Luna, sono Scorpione tante donne importanti della mia vita. Infatti nell’astrologia, come nel sogno, come nella psicanalisi, prevale il collegamento analogico. Quindi l’immagine della madre si estende alle altre donne della nostra vita. Forse non è una luna facile, ma ne vado orgogliosa.
Ed essendo appunto difficile spiegare lo Scorpione cerchiamo di entrare nel suo mondo scegliendo una guida e la troviamo in F. Dostoevskij. Leggete un suo libro: ecco che entrate nel territorio del segno.
E già i titoli delle sue opere ce ne danno un’anticipazione: Memorie del sottosuolo, Delitto e castigo, Umiliati e offesi, I demoni…
Dostoevsckij scende nella profondità dell’acqua torbida della palude con la capacità di toccare i punti più bui e inesplorati dell’animo umano, è come se ci conducesse per mano in quel labirinto in cui da soli non vorremmo entrare.
L’oroscopo di Dostovesckij è caratterizzato dal Sole in Scorpione e da forti dissonanze che riguardano i pianeti governatori dello Scorpione (Marte e Plutone) dissonanze che accentuano i tormenti e le lacerazioni interiori.
Quale libro scegliere come tipicamente scorpionico? Penso che possiate partire da qualunque suo romanzo.
IL SOSIA (1846). L’inquietante tema del doppio, dell’ombra2, presente ampiamente nella letteratura dell’Ottocento3 viene trattato da Dostoevsckij nel modo più sconvolgente e psicologicamente più profondo. Seguiamo il protagonista nel suo paranoico delirio di persecuzione e lo seguiamo nel suo inabissarsi sempre più a fondo verso la follia.
Il terribile I DEMONI (1873) rappresenta con i suoi personaggi deliranti la vastità del Male ed anche il suo fascino, la sua trascinante attrazione.
DELITTO E CASTIGO (1866) è appassionante e avvincente come un giallo ed evidenzia, dopo il tormento della colpa, la possibilità di salvezza nell’accettazione della pena e nell’amore.
Ma forse il più completo per illustrare l’universo scorpionico è I FRATELLI KARAMAZOV (1879).
«In ogni uomo, si sa, si nasconde una belva, la belva dell’ira e della lussuria…» (Dostoevskij, I fratelli Karamazov).
Lo Scorpione è il segno che forse mostra i tipi più diversi, da malfattori oscuri e tuttavia affascinanti, a fanatici accesi dal fuoco di una passione, agli scorpioni più evoluti , acuti e perseveranti, fino a quelli destinati a divenire “aquile” e ad aver accesso al mondo sacro…
Tutte le tipologie scorpioniche sembrano presenti nei Fratelli Karamazov: Ivan, l’ intellettuale gelido, il “santo” Alioscia, l’appassionato e sensuale Dimitri… Tutti a modo loro cercano di allontanarsi dal modello del padre volgare, violento e lussurioso… eppure il sangue dei Karamazov è in ognuno di loro, persino nel puro Alioscia come gli assicura il fratello Dimitri «Anche tu sei un Karamazov».
Vediamo più da vicino le caratteristiche dei fratelli.
Ivan, intelligente e scettico, è assetato di fede ma incapace di credere. Lacerato da un tormento interiore si interroga, costruisce teorie, è suo il famoso racconto del “Grande Inquisitore”.
La dannazione di Ivan si consuma per gradi in un inesauribile climax, di cui rappresenta testimonianza il dialogo, nella parte finale del romanzo, con il fratello Alesa.
«Come vivrai tu?… È mai possibile un tale inferno nel cuore e nella testa?» «C’è una forza che resiste a tutto!» disse Ivan con un freddo sogghigno «Che forza?» «Quella dei Karamazov… La forza dell’abiezione dei Karamazov.»
Alesa, il fratello minore, cerca la verità nella fede e impiega la forza dei Karamazov come canale per la pienezza spirituale. Anche lui si getta a capofitto, ma sempre con l’obiettivo del Bene.
In Dimitri troviamo il carattere più violentemente passionale. Ardore, ira, gelosia sfrenata caratterizzano il suo rapporto con la bella Grusenka, della quale è invaghito anche il padre.
«Io sono un Karamazov! Perché, se precipito in un abisso, è a capofitto, con la testa in giù e i piedi in su, e anzi contento di esservi caduto in maniera così degradante: lo considero bello! E quando sono al fondo della vergogna innalzo un inno…»
La vicenda prende inizio con il ritorno dei fratelli alla casa del padre, ed esplodono laceranti e violenti conflitti. Poi il padre viene ucciso, tutte le prove sembrano accusare Dimitri ed è lui che, pur innocente, viene condannato.
Ma il drammatico processo e il riavvicinamento con Grusenka segnano per lui la svolta, e lo portano alla conversione e alla catarsi.
«Fratello in questi due mesi io ho sentito dentro di me un uomo nuovo! Era prigioniero dentro di me…»
Ma chi è colpevole? E soprattutto chi è veramente innocente?
Amo Dostoevskij fin dagli anni giovanili, era Delitto e castigo il romanzo che nascondevo sotto i libri di scuola e, quando entrava mia madre, fingevo di studiare.
Dall’anno scorso ho iniziato a rileggerlo. E mi sono chiesta come ho potuto stare tanti anni senza di lui… Le voci dei personaggi sembrano parlare nella testa… L’intellettuale Ivan , l’appassionato Dimitrij, il mistico Alioscia, li sentiamo dialogare dentro di noi. «Romanzo polifonico» lo definisce infatti Bactin e anche Gide diceva: «Sento le voci dei fratelli Karamazov risuonare dentro di me».
Concludo affermando che lo Scorpione è un segno molto spesso frainteso e gli sono stati attribuiti caratteri particolarmente negativi, solo alcuni hanno individuato il carattere di rigenerazione che lo caratterizza, certamente deve imparare a padroneggiare il proprio mondo interiore, deve capirlo, deve diventare padrone del proprio mondo infero e portare la luce nei luoghi dell’inconscio.
NOTE:
1. Aurigemma: Il segno zodiacale dello Scorpione. Aurigemma è un analista junghiano. Il suo saggio ha uno scopo di ricerca: esaminare, confrontare in che modo nelle varie culture è stato trattato il mito dello scorpione. Si ispira a tentativi di indagine delle strutture della psiche collettiva.
2. Il tema del doppio in letteratura è analizzato nel saggio di Otto Rank Il doppio – uno studio psicanalitico pubblicato per la prima volta nel 1914 nella rivista psicanalitica di Vienna Imago e poi nel 1925 in forma di libro. Nel IV capitolo Rank prende anche in considerazione il tabù dei primitivi riguardanti l’ombra
3. Possiamo citare tra i più significativi Hoffmann Gli elisir del diavolo (1814), Oscar Wilde Il ritratto di Dorian Gray (1890).
Prossimi numeri:
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-Scorpione e il potere
Rosalba Granata
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