VIAGGI AGRO GASTRONOMICI – LA VAL DI BISENZIO

TRA BOLOGNA E PRATO

di Franco Mioni

Esistono ancora territori leggermente marginali rispetto alle grandi vie di comunicazione, non così conosciuti seppur inseriti in contesti già noti, che possono costituire delle vere e proprie scoperte a volte oltre ogni aspettativa e con una vasta gamma di interessantissime realtà.

Nel cuore dell’Appennino Tosco-Emiliano tra Prato e Bologna, dove ci portano sia la strada Val di Setta che la ferrovia direttissima per Firenze, incontriamo la Val Bisenzio.

Piccoli antichi borghi, resti di castelli medievali, pievi romaniche e ville rinascimentali inserite nel verde di vallate o al riparo di montagne costituite in splendide riserve naturalistiche con flora e fauna protette; zone dove gli eventi socio-economici hanno lasciato suggestivi reperti di archeologia industriale delle vecchie fabbriche tessili, di cartiere, fonderie e mulini.

Qui le tradizioni secolari degli usi e costumi sono sopravvissute grazie alla custodia pervicace degli abitanti e oggi vengono mantenute e riproposte grazie all’entusiasmo di chi ne ha compreso l’importanza per la valorizzazione dei luoghi e il conseguente afflusso di turismo e di benessere.

E così non solo l’artigianato dei tessuti, delle ceramiche, del legno e dei metalli sono rinati, ma ritroviamo anche i profumi, i colori e i sapori dei prodotti della terra e degli animali, degli antichi alimenti e dei piatti caratteristici della cucina popolare. Pochi chilometri al di là dell’Appennino e tutto cambia: paesaggio, storia, lingua, tradizioni, prodotti agroalimentari… 

Venendo da Bologna, attraversata la galleria dell’Appennino e scesi dal treno a Vernio, una breve strada conduce alla Riserva Naturale di Acquerino-Cantagallo, un vero e proprio polmone verde di quasi 20.000 ettari tra torrenti, vallate, colline e montagne con foreste secolari di faggi e castagni. Troviamo qui un’inesauribile fonte di manifestazioni con proposte di visite e passeggiate naturalistiche, convegni tematici e degustazioni di prodotti tipici presso i rifugi e i Centri Visita. Dall’autunno all’estate vengono proposte mostre micologiche, feste delle castagne, passeggiate nei boschi a piedi, in bicicletta e a cavallo (esiste una “ippovia”), visite alle sorgenti del Bisenzio, percorsi botanici alla scoperta di erbe officinali e selvatiche, ricostruzione di accampamenti medievali con mercatino di spezie e profumi.

Seguendo la valle del Bisenzio incontriamo poi la Rocca Cerbaia ed il complesso monastico della Badia di Vaiano con importanti scavi archeologici; troviamo qui anche vasti uliveti di Moraiolo, Leccino e Frantoio per un olio extravergine di gran pregio.

Dalla parte opposta della valle il confine col Mugello è segnato dai monti della Calvana, dove la razza bovina omonima costituisce una delle eccellenze  locali, con carni di qualità pari alla famosa Chianina. Poco oltre Vaiano ecco la splendida villa rinascimentale che ha nome Il Mulinaccio, sede di mostre di artigianato e di deliziose lezioni di cucina dedicate al percorso del gusto rinascimentale. Tutt’attorno nella zona è stata recentemente costituita e inaugurata la prima Strada dei Biscotti d’Italia, coinvolgendo i forni artigianali che si tramandano secolari tradizioni tipiche: dal celebre biscottino di Prato ai “brutti boni”,  agli zuccherini, agli amaretti.

Infine il pane, “la bozza” senza sale per i cibi saporiti della cucina pratese come… la mortadella. Sì, tutto vero: piuttosto diversa da quella bolognese, ma con la stessa documentata antica storia. 

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