APERITIVO A TEMA: NUOVI MODELLI DI SVILUPPO ECONOMICO

Il prossimo Aperitivo a Tema di Metro-Polis si terrà venerdì 31 marzo, presso il Centro Socio Ricreativo Culturale Stella (già Trento Trieste), in via Savioli 3, dalle ore 19:00 in poi. In questa occasione parleremo di “Nuovi modelli di sviluppo economico” e affronteremo questa tematica insieme al nostro ospite Stefano Zamagni, professore di economia politica dell’Università di Bologna.
Beatrice Collina ci introduce alla serata con l’articolo seguente.

Laura Comitogianni

Un esercizio particolarmente difficile consiste nel mettere in discussione i modelli di vita, di cultura, di società in cui siamo quotidianamente immersi. È complicato prendere le distanze e osservare dall’esterno, e dunque problematizzare, ciò che appare ai nostri occhi “normale” e scontato. Essere completamente calati in un contesto rende complicato analizzare quello stesso contesto in modo critico e chiedersi se le cose potrebbero essere diverse da come sono. Ma il fatto che certi modelli siano profondamente interiorizzati da singoli individui e gruppi non significa che siano effettivamente capaci di rispondere alle esigenze per cui storicamente e culturalmente sono stati creati; non significa che non siano modificabili o, addirittura, sostituibili.

Riflessioni di questo tipo investono oramai da decenni anche l’ambito economico. È in particolare il “paradigma capitalistico” a essere messo in discussione, insieme a una serie di elementi ritenuti costitutivi del paradigma stesso (o ad esso intimamente intrecciati). Potremmo elencarne qualcuno, senza la pretesa di essere esaustivi: competizione (mors tua vita mea); razionalità strumentale (il fine giustifica i mezzi); accumulazione compulsiva (di denaro e beni materiali); esclusione (solo pochi individui possono essere realmente capitalisti); salvaguardia dei beni privati (a scapito dei beni comuni) etc. Sia chiaro che non si tratta di condividere o meno questa lista, per quanto parziale, da un punto di vista morale. La questione è pragmatica. Il modello capitalistico, che di fatto governa tuttora le nostre società e (forse inconsciamente) una parte dei nostri atteggiamenti individuali, è (ancora) quello più “funzionale” per il mondo in cui viviamo? Può reggere?

Diversi studi negli ultimi anni hanno individuato dei veri e propri “paradossi” che emergono dall’adozione di questo paradigma. Probabilmente il più noto è quello conosciuto come “paradosso della felicità”, secondo il quale, dopo una certa soglia, ricchezza e utilità individuale non contribuiscono a renderci più felici ma, al contrario, si osserva un progressivo aumento di insoddisfazione. Insomma, come ci insegnano le soap opera da sempre, le persone ricche non sono affatto le più felici. E, ancora, si parla di “jobless growth”: l’accumulazione del capitale non garantisce l’aumento di posti di lavoro, ma anzi necessita (non è una possibilità!) del loro taglio. Non si possono infine ignorare i problemi ambientali: il capitalismo necessita (anche questa non è una possibilità) di sfruttare le risorse naturali per autoalimentarsi, il tutto in un mondo la cui popolazione continua a crescere a ritmi vertiginosi. Se ne traggono facilmente le conseguenze.

Ma, quindi, è possibile immaginare un’alternativa, o più alternative, in ambito economico? Il modello capitalistico è da buttare via nel suo insieme o ha semplicemente bisogno di essere integrato da elementi capaci di affrontare in modo più efficace la complessità del mondo attuale? Esistono già, concretamente, esempi di economie che partono da assiomi diversi rispetto a quelli capitalistici e, se sì, funzionano e quali prospettive hanno?

Saranno queste alcune delle questioni che saremo lieti di affrontare con l’ospite di Metro-Polis del mese di marzo, Stefano Zamagni, già professore di economia politica presso l’Università di Bologna ed esperto di queste tematiche. Sarà questa un’occasione davvero speciale per schiarirci le idee in merito a problemi che, lungi dall’essere semplicemente teorici, toccano le nostre vite molto da vicino.

Beatrice Collina

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