IL CLUB DEL LIBRO, UNA RIPARTENZA

La Biblioteca di Babele, il Club del libro targato Metro-Polis, riparte finalmente dopo la sospensione legata all’emergenza Covid. Dopo un appuntamento zero in cui il gruppo già consolidato di partecipanti si è riunito per stabilire tema dell’anno e letture, siamo qui a condividere il percorso scelto: sia in termini di tappe che in termini di fil rouge che le legherà. 

Il tema su cui ragionare per capire quali titoli portare in gioco (ogni partecipante ne ha proposti diversi che sono poi stati scremati collettivamente) ruotava attorno all’immagine del confine:

«Prendendo spunto dal dato della pandemia, che ha ridisegnato le nostre vite, abbiamo pensato di utilizzare per il nuovo anno del nostro Club del libro il tema del confine come traccia. 

Il confine come limite da attraversare, come scelta che crea un discrimine tra il prima e il dopo, come elemento narrativo che abbracci anche il surreale o lo strumento fantascientifico. Una dimensione di cambiamento che operiamo o subiamo, un qualcosa che a volte si muove verso di noi inglobandoci, o su cui inciampiamo per caso, cambiando poi inesorabilmente. Ma anche il confine come orizzonte, come qualcosa a cui tendere»

A partire da queste riflessioni i titoli non sono affatto mancati, condensandosi poi nella lista che segue: 

  • Cent’anni di solitudine, di Marquez, ci porterà alla scoperta del confine tra il reale e l’irreale, dando sostanza all’indefinito.
  • Il teatro di Sabbath, di Roth, sarà il vessillo del superamento di alcuni limiti umani, sia per quanto riguarda lo scrittore che il suo antieroe protagonista.
  • L’altra Grace, di Atwood, ci farà riflettere sul confine tra verità fattuale e narrazione, nonché su quello del disagio psichico e della mente. 
  • Storia di Asta, di Stefánsson, sarà il cardine di una riflessione sul tempo come dimensione da attraversare e che ci attraversa.
  • La terrazza proibita, di Mernissi, sarà l’ingresso oltre un confine, il limite attraversato di una comunità segreta e proibita, vincolata da rigide norme sociali
  • In un solo colpo, cercheremo di circuire, attraverso due testi, il confine della magia e del teatro: Medea di Euripide e Tempesta di Shakespeare.
  • La ferrovia sotterranea, di Whitehead, sarà strumento per una riflessione sul tema del superamento del confine per l’ottenimento della libertà, in sintesi: la fuga.
  • Invecchiando gli uomini piangono, di Seigle, sarà il perfetto catalizzatore del confine generazionale, mentre A sud del confine, a ovest del sole, di Murakami, ci racconterà la solitudine.
  • Annientamento, di Vandermeer, ci porterà all’interno di una narrazione a tratti fantascientifica, dentro un confine più o meno tangibile, all’interno del quale accadono cose inattese.
  • Il deserto dei tartari, di Buzzati, ci porterà alle soglie di un confine vero e proprio, tra la guerra e l’attesa. 
  • Infine, a chiudere il percorso, con La signora Dalloway, di Woolf, rifletteremo sul confine sottile tra mondo interiore ed esteriore. 

Il primo incontro di questo nostro percorso sarà domenica 3 aprile alle 17 al Centro Socio Ricreativo Culturale Stella, in via Lodovico Savioli 3, e avrà per oggetto proprio Cent’anni di solitudine.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.