di Francesco Colombrita
Se si potesse svoltare l’angolo in fondo alla strada, come fosse la piega tra lo spazio e il tempo, sbucando in una dimensione diversa, seppur simile, che appaia come un sogno, inizialmente, non lo faremmo tutti? Non tanto per fuggire da qualcosa, forse più per prendere una pausa. Un attimo di quiete nel flusso incostante della nostra vita. Giovanni Guicciardini si dibatte tra crisi di mezza età e noia esistenziale, guardando di soppiatto le forme sussurrate di ogni donna che incontra, meditando sulla sterilità delle sue giornate. Una sera però incontra una ragazza, per caso ci beve qualcosa.