NOTA POLITICA – LA FAME

di Mattia Macchiavelli

Interpretare un panorama politico così variegato e ancora, per molti versi, irrisolto è più un lavoro da cassandre che da analisti. Il Presidente della Repubblica ha contribuito a smuovere il magma dei partiti, stanandone, non senza arguzia, le retrovie ed esponendo la carne viva dei giochi sottobanco. L’azione di Mattarella, tuttavia, non è riuscita a cristallizzare in alcuna forma limpida queste forze elettorali. Ciò è accaduto perché nessuna delle formazioni che si sono presentate alle elezioni ha fatto realmente i conti con l’astensionismo e i suoi significati, così come poche si sono interrogate circa le proprie identità politiche. Un’indagine che, al contrario, dovrebbe essere radicale.

Una prima interessante suggestione, in questo senso, proviene dallo sgretolamento delle sinistre.

Le percentuali del Partito Democratico (PD) piombano al 18,72% alla Camera e al 19,12% al Senato, rendendolo comunque il secondo partito più votato dalle elettrici e dagli elettori del nostro Paese. Questo deve porci almeno due domande: quale peso specifico ha il PD nell’orizzonte politico italiano? Cosa ha portato a un calo così consistente di voti, dato che si partiva da percentuali del 25,42% alla Camera e del 27,43% al Senato? Continue reading