2. La donna dell’Acquario. Virginia Woolf 1
La donna dell’Acquario è la più anticonformista dello Zodiaco.
In lei è nettissimo il rifiuto del ruolo femminile tradizionale. È ribelle, è votata al cambiamento. Per rappresentarla posso scegliere tra varie scrittrici del primo Novecento. È questa l’epoca in cui si afferma una nuova immagine femminile. I movimenti delle suffragette sono presenti nel Nord Europa e negli Stati Uniti. La prima guerra mondiale poi porterà ad un diverso impegno della donna nel mondo del lavoro e ad un ruolo più attivo nella società. Quindi non deve stupirci che molte scrittrici, intellettuali di questo periodo siano del segno dell’Acquario. Donne già pronte per il cambiamento, donne già pronte per essere protagoniste. Alcune tra queste sono particolarmente trasgressive come Lou Salomè, o Colette, e alcune sono tra le mie scrittrici preferite come la Nemiroski, la Warton, e, la più grande di tutte, Virginia Woolf .
«Esaminiamo un momento uno spirito qualsiasi in un giorno qualsiasi. La mente riceve una miriade di impressioni, banali, fantastiche, evanescenti o incise con l’acutezza dell’acciaio. Da ogni parte esse giungono, come un’incessante pioggia di innumerevoli atomi… La vita non è una serie di lampioncini simmetricamente disposti; la vita è un luminoso alone, un involucro semitrasparente che ci circonda dall’inizio della coscienza alla fine. Non è forse il compito del romanziere esprimere questo spirito cangiante e sconosciuto e in circoscritto, qualunque complessità e aberrazione esso mostri, contaminandolo il meno possibile con elementi eterogenei e estranei?» (V.Woolf)
Virginia Woolf è sicuramente la più grande scrittrice d’avanguardia del Novecento e questo brano illustra molto bene la rottura con la organizzazione del romanzo tradizionale. Il romanzo moderno, afferma la scrittrice, deve necessariamente rappresentare la vita e la vita non è una serie di lampioncini disposti in modo ordinato e simmetrico, da qui la ricerca di modalità che possano rappresentare la connessione analogica di pensieri, sensazioni, ricordi nella mente dei personaggi. Da questa esigenza, quindi, la tecnica privilegiata del flusso di coscienza.
Trovo bellissimi gli articoli di Nadia Fusini su Virginia woolf nelle pagine culturali di Repubblica. Non solo la conosce a fondo ma la ama con passione. Per esempio si dice “indignata” per come è stato indagato ogni angolo della sua vita privata e trova fastidioso il gusto davvero voieristico, la brutalità delle indagini, i pettegolezzi. Afferma, recensendo l’uscita di un saggio inglese, «Sarà davvero un autunno felice perché la mia cara, diletta Virginia ha finalmente la biografia che si meritava». La biografia di Hermione Lee, secondo Nadia Fusini, smonta ad uno ad uno i pregiudizi determinati dalla stupida curiosità e ribalta l’immagine della scrittrice, emerge quindi il ritratto di una donna di eccezionale coraggio e vigore, dall’intelligenza curiosa e anticonformista e soprattutto emerge il suo grande interesse per la vita. «Poi il nemico interiore la aggrediva… Le voci, le allucinazioni, ma al dolore seguiva l’esaltazione del recuperato vigore». Ma la Woolf vedeva la sua malattia come una opportunità, proveniva infatti da una famiglia di calvinisti freddi e depressi e osava dire «la mia follia mi ha salvata».
«Ama la vita e le interessa la letteratura solo e se sa cogliere nelle sue reti di parole la vita stessa e la memoria della sua stessa vita non è un vezzo narcisistico, offre sé come cavia, espone il proprio animo a specchio di ogni altro»2. I suoi romanzi appaiono come momenti di una problematica complessa e di una continua ricerca.
Vediamo ora l’OROSCOPO di Virginia, tenendo presenti le caratteristiche che abbiamo evidenziato. Continue reading →