Alcune delle foto di Martin Parr, sembrano scattate da un bambino che, trovando la fotocamera digitale compatta dei genitori durante un barbecue di famiglia, fotografa tutta la giornata hot dog e parenti con abiti sgargianti che prendono il sole su lettini di plastica.
Martin Parr è un fotografo britannico (1952). Fa parte dell’Agenzia Magnum Photos dal 1994.
Ho conosciuto Martin Parr grazie ad una cara amica che mi ha regalato un suo libro UP AND DOWN PEACHTREE, PHOTOGRAPHS OF ATLANTA. A suo tempo rimasi perplessa e forse non troppo entusiasta. Se l’amica leggerà quest’articolo probabilmente ci rimarrà male. Un misto di curiosità ed estraneità nel vedere quanti primi piani di hot dog, cartelli pubblicitari, persone che parlano tra di loro in una composizione fotografica totalmente divergente dall’idea della fotografia di reportage. Alcuni scatti hanno anche una messa a fuoco discutibile.

Martin Parr – Up and down Peachtree, Photographs of Atlanta
Il suo primo libro, The Last Resort, pubblicato nel 1986 fece avanzare riserve sulla sua interpretazione della working class, un misto tra messa in luce di una società degradata, cibo spazzatura, colori sgargianti e personaggi anonimi o strampalati. «Martin Parr ha ritratto le persone al loro peggio», scriveva il critico David Lee su Art Review.
“Quando si cerca di rinchiudermi in una categoria, cerco immediatamente di uscirne. L’esperienza personale della mia vita quotidiana si sovrappone ai soggetti che scelgo e cerco di articolare in fotografia quello che vivo nella mia esperienza del mondo”.
Potremmo azzardare la tesi che Martin Parr sia entrato a far parte del novero dei più importanti e visionari artisti contemporanei fotografando panini ripieni di wurstel così come tanti altri ne sono rimasti fuori con fotografie o ritratti esteticamente perfetti.
Il tempo ha permesso di far maturare il pensiero comune e The Last Resort è considerato un importante documento e un nuovo approccio della fotografia. Niente di cinico, solo un nuovo linguaggio ironico su temi chiave della società contemporanea. Nel 2008, a più di vent’anni di distanza, il The Guardian inseriva The Last Resort nella lista delle “Mille opere d’arte da vedere prima di morire”: La serie di fotografie di New Brighton, una località di mare fatiscente sul Wirral (una penisola a Nord-Ovest dell’Inghilterra; ndr), oggi appare piena di humour impegnato e appassionato e porta alla luce i recessi della working class britannica, ricordandoci quanto questo fosse (ed è) strano per la fotografia d’arte» (cit. Luca Fiore. Tracce.it)

Martin Parr – Up and down Peachtree, Photographs of Atlanta
Parr afferma che fotografare cibo (uno dei temi più ricorrenti della sua fotografia) è uno sguardo eccellente sul paesaggio sociale che gli permette di giocare sui codici dei messaggi pubblicitari. Un mix tra uno studio sociologico sul junk food ed un approccio irriverente e birbante delle nostre società. Forse qualche spunto di riflessione sulle conseguenze dell’alimentazione compulsiva.

GB. England. New Brighton. From ‘The Last Resort’. 1983-85
“Io fotografo la vita così com’è. Se le foto vi sembrano grottesche è perché pensate che lo sia la vita. È così? Ognuno di noi è bello e brutto allo stesso tempo, piacevole e spiacevole. Così è fatto il genere umano.”

Martin Parr. Common Sense/Benidorm (blue lady), 1998
A settembre 2015 sono andata ad Arles, in Provenza, a “Les Rencontres d’Arles” uno dei più longevi festival europei sulla fotografia. Le Rencontre è uno dei Festival più interessanti sulla creatività a servizio del piccolo formato. La cittadina è meravigliosa e gli allestimenti all’interno dei luoghi della città (vecchie scuole, case, capannoni industriali) la rendono informale e birichina.
Nell’ultima edizione Martin Parr ha un posto d’onore assieme al compositore Mathieu Chedid, nell’Église des Frères Prȇcheurs, una chiesa sconsacrata di una gotica bellezza, progettando un’istallazione contaminata da musica e fotografia.

Arles_2015 Una foto dell’esposizione
Mi aggiro in un silenzio di circostanza attorno a quelle che sembrano stazioni della via crucis. Le opere di Parr sono come incastrate nel luogo sacro alternate da comode sdraio da mare. È innegabile che la dissonanza crei curiosità e bellezza.
Una guida ci indica che le sdraio con le stampe di Parr vengono vendute in serie limitata al costo di 250,00 €. Anche questa è una parodia?

Martin Parr. Small World, 1988-95
Ospitato nelle collezioni del Getty Museum a Los Angeles, nel New York’s Museum of Moderm Art e nel Tate Modern a Londra, Parr rimane un fotografo da conoscere. Ci dà la licenza di riconoscerci nei consumatori, forse saltuari ma pur sempre consumatori, di cibo cattivo o di abitudini “standardizzate”. Chi non ha una foto di se stesso mentre impedisce alla torre di Pisa di cadere?

Arles 2015: Le comode sdraio vendute a 250,00 €/cadauna

Arles 2015: 3 dei 93.000 visitatori dell’edizione
Silvia Salucci