BIBLIOTECA DI BABELE – VIAGGIO NELLA MEMORIA

di Francesco Colombrita

Racconta Pausania che in Beozia si trovava l’antro di Trofonio, uno degli accessi agli inferi. Davanti a esso stavano due fonti, ricche di acqua gorgogliante. Una era quella di Lete, l’oblio, l’altra quella di Mnemosine, la memoria. 

Per una certa tradizione, la fonte dell’oblio era quella dei morti, nutriti dall’assenza di modo che potessero dimenticare la propria vita e il tempo passato nell’aldilà, prima di rinascere. La seconda fonte è quella della titanide figlia di Urano e di Gaia, Mnemosine appunto, colei che «inventò il ragionamento e impose di dare il nome a tutto quel che esisteva». Per consultare l’oracolo beota occorreva dissetarsi di ambedue le sorgenti. Dimenticare e poi ricordare. La memoria sembra, per la mitologia greca, un’istanza irrinunciabile per la vita umana. Da un’unione con Zeus essa genera le muse. E senza di essa il mondo attorno a noi sembra vacillare. Senza memoria è impossibile sopravvivere. C’è chi ha provato a immaginare che questa scomparisse, accompagnata da un’insonnia perenne. Macondo fu teatro di un morbo simile. Josè Arcadio Buendìa si curò, per reazione, di attaccare biglietti di carta su ogni cosa avesse un nome, per non dimenticarlo, ma «a poco a poco, studiando le infinite possibilità del dimenticare, si accorse che poteva arrivare un giorno in cui si sarebbero individuate le cose dalle loro iscrizioni, ma non se ne sarebbe ricordata l’utilità». Si mise allora a scrivere anche l’utilizzo di ogni cosa e il modo di realizzarlo e «Così continuarono a vivere in una realtà sdrucciolosa, momentaneamente catturata dalle parole, ma che sarebbe fuggita senza rimedio quando avessero dimenticato i valori delle lettere scritte». L’ultimo tentativo fu quello di costruire uno strano marchingegno, che avesse lo scopo di fare apprendere ogni mattina tutto quello che si era imparato durante la vita, ma questo era impossibile. Occorre il sonno, di cui Lete è sorella, per dimenticare e il risveglio della memoria per ricordare. Senza memoria noi tutti scompariamo.

Il club del libro di Metro-Polis si riunirà il 5 maggio alle 18 per indagare il tema della memoria attraverso un libro del premio Nobel Kazuo Ishiguro, Quel che resta del giorno, al centro Socio Ricreativo Culturale Stella, Via savioli 3.

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