NAVI, E SPERANZE, SENZA APPRODI

di Roberta Merighi

Il 13 maggio 1939 salpava dal porto di Amburgo la nave St. Louis, transatlantico battente bandiera tedesca, con a bordo 937 profughi di cui 930 ebrei. Le autorità tedesche avevano concesso loro di lasciare la Germania, dopo averne confiscato i beni. Partivano dotati di visto turistico per Cuba, per lasciarsi alle spalle le persecuzioni e l’incubo dei “campi”.

Ma Cuba, che nel frattempo aveva modificato le leggi sull’immigrazione non li accettò né come turisti né come rifugiati e solo pochi di loro, una trentina, ebbero il permesso di sbarco.

Il presidente cubano (Federico Laredo Brú) temeva che scoppiassero disordini se avesse accolto un così alto numero di persone che non avrebbero potuto provvedere a se stesse, nonostante le organizzazioni ebraiche americane offrissero di provvedere al loro sostentamento fino a quando avessero trovato una più stabile sistemazione. Continue reading

ASTRI E ARTE – CANCRO: CHAGALL, IL MONDO DIVENTA FIABA

La passeggiata, 1917-1918 – olio su tela, 1917-1918, San Pietroburgo. L’immagine “racconta” la gioia del suo amore. A terra una bottiglia di vino su una coloratissima tovaglia, al centro della scena l’artista, inebriato ma ben piantato a terra, tiene per mano Bella che volteggia leggera nell’aria. Alle spalle della coppia il paese di Vitebsk, con una sinagoga rosa che riprende il colore dell’abito di Bella.

Se creo qualcosa usando il cuore, molto facilmente funzionerà;
se invece uso la testa sarà molto difficile”. (Chagall)

Devo ammettere che arrivata al Cancro non ho avuto dubbi. Molti sono i pittori famosi di questo segno e tutti davvero affascinanti: Modigliani, De Chirico, Morandi, Klimt, Degas. Ma a me pare che il più emblematico sia Chagall.
Nella sua personalità e nella sua pittura troviamo tutte le parole chiave del Cancro. Dolcezza, Sogno, Infanzia, Fiaba.

La Realtà trasformata in fiaba.

Concepiva l’arte come gioco dell’immaginazione, la realtà veniva da lui costantemente trasformata in fiaba e questa era realmente centrale nel suo mondo poetico. La fiaba richiama l’infanzia e i ricordi di quest’epoca tornano frequentemente nella sua opera. Vietebsk, il paese della Russia zarista in cui è nato(1),  fa da sfondo in moltissimi suoi quadri. Continue reading