15 MINUTI CON METRO-POLIS: BICICLETTA

di Beatrice Collina

Le parole scelte da Valentina e Patrizia, finestra e ponte, hanno descritto un modo di essere per loro fondamentale di Metro-Polis. La mia scelta di stasera è un po’ diversa. La parola che vi propongo per parlare dell’associazione non è infatti una parola che la descrive nel suo complesso, che ne descrive una caratteristica o, ancora, che descrive come io vedo Metro-Polis. Nel riflettere su quale parola avrei potuto scegliere per i miei 15 minuti, quasi automaticamente mi è venuto in mente un oggetto, che negli ultimi anni, a più riprese e in modi diversi, è tornato e continua a tornare nei nostri appuntamenti, nelle nostre storie. Subito ho pensato alla bicicletta.Il primo collegamento che faccio con la parola “bicicletta” è sia cronologico sia intimamente connesso con questa serata. Era la primavera del 2015, quattro anni esatti fa, quando per l’Aperitivo a Tema Marta Franceschini, i libri e le donne avevamo scelto alcune biografie significative. All’epoca, ero incappata in una storia molto forte, quella di Zelinda Resca, partigiana bolognese di cui resta una magra autobiografia, 30 facciate appena scritte al computer. Un fascicoletto sottile, non una vera e propria pubblicazione, suddiviso in corti paragrafi. Il titolo di questo esile volume è Un racconto sottovoce e sembra quasi vederla Zelinda che ci vuole raccontare la sua storia, ma senza fare troppo rumore. Mi sono ricordata che una di quelle corte sezioni era dedicata proprio alla bicicletta. Stasera non voglio ripercorre la sua vita, che potete trovare riassunta sul nostro blog, ma leggervi quella breve sezione, scritta in modo tanto semplice quanto toccante:

«Nel nostro lavoro di staffetta la bicicletta era indispensabile, altrimenti bisognava andare a piedi. Infatti feci alcune volte la strada a piedi per portare un messaggio in città; i chilometri erano quasi una ventina e non era roba da poco.
Un mattino invece partii in bici ed ero felicissima, arrivai a destinazione, consegnai il messaggio e feci ritorno.
Ero più che tranquilla essendomi messa il foglio di risposta compromettente sotto il piede infilato nella calza.
Il tratto di strada era abbastanza lungo e quando trovai una fontanella mi fermai sia per bere che per riposarmi.
Appena ripresa la marcia scorsi in distanza un paio di figure umane che lentamente si avvicinavano, infatti erano a piedi.
Riconobbi in loro due soldati tedeschi; come in altre circostanze improvvisai la solita canzone “Lilì Marlen”, destando come sempre una certa simpatia e qualche volta un bel sorriso.
Questa volta invece i militari mi fermarono e mi fecero capire che volevano la mia bicicletta; dissi loro che avevo molto male ad una gamba e che non avrei potuto farne a meno.
Uno di loro con arroganza dichiarò: “Io molto stanco e folere tua bicicletta”. Effettivamente si vedeva che erano stanchi. Intanto avevano appoggiato le armi a terra. Avevano pensato che di fronte ad una ragazza non sarebbero state necessarie le armi.
A quel punto presi la difficile decisione di andarmene, pedalando velocemente e giocando sulla sorpresa.
“Alt Kamarat, sparare, fare kaputt”, ma io non sentivo più niente, continuavo a zigzagare sempre più in fretta anche quando sentii sparare.
Per fortuna ero già abbastanza lontana e pensavo che la mia bicicletta nessuno me la doveva togliere».

Proseguendo nei ricordi, arriviamo al 2016. Verso la fine dell’anno Laura e Simone si imbattono su Facebook in un simpatico concorso, lanciato dalla Banca Interprovinciale per le associazioni del territorio. Chi avrebbe scritto nei commenti la frase più carina ed efficace sulla bicicletta ne avrebbe vinta una di quelle messe in palio. “Pedalando si impara a volersi bene e a voler bene all’ambiente che ci sostiene”: questa è la frase con cui, grazie a loro, abbiamo vinto la prima bicicletta. La seconda l’abbiamo vinta grazie a Patrizia che il giorno del ritiro ha sfoggiato tutte le sue armi di convincimento in nome di Metro-Polis!

Le biciclette sono state messe in palio nelle due lotterie del 2017. La prima alla consueta Festa di Tesseramento, la seconda durante l’Aperitivo a Tema di giugno, dedicato non solo alla mobilità sostenibile (abbiamo avuto con noi il consigliere comunale Andrea Colombo e gli amici di Pedalalenta), ma anche alla riflessione su quanto questo mezzo di trasporto sia stato centrale per la storia dell’emancipazione femminile, tema di cui ci ha parlato sempre in quella occasione Donatella Allegro.

Ecco, pensare alla bicicletta è per me un modo di ripercorrere la storia di Metro-Polis, attraverso tappe che ritengo significative, ed è anche un modo per ritrovare riassunti, in un oggetto estremamente concreto, buona parte dei valori che fondano e guidano il nostro percorso associativo: divertimento, impegno, condivisione.

Quindi…Buona pedalata a tutti!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.