15 MINUTI CON METRO-POLIS: POLIS – INCONTRI – STORIE

di Rosalba Granata

Devo confessare la mia difficoltà di fronte alla proposta di scegliere una PAROLA da illustrare nel Percorso Partecipato.

Sono andata nel CAOS.

Dal caos mi uscivano tante, troppe parole.

STORIE, INCONTRI, POLIS. Sono quelle che ricordo.

Centrale, nella nostra storia, è stata subito la parola POLIS. Infatti è presente nel nome dell’Associazione.

Come è scritto nel nostro statuto, richiama valori con antiche radici, i valori della partecipazione, della convivenza civile, del senso di appartenenza ad una comunità.

E oggi, nella complessa società contemporanea, esprime anche la necessità di dare voce ai valori della tolleranza, della politica come attività nobile, una politica rinnovata che si basi su valori di onestà e trasparenza. 

E per noi esprime anche la assoluta necessità della cultura, della cultura come bene comune, della cultura da condividere, della cultura come antidoto allo squallore dominante.

È la parola POLIS che mette quindi in primo piano la prospettiva civica della nostra associazione.

Ambizione di Metro-Polis è quella di diventare luogo di incontro per chi lo ha perso, per chi non l’ha mai avuto, per chi lo sta cercando luogo di incontro luogo di confronto caratterizzato dal rispetto per le differenti posizioni, nella decisa consapevolezza che la diversità è sinonimo di ricchezza. Anch’io, vorrei ricordare, come chi mi ha preceduto, alcuni nostri incontri.

Valentina con la sua finestra aperta sul mondo ci ha ricordato l’emozione provata in alcune serate prendendo come esempio quella del 25 aprile.

Patrizia con la parola Ponte ha fatto riferimento alle altre realtà che abbiamo incontrato e in particolare a quella del carcere con la toccante testimonianza di un ex carcerato.

La bicicletta di Beatrice ha riportato momenti divertenti come quelli della lotteria e di impegno sociale come l’Aperitivo sulla mobilità sostenibile. 

Simone ci ha mostrato i sorrisi di Metro-Polis e li ha messi in relazione con le cene di solidarietà di Caterina.

Io vorrei ricordare varie serate: quella per le elezioni comunali, quella per il referendum costituzionale e quella più recente sulle elezioni europee. Tutte con pluralità di posizioni, tutte caratterizzate da rispetto e civile confronto.

Cosa non facile di questi tempi.

Metro-Polis è nata il 22 gennaio 2013, alle 20,30 circa.

Così potremmo immaginare l’“estratto del certificato di nascita” della nostra Associazione.

In quella data abbiamo firmato l’Atto Costitutivo.

Bastavano cinque persone, ci dicevano i documenti-guida, per fondare le associazioni. Noi ne abbiamo volute tante di più.

Volevamo trasformare un atto burocratico in una festa.

22 gennaio 2013. Si concretizzava un progetto.

22 gennaio 2013 era l’inizio e al tempo stesso una tappa della nostra storia.

Ed è iniziato il Percorso di persone diverse che si sono incontrate, di persone ormai stanche, veramente stanche, soltanto di lamentarsi dello squallore che ci circonda, di persone che intendono COSTRUIRE.

È il percorso di fili che si legano.

Di persone, esperienze, diversità che si incontrano.

Di persone che in un’epoca che sentiamo così pesante e volgare, credono nell’“impegno con leggerezza”.

E abbiamo attraversato diversi LUOGHI.

Rivedo per esempio un tavolino della Linea e poi rivedo la bellissima terrazza di un Caffè sospesa su un canale di Bologna.

Prima la PIAZZA, poi l’ACQUA.

E poi i salotti delle nostre CASE. Gli appuntamenti a mostre, all’Arena Orfeonica, ed anche alla manifestazione del 2 agosto.

E gli APERITIVI nelle sale di centri sociali, centri sportivi, sale comunali.

E finalmente siamo approdati al Centro Stella. Luogo davvero accogliente in cui ci sentiamo a Casa.

LUOGHI DIVERSI.

Anche i luoghi parlano, anche i luoghi sono SEGNI in questa storia, come in tutte le storie.

E Metro-Polis è andata costruendosi sulla molteplicità e diversità delle persone incontrate: diverse per genere, per generazione, per percorsi di studio e professionali.

Persone diverse che si incontrano. Tante di queste hanno condiviso e amato il nostro progetto e da quel momento sono diventate parte della nostra storia.

Una storia che cerchiamo di portare avanti, per uscire dalla “gabbia” di appartenenze

Per uscire dal congelamento.

Per costruire insieme UNA STORIA APERTA.

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