
La pluralità dei linguaggi, emotivi, espressivi e di pensiero, è una delle caratteristiche che contraddistingue Metro-Polis e la sua azione associativa. I terreni di confine, le periferie da esplorare, le contaminazioni reciproche: sono questi gli ambiti in cui socie e soci amano sperimentare e sperimentarsi; scoprendo sempre nuovi orizzonti e diverse possibilità di dialogo. La voglia di fuoriuscire dai propri perimetri non si esaurisce in una sterile ricerca della novità, al contrario, è piuttosto un’introspezione, un viaggio all’interno delle nostre stesse passioni e delle nostre stesse possibilità, in grado di scoprire nuovi tesori o di consolidare abilità antiche.
Per l’Aperitivo a Tema del mese di maggio abbiamo proprio voluto compiere insieme questo tipo di operazione, incentivando la ricchezza contenuta all’interno di chi abita Metro-Polis, andando alla scoperta di linguaggi da noi ancora poco frequentati, come quello della poesia e, soprattutto, quello del teatro. Continue reading

Mettersi in cammino significa inventarsi ad ogni passo: trovare l’equilibrio tra la potenzialità del vuoto, quando il piede si alza, non sapendo quando atterrerà nuovamente, e la solidità del terreno, dell’appoggio saldo. Metro-Polis non fa eccezione: mette il naso, curiosa, in ogni vuoto, per capire quali novità vi si celano; esplora il terreno con passo sicuro, lento ma determinato.
Spesso in Metro-Polis abbiamo incontrato la poesia ma sempre in maniera più o meno tangenziale, quasi un incontro fortuito, di quelli inaspettati e meravigliosi. Sono state le scarpette rosse di Joyce Lussu, ad esempio, lette con voce emozionata ed evocativa in occasione della giornata della memoria; oppure i versi di poeti e poetesse dedicati al tema del viaggio, protagonisti di un Aperitivo a Tema in pieno stile Metro-Polis di qualche estate fa; o, ancora, citazioni di Emily Dickinson che divengono voce del proprio sé e il ‹‹Fiore di poesia›› di Alda Merini come