IL LIBRO COME VIAGGIO

di Francesco Colombrita

L’anno si appresta a finire e la Biblioteca di Babele, il club del libro targato Metro-Polis, è pronta all’ultimo appuntamento del 2019, prima delle feste di Natale! Si continua a esplorare il tema del viaggio con un titolo che si pone quasi come meta-narrativo rispetto al percorso che abbiamo seguito quest’anno: Fahrenheit 451 di Ray Bradbury. Il libro stesso in questo caso si propone come viaggio! 

 

Fahrenheit 451 è una delle distopie più celebri della letteratura e racconta di un mondo in cui da un tempo imprecisato, non si sa esattamente come e perché si sia arrivati a questo, la letteratura stessa, anzi i libri tout court, sono proibiti dallo stato. I pompieri di questa società del tutto terrificante non si occupano di spegnere incendi, ma di causarli. Un’opera di epurazione legata alla necessità di ridurre in cenere qualcosa di percepito come pericoloso per l’ordine sociale. Perché proprio i libri? Cosa viene visto di pericoloso tra quelle pagine ammuffite?  Continue reading

TUTTO È POLITICA: SAGITTARIO – LE NUOVE FRONTIERE

di Rosalba Granata

Piccole donne di Mary Alcott

«”Natale non è Natale senza regali”, si lamentò Jo, sdraiata sulla coperta.

“È così spiacevole essere poveri!” sospirò Meg, abbassando lo sguardo sul suo vecchio vestito.

“Non è giusto che alcune bambine possano avere tutto ciò che desiderano e altre non abbiano niente”, aggiunse la piccola Amy, tirando su con il naso con aria offesa.

“Ma abbiamo il papà e la mamma, e la compagnia una dell’altra”, disse Beth compiaciuta dal suo angolo.

A queste parole la luce del caminetto sembrò come ravvivare i quattro giovani visi, che però si rabbuiarono subito quando Jo disse tristemente: “Ma papà non c’è, e non lo vedremo ancora per molto.” Non disse “forse mai”, ma ciascuna di loro aggiunse in silenzio queste parole, pensando al padre lontano, sul campo di battaglia.»

(Piccole donne, Louisa May Alcott)

È questo l’incipit di Piccole donne romanzo di Louisa May Alcott del 1868 che ruota attorno alla maturazione di quattro sorelle nell’America degli anni difficili della guerra di secessione.

Sono molto diverse tra loro ma è Jo, la secondogenita, a essere  considerata la protagonista indiscussa del romanzo, è  il maschiaccio della famiglia, è orgogliosa, testarda, anticonformista e coraggiosa.   Continue reading

APPETIZER BOOKS: INSONNIA – TAHAR BEN JELLOUN

di Francesco Colombrita

Edito da La nave di Teseo, 2019, 272 pagine

Che pensare di un uomo che non riesce più a dormire e si accorge di poter trovar riposo solo commettendo una serie di omicidi? «Ho ucciso mia madre» recita l’incipit dell’ultimo romanzo di Tahar Ben Jelloun, si comincia da lì. Un cuscino sul viso di una donna morente, quella che lo aveva dato alla luce, riporta alla vita il protagonista di Insonnia. Dopotutto non ci sarebbe motivo di provare sensi di colpa per aver posto fine alla vita di una persona già moribonda, abbandonata sul letto mentre le giornate si susseguono infinite. Il problema è quando si va esaurendo la capacità di questo atto di portare al sonno l’assassino. Romanzo surreale e provocatorio, Insonnia ci porta a riflettere sul concetto di colpa ed espiazione. In un gioco delle parti simbolico e onirico l’autore prende per mano un lettore probabilmente riluttante e lo trascina tra le pieghe di temi che già furono cari a Camus nello Straniero

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FUNGHI

di Ottorino Tonelli

Vado per funghi e non ne trovo.

Torno nel bosco a cercare funghi e non ne trovo. Mi dicono che ci sono, tutti ne trovano e io no. Ci sono e non li vedo? Dove sono, come si cercano? Come si fa per trovarli?

Non so, non capisco, e così chiedo: ma c’è chi mi dice che si trovano in alto e chi in basso nel bosco; chi nel bosco misto; chi di qua e chi di là della costa; chi sotto la stipa e chi allo scoperto. Ma continuo a non trovarne. Nessun fungo!

Ritornando dal bosco vedo un vecchio fungaiolo dall’aria vispa seduto sull’uscio di casa. Mi hanno detto che ha grande esperienza come cercatore di funghi, ma l’età e ciò che ne consegue, lo costringe al riposo. Gli chiedo di svelarmi un segreto, uno solo, e lui è contento perché il segreto richiestogli non è quello di dirmi dove sono i funghi (tutti i fungaioli si portano nella tomba il segreto del luogo dove crescono i funghi migliori). Gli chiedo solo il segreto di come si trovano i funghi e, compiaciuto della mia richiesta, risponde:

– I funghi crescono dove cadono le castagne. Continue reading

IN FUGA VERSO LA LAPPONIA

di Francesco Colombrita

Novembre si avvia verso la fine, l’autunno si fa sempre più rigido e La Biblioteca di Babele, il Club del libro targato Metro-Polis, avanza inesorabile con i suoi appuntamenti. Continua il nostro percorso all’insegna dell’esplorazione del tema del viaggio, questa volta declinato come fuga. Dalla realtà, dalla propria vita, dalle conseguenze delle nostre azioni? Ma soprattutto verso cosa? Il titolo scelto per sondare questi aspetti è Il bosco delle volpi impiccate di Arto Paasilinna, autore di culto in Finlandia e non solo, che ci trascinerà nei boschi innevati della Lapponia insieme a personaggi stravaganti e imprevedibili, colorati da una scrittura ricca di ironia e sorrisi amari. 

Quale lettura migliore per l’inverno di una che immerga nel silenzio di boschi innevati e lontani? I personaggi di questo romanzo sono tutti in fuga da qualcosa, ma ci si accorgerà ben presto che è la meta di questo viaggio a dover essere davvero cruciale. 

La Biblioteca di Babele vi aspetta domenica 24 novembre alle 18, al Centro Socio Ricreativo Culturale Stella, in via Ludovico Savioli 3, a Bologna. 

IN VIAGGIO – NEL PALAZZO DELLE ILLUSIONI

di Rosalba Granata

Il Mago Atlante, per proteggere Ruggero e tenerlo lontano da Bradamante, ha creato un’immensa magia: un palazzo nel quale prendono forma le illusioni.
Chi arriva in questo luogo vede materializzarsi ciò che desidera maggiormente.

E allora Orlando, che ha cercato Angelica ovunque, in Francia, Italia, Germania, vede un cavaliere che rapisce una fanciulla, e gli pare proprio la sua amata.

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TUTTO È POLITICA. IL POTERE DELLO SCORPIONE

di Rosalba Granata

Voltaire: preghiera di un illuminista (dal trattato sulla tolleranza 1763)

«Non è più dunque agli uomini che mi rivolgo; ma a te, Dio di tutti gli esseri, di tutti i mondi, di tutti i tempi:
se è lecito che delle deboli creature, perse nell’immensità e impercettibili al resto dell’universo, osino domandare qualche cosa a te, che tutto hai donato, […]
degnati di guardare con misericordia gli errori che derivano dalla nostra natura.
Fa’ sì che questi errori non generino la nostra sventura.
Tu non ci hai donato un cuore per odiarci l’un l’altro, né delle mani per sgozzarci a vicenda;
fa’ che noi ci aiutiamo vicendevolmente a sopportare il fardello di una vita penosa e passeggera […]. Fa’ sì che le piccole differenze tra i vestiti che coprono i nostri deboli corpi,
tra tutte le nostre lingue inadeguate, tra tutte le nostre usanze ridicole,
tra tutte le nostre leggi imperfette, tra tutte le nostre opinioni insensate,
tra tutte le nostre convinzioni così diseguali ai nostri occhi e così uguali davanti a te,
insomma che tutte queste piccole sfumature che distinguono gli atomi chiamati “uomini” non siano altrettanti segnali di odio e di persecuzione […].
Fa’ in modo che coloro che accendono ceri in pieno giorno per celebrarti sopportino coloro che si accontentano della luce del tuo sole;
che coloro che coprono i loro abiti di una tela bianca per dire che bisogna amarti, non detestino coloro che dicono la stessa cosa sotto un mantello di lana nera;
che sia uguale adorarti in un gergo nato da una lingua morta o in uno più nuovo […].
Possano tutti gli uomini ricordarsi che sono fratelli! […]»

(Voltaire: Preghiera di un illuminista, dal Trattato sulla tolleranza, 1763)

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APPETIZER BOOKS: FIAMME – GYÖRGY DRAGOMÁN

Edito Einaudi, 2018, 384 pagine

di Francesco Colombrita

 

Rimanere sospese nel tempo, abbandonate, accarezzando l’idea della solitudine e del non avere più nulla al mondo, chiuse in un collegio femminile, routinario e immobile, all’ombra di una dittatura appena trascorsa. Questo succede alla piccola Emma, i suoi genitori sono morti, lei è sola, attende semplicemente lo scorrere delle lezioni, studiando. Eppure un giorno qualcosa interrompe la stasi in cui si era calata. Un’anziana signora si presenta alla scuola, dice di essere sua nonna, strano che i genitori non l’abbiano mai menzionata.

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CINQUE TITOLI IN DOTE: PARC GÜELL – ANTONI GAUDÌ

Per entrare a far parte di Metro-Polis non si richiede alcuna appartenenza politica o confessione religiosa, così come non è richiesta nessuna adesione a correnti di pensiero o credo ideologici.
L’unico invito che rivolgiamo a chi vuol diventare nostro socio, è quello di portarci in dono cinque titoli: possono essere titoli di libri, di film, di articoli di giornali, di canzoni, di poesie, di telefilm, di interviste, etc… L’importante è che questi titoli riflettano l’identità di chi li porta con sé in dote, in modo da poter costruire insieme l’identità collettiva di Metro-Polis.

In questa rubrica potrete trovare, mese per mese, i Titoli in Dote che i nostri soci hanno deciso di condividere.

PARC GÜELL – ANTONI GAUDÌ

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L’INSTANCABILE MOTORE DELLA SOLIDARIETÀ

di Laura Comitogianni

In questa parte dell’anno la macchina organizzativa della Cena di Caterina si è messa in moto, ha preso rapidamente velocità e sta per giungere al traguardo.

Il 1 dicembre, infatti, presso il Centro Socio Ricreativo Culturale Stella, Metro-Polis organizza la quarta edizione della Cena di Caterina, una serata all’insegna della solidarietà che ha come protagoniste generosità, partecipazione, condivisione, convivialità.

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