LA MORTE NERA: CRONACHE DAL MEDIOEVO – I RACCONTI DI CANTERBURY

di Patrizia Fiocchi

Geoffrey Chaucer e The Canterbury Tales 

Geoffrey Chaucer (1340-1400), viene spesso definito «il padre della poesia inglese» poiché fu il primo appunto a usare l’inglese, la lingua del popolo (a quei tempi alla Corte si parlava il francese). Nacque a Londra intorno al 1340, figlio di un ricco mercante di vino, e per la maggior parte della vita fu legato alla Corte inglese. Combatté in Francia nella Guerra dei Cent’Anni, e sposò poi Philippa, una dama della Regina. Si legò sempre di più alla ricca famiglia dei Duchi di Lancaster e scrisse un famoso poema sulla morte della Duchessa. Nel 1372 visitò l’Italia, dove venne in contatto con le opere di Petrarca, Dante e Boccaccio. Dante gli diede l’idea di utilizzare la lingua del popolo anziché quella dei colti, e il Decamerone di Boccaccio quella di un’opera strutturata in racconti di diversi personaggi, uniti da una cornice comune.  Continue reading

LA MORTE NERA: CRONACHE DAL MEDIOEVO

di Patrizia Fiocchi

La Peste nella cultura medievale

La Peste, spesso denominata Morte Nera (Black Death), verificatasi in Europa tra gli anni 1347 e 1350, ebbe effetti devastanti sulla popolazione e un notevole impatto sulla cultura medievale nelle sue diverse espressioni.

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ASTROLOGIA – ALTRI MONDI: ARIETE

di Rosalba Granata

L’Ariete è coraggioso e sa combattere. Ha bisogno di avventura e di imprese cavalleresche. È pronto a gettarsi nelle cause in cui crede con energia e passione e anzi spesso troppo impetuosamente.

Liz Greene sottolinea come l’Ariete, spinto dall’energia di Marte, abbia sempre bisogno di una battaglia, di un ideale per cui combattere. «Si dona con generosità per combattere i draghi»(1)

È il primo segno di Fuoco.
Il Fuoco porta luce nell’oscurità.
È calore, passione, entusiasmo  Continue reading

DUE FILM DAL DECAMERON. DALLA PESTE ALLA SPERANZA

di Rosalba Granata

Un’esperienza terrificante quella della peste del Trecento. La mortalità era altissima e completamente sconosciute le cure e le stesse cause dell’epidemia. Infausta congiunzione astrale? Castigo divino? O magari malefici degli odiati ebrei o delle pericolose streghe?

Peste di Firenze nel 1348, incisione dell’edizione del Decameron curata da Luigi Sabelli

È in questo contesto è collocato il Decameron.

Infatti Boccaccio parte proprio da qui. Dalla descrizione attenta, realistica, cruda fino a risultare impressionante degli effetti del morbo sui contagiati.

Poi passa agli effetti sulla società.

Come si comportano gli abitanti di Firenze? Continue reading

I PEDALI DEL PIANOFORTE

di Ottorino Tonelli

Sono giunto alla conclusione che si può imparare parecchio sulla musica dedicandosi ai funghi. Per questo mi sono trasferito di recente a vivere in campagna. Passo gran parte della giornata compulsando vademecum sui funghi, che trovo a metà prezzo nelle librerie dell’usato, le quali si trovano in qualche caso muro a muro con le bottegucce che vendono spartiti spiegazzati. In questi casi, saluto la coincidenza come una prova incontestabile di essere sulla strada giusta.

John Cage, Silenzio

A tanti sarà capitato di andare a un concerto dal vivo di pianoforte. Insomma, a sentire una – o uno – che suona il pianoforte: uno strumento fondamentale e – scusate – fondante della musica, da quando è stato inventato.

Al concerto di pianoforte avrete notato i movimenti delle mani che scorrono da sinistra a destra e viceversa. Oltre alle mani il/la pianista muove le dita, ovvio. Quel che non sempre si nota è che il/la pianista oltre alle dita muove i piedi, sui due o tre pedali dello strumento. Vi si dà poca importanza, di solito, ma i piedi, per una/un pianista, sono importanti (c’è chi critica severamente il non adeguato uso dei pedali, al pari della non accurata esecuzione della mano sinistra). Ma noi non valutiamo. Continue reading

CINQUE TITOLI IN DOTE: POESIE D’AMORE – NAZIM HIKMET

Per entrare a far parte di Metro-Polis non si richiede alcuna appartenenza politica o confessione religiosa, così come non è richiesta nessuna adesione a correnti di pensiero o credo ideologici.
L’unico invito che rivolgiamo a chi vuol diventare nostro socio, è quello di portarci in dono cinque titoli: possono essere titoli di libri, di film, di articoli di giornali, di canzoni, di poesie, di telefilm, di interviste, etc… L’importante è che questi titoli riflettano l’identità di chi li porta con sé in dote, in modo da poter costruire insieme l’identità collettiva di Metro-Polis.

In questa rubrica potrete trovare, mese per mese, i Titoli in Dote che i nostri soci hanno deciso di condividere.

POESIE D’AMORE – NAZIM HIKMET

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BIBLIOTECA DI BABELE: UNA CASSANDRA FEMMINISTA

Christa Wolf racconta il suo primo incontro con Cassandra. Stava leggendo l’Orestea di Eschilo.

«Cassandra. La vidi subito… si impadronì di me»(1)

La Wolf la vede davanti alla porta dei Leoni. Sente il suo grido drammatico: «Di nuovo mi travolge lo strazio del vedere…»

È come se affogasse nella figura di Cassandra. La cerca nei luoghi, la cerca nei testi… la cerca in se stessa. La voce della scrittrice si mescola con quella della veggente troiana.

Ed è davanti alla porta dei Leoni che la colloca nell’incipit del suo romanzo. Cassandra vede nell’accoglienza trionfale da parte di Clitemnestra il massacro che sta preparando. Vede il tradimento. Vede il sangue.

Il passato si dipana davanti a lei di fronte alla città, si dipana davanti a lei di fronte alla morte. Rivede scene, personaggi, immagini del suo passato, immagini che ci parlano del nostro presente. Immagini che ci fanno comprendere come il vedere non sia dono divino, il vedere è interpretare i segni del mondo reale intorno a noi, i segni che i poteri costituiti vogliono nascondere. Continue reading

APPETIZER BOOKS: LACCI – DI DOMENICO STARNONE

di Francesco Colombrita

Edito da Einaudi, 2014, 133pp

Una coppia apparentemente ordinaria, una famiglia come tante, alle spalle una vita e una frattura che ha rischiato di mandare tutto in frantumi. Con lo sguardo del presente la memoria si fa insistente, richiede risposte sul corso degli eventi che ci hanno portato dove siamo. Le domande risiedono anche nella narrazione che abbiamo costruito di noi stessi, quali sono stati i compromessi che abbiamo scelto di operare attivamente e quali invece ci sono scivolati addosso? Lacci, di Domenico Starnone, opera una dissezione del quotidiano e del vivere comune, in luoghi in cui «c’è un ordine apparente e un disordine reale». 

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