CARA METRO-POLIS, TI SCRIVO – L’EDUCAZIONE IN QUARANTENA?

Nasce una nuova rubrica sul blog di Metro-Polis, uno spazio per tutte le lettrici e per tutti i lettori che desiderano condividere con noi alcuni pensieri: Cara Metro-Polis, ti scrivo. Un modo per sentirci ed essere più vicini e una cornice all’interno della quale pubblicheremo messaggi o email che arriveranno in redazione. Se desiderate scriverci, potete farlo all’indirizzo redazioneblog@metropolisbologna.it! 

Email di Angelo Errani del 08/04/2020

Chiudendo le scuole, si spegne anche l’educazione? Stimolato da una richiesta di Rosalba, è questa la domanda che mi sono trovato nei pensieri. Ho cercato una prima risposta nel dedicarmi alla scrittura di una fiaba che potesse provare a incontrare le immagini che in questi giorni transitano nei pensieri dei bambini: La strega cattiva e la fata Mnemosina.

Ma, come sempre succede, l’instabilità che proviamo facendo un primo passo, inevitabilmente ci suggerisce di effettuarne un secondo e, così, nascono alcune, anche se confuse, riflessioni su fiabe ed educazione. Continue reading

BIBLIOTECA DI BABELE: VIAGGIO NELLA SESSUALITÀ

di Francesco Colombrita

A partire dal ‘900, l’importanza della sessualità è divenuta centrale nell’analisi dell’animale umano. Freud ne ha fatto il fulcro dello sviluppo dell’individuo fin dalla sua nascita e una cultura sempre più svecchiata sta lentamente abbattendo alcuni dei tabù in cui siamo immersi. Il disvelarsi di una narrazione del genere umano, più legata alla carne che all’ambizione paradisiaca o salvifica post mortem, trova aderenza nella rilettura di miti, fiabe e leggende, tra le cui parole si celerebbero da sempre tracce di quello sviluppo che l’esploratore dell’inconscio ha definito psicosessuale: una strada costellata di traumi e negazioni. Continue reading

APPETIZER BOOKS: IL MAGO DI OZ – FRANK BAUM

Edito da Einaudi, 2016, pp. 222

Una bimba curiosa e stranita, stanca e abbattuta, passeggiava con fare guardingo quando colse la sagoma di tre strani signori. “Portavano cappelli a cono molto allungati, con campanellini intorno alla tesa che tintinnavano gaiamente ad ogni movimento”, tutti ricoperti di blu, vestiti e cappello, della stessa sfumatura del cielo al tramonto. Erano loro i ghiottoni, abitanti del regno dell’Est, in cui Dorothy era, suo malgrado, atterrata.
Continue reading