LA RESPONSABILITÀ EDUCATIVA

di Felice Signoretti 

Il problema della responsabilità educativa investe ciascuno di noi, qualsiasi sia la propria professione e qualsiasi sia il modo di condurre il nostro rapporto con gli altri. Coloro che si sentono liberi dal dovere di affrontare il problema educativo negano che le loro scelte, le loro parole, i loro comportamenti, anche quotidiani, anche banali, possano avere un valore educativo. Si tratta di un grande sbaglio o, peggio, di una volontaria mistificazione. Indubbiamente per i genitori, i docenti, i religiosi il problema si pone alla base delle loro azioni nei rapporti con figli, studenti, adepti. Ma ognuno risente, nella vita comune, di quanto coscientemente o inconsciamente viene in lui indotto o stimolato dall’altro con cui egli entra in relazione, sia a livello paritario che a livello subordinato. Il mondo si trasforma, in bene o in peggio, dalle relazioni tra gli uomini e dalle dinamiche che esse creano. E ognuno è chiamato, da parole e gesti, a tirare fuori da se stesso (educere) gli elementi costitutivi della propria intelligenza, della propria sensibilità, del proprio sapere. Continue reading

I RISCHI DI CHI CRESCE IN QUESTI ANNI: VIVERE IN UN PRESENTE AUTOREFERENZIALE REGOLATO DAL MERCATO

Angelo Errani continua ad accompagnarci alla scoperta dei momenti e delle fasi cruciali di una corretta relazione educativa. In questa puntata indaghiamo le ragioni della svalorizzazione della memoria, che sono da collegare alla logica del mercato che ha preso il sopravvento nella cultura corrente.

di Angelo Errani

Potremmo pensare che i riti appartengano a un mondo che non c’è più, che essi avessero un significato in epoche in cui la cultura delle comunità umane, incontrando ostacoli e problemi e non disponendo di strumenti di conoscenza adeguati per farvi fronte, era costretta a rivolgersi al magico e all’immaginario.

Così confiniamo nel poetico le narrazioni, l’immane lavoro di documentazione delle generazioni che ci hanno preceduto, tramandato oralmente, con la scrittura, con le immagini, con la musica, con la preghiera: la storia dell’umanità, quella sacra e quella profana, le guerre con vittorie e sconfitte, i fasti delle corti e la vita dei contadini, l’alternarsi delle stagioni, i mestieri, i costumi, le ricchezze e le miserie, le gioie e i dolori, la vita e la morte degli uomini.

Culture vecchie? Culture morte? Continue reading

LA RELAZIONE EDUCATIVA – L’IMPORTANZA DEL LIMITE

di Angelo Errani

Nascendo, abbiamo bisogno di poter contare su di uno sfondo in cui trovare posto

Nel Protagora, Platone racconta che Zeus aveva affidato a Epimeteo – il cui nome significa “colui che pensa dopo” l’incarico di assegnare una dotazione a tutti gli esseri viventi. Ma Epimeteo, quando arrivò a occuparsi degli uomini, essendo stato troppo generoso, scoprì di non aver più nulla da offrire. Allora Zeus incaricò Prometeo – il cui nome significa “colui che pensa prima” di assegnare agli uomini due dotazioni: la capacità di provvedere al futuro, cioè la possibilità di progettare la loro vita utilizzando gli insegnamenti del passato, e il fuoco, cioè le tecnologie indispensabili per compensare i loro limiti.

È questa la ragione per cui, mentre tutti gli altri esseri viventi possono vivere esclusivamente negli ambienti che sono coerenti con le loro caratteristiche, gli uomini sono riusciti ad abitare tutte le aree del pianeta, anche quegli ambienti per i quali non avevano alcuna predisposizione. E lo hanno potuto fare, paradossalmente, proprio grazie ai limiti che li caratterizzano. Infatti, se non fossero stati costretti a ricercare delle compensazioni al loro inadeguato equipaggiamento organico, non avrebbero avuto la possibilità di sopravvivere. Le compensazioni sono la cultura.

Non avrebbero inoltre avuto la possibilità di sopravvivere neppure se i singoli soggetti non avessero messo in comune le rispettive risorse. Il mettere in comune è la dimensione sociale. Continue reading