L’Organizzazione delle Nazioni Unite ha indicato il 3 dicembre come giornata internazionale delle persone con disabilità. C’è nelle giornate che l’ONU dedica agli aspetti maggiormente significativi per le nostre vite un richiamo alla riflessione, cioè all’esercizio di ciò che ci rende umani.
La disabilità ha accompagnato tutta la storia dell’umanità, una storia segnata da esclusioni feroci e dalla ricerca di percorsi inclusivi, comportamenti sociali spesso compresenti.
Desidero dedicare la ricorrenza dell’otto marzo a Margherita Zoebeli. È, forse, quello di Margherita, un nome poco presente nella recente letteratura dell’educazione, come spesso avviene infatti in questo nostro tempo limitato al presente e abituato ad usare, per poi subito gettare via e dimenticare.
Ma la storia è la nostra casa: ne siamo stati accolti venendo al mondo, e vi abbiamo poi trovato la cura e le risorse materiali e culturali per riuscire a diventare quel che oggi siamo. In ogni casa, oltre al calore delle presenze, ci sono le tracce di chi ha cercato di rendere più piacevole quel luogo, segni che il pensiero, spesso tutto occupato dalla routine quotidiana, rischia di trascurare, di non saper rintracciare.
Per entrare a far parte di Metro-Polis non si richiede alcuna appartenenza politica o confessione religiosa, così come non è richiesta nessuna adesione a correnti di pensiero o credo ideologici. L’unico invito che rivolgiamo a chi vuol diventare nostro socio, è quello di portarci in dono cinque titoli: possono essere titoli di libri, di film, di articoli di giornali, di canzoni, di poesie, di telefilm, di interviste, etc… L’importante è che questi titoli riflettano l’identità di chi li porta con sé in dote, in modo da poter costruire insieme l’identità collettiva di Metro-Polis.
In questa rubrica potrete trovare, mese per mese, i Titoli in Dote che i nostri soci hanno deciso di condividere.
Parte II – Disabili, handicappati, portatori di handicap, in situazione di handicap, diversamente abili. Che cosa stiamo dicendo?
È importante interrogare le parole, siamo infatti portati a pensare che un nome sia la cosa stessa che esso indica, come se una mappa fosse realmente il territorio che essa rappresenta, dimenticando che: «Prive di contesto le parole, come le azioni, non hanno alcun significato».(Bateson, 1972)
Le parole che inconsapevolmente utilizziamo per indicare le persone possono ampliare la distanza che le separa da noi oppure possono sottolinearne l’appartenenza e, quindi, la vicinanza. La lontananza disimpegna: avremo molta più disinvoltura infatti nel trattare le persone che percepiamo come lontane da noi.Continue reading →
Il problema della responsabilità educativa investe ciascuno di noi, qualsiasi sia la propria professione e qualsiasi sia il modo di condurre il nostro rapporto con gli altri. Coloro che si sentono liberi dal dovere di affrontare il problema educativo negano che le loro scelte, le loro parole, i loro comportamenti, anche quotidiani, anche banali, possano avere un valore educativo. Si tratta di un grande sbaglio o, peggio, di una volontaria mistificazione. Indubbiamente per i genitori, i docenti, i religiosi il problema si pone alla base delle loro azioni nei rapporti con figli, studenti, adepti. Ma ognuno risente, nella vita comune, di quanto coscientemente o inconsciamente viene in lui indotto o stimolato dall’altro con cui egli entra in relazione, sia a livello paritario che a livello subordinato. Il mondo si trasforma, in bene o in peggio, dalle relazioni tra gli uomini e dalle dinamiche che esse creano. E ognuno è chiamato, da parole e gesti, a tirare fuori da se stesso (educere) gli elementi costitutivi della propria intelligenza, della propria sensibilità, del proprio sapere.Continue reading →
Angelo Errani continua ad accompagnarci alla scoperta dei momenti e delle fasi cruciali di una corretta relazione educativa. In questa seconda puntata, riprendiamo e approfondiamo il significato di “limite”, per comprenderne in particolare il suo duplice ruolo.
di Angelo Errani
Fra i miei ricordi di insegnamento presso la Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università di Bologna c’è un episodio avvenuto nel corso di una lezione dedicata alla conoscenza di alcuni deficit. Una studentessa aveva proposto la lettura della documentazione di un’esperienza clinica riguardante la straordinaria abilità di una persona con disturbi dello spettro autistico consistente nel riuscire a individuare, in pochi secondi e senza ricorrere ad alcun ausilio, il giorno della settimana corrispondente a una data compresa negli ultimi dieci anni. Sara, una studentessa cieca, esclamò con tono visibilmente preoccupato:“Oddio, non sarò anche autistica oltre che cieca?”. E, alla richiesta di motivare la sua preoccupazione, aggiungeva: “Perché faccio così anch’io”. Quella mattina, con la sua testimonianza, Sara aveva contribuito a chiarire in modo esemplare quel che Vygotskij indica come strano e somigliante ad unparadosso, e di cui offrela seguente spiegazione:
«[…] Da un lato il deficit è una mancanza, una limitazione, una debolezza, una diminuzione dello sviluppo, dall’altro, proprio perché crea degli ostacoli, esso provoca una potente spinta in avanti […] ogni deficit crea degli stimoli alla produzione di una compensazione».Continue reading →
L’Italia s’interroga, da molti anni ormai, su cosa sia la famiglia, su cosa si intenda per matrimonio, su cosa è naturale e cosa è positivo, su molto altro ancora e su come tutte queste istanze vengono giocate nella vita quotidiana di ognuno di noi. Sono tematiche dirimenti, per la vita pubblica e per quella personale, su cui numerosi esponenti politici e diversi esponenti della così detta società civile hanno espresso svariati pareri. Vogliamo entrare in questo dibattito, ma vogliamo farlo a modo nostro, non in maniera belligerante; al contrario, quello che a noi interessa è fornire quanti più strumenti possibili per riuscire a decodificare i nodi cruciali di quanto sta accadendo. Ci interessa seguire una modalità quasi socratica, interdisciplinare come sempre, attraverso cui sottoporre alla vostra lettura diversi spunti e suggestioni culturali da cui ognuno potrà trarne ciò che vorrà.
Questo nostro percorso è stato inaugurato da Marta Franceschini, con un articolo incentrato sulle primordiali società matrifocali. Continue reading →