LA BRUTTA NATURA – SOSTANZA BIOLOGICA

La Brutta Natura, ovvero: perché l’enunciato «nell’uomo, tutto è culturale, storico e sociale» puzza di contraddizione”.

  1. Preamboli
  2. Paradosso

Scienze della Vita e Condizionamento Biologico, ovvero: perché le scienze della vita hanno bisogno di una «sostanza biologica»

«La vita fugge et non s’arresta una hora». C’è al mondo una frase più vera di questa? A dire il vero non lo so.

So, invece, che un breve riassunto delle puntate precedenti s’impone. Si è detto che l’opposizione tra culturalismo radicale e scienze della vita dà luogo a un paradosso: da un lato, il culturalismo tende a espellere il biologico dall’uomo; dall’altro, la concezione dell’uomo nelle scienze della vita ha qualche difficoltà a integrare il fatto storico, sociale e culturale. Nei due casi, si perde un po’ dell’uomo: l’uomo come sede di processi biologici, da un lato; dall’altro, l’uomo come sede di processi storici, sociali e culturali. Il cliffhanger sul quale ci eravamo lasciati era questo: nelle scienze della vita, il condizionamento biologico sembra tutto sommato accettato. Ma cosa vuol dire «scienze della vita»? Cosa vuol dire «condizionamento biologico»? Continue reading

LA BRUTTA NATURA – PARADOSSO

La Brutta Natura, ovvero: perché l’enunciato «nell’uomo, tutto è culturale, storico e sociale» puzza di contraddizione

  1. Preamboli

C’è un paradosso nel rapporto tra «culturalismo» e «scienze della vita»

Ciao amici (e nemici). Se avete letto il mio articolo precedente, sapete che la sto menando con una riflessione sul rapporto tra natura, cultura, storia e società. In particolare, si tratta di precisare alcune questioni nell’ambito del dibattito sui rapporti uomo-donna, omosessualità ed eterosessualità, etc.

Dicevamo che la doxa1 del «culturalismo radicale» tende a rifiutare l’esistenza di condizionamenti specificamente biologici nell’uomo; proponendo un uomo «tutto cultura, tutto storia, tutto società», essa ammette l’ingerenza esclusiva di condizionamenti culturali, storici e sociali nella costituzione dell’individuo. Dal canto loro, le «scienze della vita» stabiliscono, primo, la relativa applicabilità di metodi d’indagine utilizzati per il vivente all’essere umano; secondo, la presenza d’un sostrato biologico sotteso all’esistenza umana. Questi due principi modulano l’assioma della continuità «uomo – vivente in generale». Continue reading

ASSOCIAZIONE CULTURALE “IL CALICANTO”

In occasione dell’Aperitivo a Tema che si terrà il 16 Giugno 2016 presso l’Associazione Culturale Il Calicanto, questa Associazione ha scritto per noi un articolo a firma collettiva in cui ci presenta le diverse attività di questa realtà del territorio bolognese.
Non mancate a questo appuntamento di Metro-Polis in cui, ancora una volta, vogliamo farci rete reale di relazioni umane, alla scoperta delle Associazioni che arricchiscono il nostro territorio con le loro attività e iniziative. Vi aspettiamo il 16 Giugno presso l’Associazione Il Calicanto, e ringraziamo Luca per questo articolo introduttivo chiaro, esaustivo e accattivante!

Laura Comitogianni

“Ognuno può e deve fare del materiale vivente della sua personalità, non importa se marmo, argilla o oro, un oggetto di bellezza, in cui possa manifestarsi adeguatamente il suo Sé transpersonale”
(R. Assagioli)

Abbiamo scelto di iniziare “a parlare di noi” con questa frase di Roberto Assagioli1 perché in essa è racchiusa l’idea che sta alla base del lavoro che svolgiamo, con le sue diverse sfaccettature, ma anche del nostro percorso.
Schermata 2016-06-08 alle 12.58.18L’Associazione Culturale Il Calicanto (associazione senza finalità di lucro) nasce oltre 10 anni fa a Bologna dall’esperienza professionale e di vita di un gruppo di “compagni di viaggio” che si sono incontrati lungo il percorso ed hanno condiviso il loro Sogno: l’avere a cuore la salute psico‐fisica e spirituale delle persone, il riconoscimento e lo sviluppo delle potenzialità e, attraverso il singolo, dare il proprio contributo per trasformare e migliorare la società e il mondo in cui viviamo. La mission è quella di promuovere l’evoluzione della coscienza e l’armonizzazione delle relazioni interpersonali, familiari, sociali, lavorative, attraverso una serie di progetti e proposte che trovino applicazione in quello straordinario laboratorio che è la nostra vita, giorno dopo giorno, tra gioie e dolori, con le nostre paure e fragilità ma anche il nostro coraggio e la nostra forza. Continue reading

LA BRUTTA NATURA – PREAMBOLI

Ampio e complesso è il dibattito che si sta sviluppando nel nostro Paese circa tematiche dirimenti per la vita pubblica e personale di ciascuno di noi: il confronto, anche se sarebbe più corretto scrivere di scontro, attivato dalla discussione in Parlamento del così detto ddl Cirinnà ci spinge a interrogarci su cosa sia la famiglia, su cosa si intenda per matrimonio, su cosa è naturale e cosa è positivo, su molto altro ancora e su come tutte queste istanze vengono giocate nella vita quotidiana di ognuno di noi. Vogliamo entrare in questo dibattito, ma vogliamo farlo a modo nostro, non in maniera belligerante; al contrario, quello che a noi interessa è fornire quanti più strumenti possibili per riuscire a decodificare i nodi cruciali di quanto sta accadendo. Ci interessa seguire una modalità quasi socratica, interdisciplinare come sempre, attraverso cui sottoporre alla vostra lettura diversi spunti e suggestioni culturali da cui ognuno potrà trarne ciò che vorrà.

Questo nostro percorso è stato inaugurato da Marta Franceschini, con un articolo incentrato sulle primordiali società matrifocali1. A coglierne, idealmente, l’eredità è stato poi Francesco Colombrita, il quale  ha mostrato come la Dea primigenia sia sopravvissuta e si sia declinata nelle successive società patriarcali2.
In questo terzo articolo, invece, Luca Ballandi cambia decisamente registro e pone l’accento sull’annoso problema del rapporto tra natura e cultura, tra le scienze sociali e quelle della vita. Continue reading

DIFENDENDO ARENDT – IL PECCATO ORIGINALE DELLA FILOSOFIA

 Sul quotidiano Avvenire del 24 ottobre 2015, Roberto Timossi ha recensito il testo di Hannah Arendt Socrate, uscito in Italia solo recentemente e che raccoglie le lezioni che la filosofa ha tenuto nel 1954 presso la Notre Dame University negli Stati Uniti.

La recensione di Timossi, “Arendt avvicina Socrate e Gesù ma sbaglia”, ha solo una pecca: quella di non cogliere il significato e il fine della riflessione arendtiana e anzi di distogliere l’attenzione dal tema che stava più di tutto a cuore alla filosofa.

Ma partiamo dall’inizio. Su alcuni aspetti dell’analisi di Timossi non si può che concordare. Il primo, fondamentale, è che Arendt non ci restituisce affatto un “Socrate storico”, ma un Socrate re-interpretato: Socrate è per lei prima di tutto un simbolo. Si deve però considerare che la mancanza di fonti dirette ha da sempre reso difficile una lettura oggettiva del pensiero del filosofo greco, di cui autori diversi hanno di volta in volta enfatizzato aspetti diversi. In questo, Arendt non fa eccezione. E, d’altronde, filosofi e storici hanno compiti ben distinti.  Continue reading

PHILOSOPHY AND THE CITY: VOGLIA DI SOLE

Dopo l’estate caldissima che abbiamo passato, mi sono ripromessa che quest’autunno-inverno non mi sarei lamentata. Non avrei brontolato sul cambio d’orario, quindi del buio del pomeriggio, del primo ghiaccio sulla macchina e l’inevitabile ritardo alla stazione dei treni, la nebbia che isola il paese dal resto del mondo… ma non ce la faccio!!! Quando un raggio di sole sbuca da quelle nuvole autunnali mi torna il sorriso e dico alla gente che incontro: ma che bello l’inverno con il sole! Adoro questo freddo secco! La gente mi prenderà per matta ma il sole è davvero importante nelle nostre vite. Il sole fa crescere le piante, ci riscalda, ci fa uscire dalle nostre case, mette di buon umore, fa ricordare il mare e le vacanze… infatti il sole è principio ontologico e gnoseologico!

Ecco che torno a fare la matta, vi direte! Assolutamente no. Nel libro VII de La Repubblica, il filosofo greco Platone ci propone la famosa allegoria della caverna, una metafora per raccontarci il cammino verso la vera conoscenza che deve fare l’uomo e, come adesso vi racconterò, il sole ha un ruolo importantissimo in questo percorso. Continue reading

PHYLOSOPHY AND THE CITY: VIVI UNA VITA AUTENTICA!

A quanti capita di vivere molti anni nella solita noiosa routine e poi all’improvviso, nel giro di un anno, avvengono così tanti cambiamenti da lasciarci senza parole? Bè, a me è successo proprio l’anno passato. Ho avuto un figlio, mi sono dovuta organizzare per cercare casa, mi sono sposata e quando tutto sembrava poter tornare in una specie di tranquillità (dopo che si ha un figlio è impossibile vivere tranquilli), è subentrato quello che per me è stato il cambiamento più difficile da affrontare: un secondo trasloco! Cambiare casa significa tante cose, vuol dire prima di tutto trovare un posto dove poter creare la tua quotidianità, spostare la propria personalità, selezionare e organizzare gli scatoloni da fare, arredare, pulire… Ma la cosa più brutta è quando si devono disfare tutti gli scatoloni! Ve lo assicuro, dopo due traslochi lo posso dire con una certa tranquillità, non si finisce mai!

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GREEN IN PILLOLE – ERGON

ERGON

Linda Green‹‹ ἔργον, -ου, τὸ ›› in greco antico: ‹‹atto, azione, esecuzione›› ma anche ‹‹gesta, impresa, lavoro, opera››.

Il termine ergon indica il compiersi di un’azione e può essere quindi  inteso come ‹‹opera››, come prodotto di tale operazione;  spesso in associazione con la nozione di fatica e di difficoltà nella realizzazione, lo si può anche interpretare come ‹‹lavoro››. Si badi bene a non dimenticare che, con l’adorabile Aristotele, ergon assume il significato stesso di ‹‹operazione››:  quell’attività  tesa a realizzare qualcosa in vista di un fine o di uno scopo.

Per noi piccole schegge d’entropia, ergon è come l’accudire una graziosa orchidea tropicale: dobbiamo dedicare a noi stessi un giusto tempo, delle cure necessarie e un’attenzione più che adeguata se vogliamo permetterci una splendida fioritura. Occorre essere aruspici di viscere inconsce, ventriloqui di voli sinaptici e sacerdotesse di sibilline intenzioni. Nell’infausta bufera dell’insensatezza dobbiamo essere capaci di salvare un nostro senso, come piccole ginestre, tendendo a noi stessi con disperata meraviglia.
In sintesi: Itaca sta nei Nostoi. Continue reading

RUBRICA ASTROLOGICA – ACQUARIO (parte 1)

  1. Acquario, il segno delle rivoluzioni. Galileo Galilei
  2. Donne acquario.  Virginia Woolf

1_ ACQUARIO

L’Acquario è segno di Aria o di Acqua?

È una domanda che talvolta ci si sente fare quando si parla di astrologia. E la domanda non è del tutto insensata. L’Acquario è il terzo segno d’Aria, ma al tempo stesso il simbolo del segno è il geroglifico egizio che indica l’acqua e in molti zodiaci è rappresentato con l’immagine del portatore d’acqua.
È il segno della libertà, del cambiamento, della ribellione, non a caso il suo pianeta, Urano, viene scoperto nel 1781, nel secolo delle grandi Rivoluzioni.
È il segno della Scienza e della tecnica: tra i nati del segno troviamo grandi scienziati come Galileo1 e Darwin.
Acquario è anche sperimentazione, attacco alle convenzioni. Joyce, Virginia Woolf, Pound, Burroghs sono «sperimentatori del linguaggio» (Pesatori).

2_galileoGalileo Galilei   

«La filosofia2 è scritta in questo grandissimo libro che continuamente ci sta aperto innanzi agli occhi (io dico l’universo), ma non si può intendere se prima non si impara a intender la lingua, a conoscer i caratteri, ne’ quali è scritto. Egli è scritto in lingua matematica, e i caratteri sono triangoli, cerchi, e altre figure geometriche, senza i quali mezzi è impossibile a intenderne umanamente parola; senza questi è un aggirarsi vanamente per un oscuro labirinto.» (Galileo Galilei, Il Saggiatore, 1623)

Galileo è protagonista di primo piano della Rivoluzione Scientifica del Seicento, anzi è ritenuto il “padre” della scienza moderna per i risulti delle sue ricerche, per la diffusione delle nuove teorie astronomiche e, soprattutto, per l’invenzione del metodo scientifico basato sulla ragione e sull’esperienza e svincolato dal principio di autorità.

Anche la forma delle sue opere è, in connessione con il contenuto, decisamente innovativa.

Suo scopo è “rifare i cervelli”, divulgare le sue idee anche oltre la cerchia degli specialisti per una vera e propria rivoluzione nella mentalità.
Sceglie quindi consapevolmente modalità che gli permettano di arrivare ad un pubblico vasto, non vuole rivolgersi solo a specialisti ma a tutte le persone colte e curiose, per questo utilizza la forma del dialogo che non propone una verità statica ma alterna voci in conflitto, mette a confronto personaggi connotati da opinioni diverse.

Anche l’uso del volgare3, in contrapposizione con il latino degli ambienti accademici, è scelta consapevole di battaglia culturale. E la sua prosa è estremamente efficace, il suo stile è conciso e asciutto, molto diverso dal gergo elitario e pomposo degli scienziati del tempo. Continue reading

RUBRICA ASTROLOGICA – CAPRICORNO (parte 2)

2.  Le “amazzoni corazzate”  del Capricorno  

Per Pesatori le donne del Capricorno sono «Donne amazzoni», anzi «Amazzoni-corazzate». Rigorose, ambiziose, con senso del dovere e del sacrificio, con bisogno assoluto di autonomia ed indipendenza. Ma cosa c’è sotto la corazza? Questo solo loro potranno rivelarlo, a chi e quando vorranno.

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Coraggio, determinazione, un alto obiettivo per cui combattere. È dalla Storia che in questo caso possiamo individuare l’emblema della donna del segno.
Giovanna D’Arco, è una fanciulla di diciotto anni quando si sente chiamata da Dio per risollevare le sorti del suo paese, la Francia, lacerato dalla rovinosa guerra dei Cento anni1.
Michelet, storico francese dell’Ottocento, la celebra perché da lei vede la nascita del sentimento nazionale e della Francia stessa.

«Ricordatevi sempre, Francesi che la patria, presso di noi, è nata dal cuore di una donna, dalla sua tenerezza e dalle sue lacrime, dal sangue che ella ha dato per noi». (J. Michelet)

E la sua storia continua ancora nella nostra epoca ad affascinare, molti sono infatti i film che hanno rivisitato questo personaggio. Il primo, subito all’inizio del 1900, del pioniere Georges Méliès, nel 1916 quello di Cecil DeMille, nel 1928 il capolavoro di Dreyer, nel 1954 quello di Roberto Rossellini, nel 1962 quello di Bresson e infine nel 1999 quello di Luc Besson. Ho citato solo i più noti e con questi ci si potrebbe fare un bellissimo corso di storia del cinema.

Molte sono le donne del Capricorno di successo e talvolta di potere, quasi sempre ci comunicano un’immagine di forza, di determinazione: Emma Marcegaglia, Joan Baez, Liliana Cavani, Madame de Pompadour.

Tra queste troviamo Simone de Beauvoir2.

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“È attraverso il lavoro che la donna ha superato in gran parte la distanza che la separa dal maschio» (Simone de Beauvoir, Il secondo sesso).
Così ne Il secondo sesso del 1949. Un libro assolutamente rivoluzionario che fa il punto sulle conoscenze biologiche, psicoanalitiche, storiche, antropologiche riguardanti la donna, ma apre soprattutto la strada ad una discussione radicale sulla condizione femminile che avrebbe caratterizzato i decenni successivi.

«Che cosa significa essere donna?» è la domanda da cui parte la Beauvoir, pur non sottovalutando le specificità biologiche, attacca la pretesa della società di assegnarle un percorso subalterno e afferma polemicamente che «Donna non si nasce, si diventa».

Nell’estate del 2014 Natalia Aspesi in un articolo intitolato Leggere Simone de Beauvoir oggi a vent’anni3, consiglia Il secondo sesso alle giovani del nostro tempo e afferma che, se trovassero la voglia e la forza di leggere questo importante saggio, potrebbero acquisire sicurezza e imparare molto; soprattutto potrebbero divenire meno fragili rispetto non solo agli uomini ma soprattutto  all’amore, scoprirebbero cosa ha voluto dire nei secoli passati, ma anche in anni non così lontani, essere donna, il non contare, il dipendere sempre da un uomo, padre, marito, fratello.

E venendo all’oroscopo di Simone de Beauvoir, tutto il suo tema di nascita la conferma come “amazzone indipendente”, infatti L’Ascendente è in Scorpione e la Luna  in Ariete.
Interessante è la Venere in Acquario che può caratterizzare una vita sentimentale trasgressiva, e infatti la relazione con Jean Paul Sartre è stata scandalosa per il suo tempo ma anche modello, per alcuni, di innovativa “coppia aperta”.

Venere in terza casa può anche indicarci l’aspetto centrale della scrittura nella sua vita.
E la scrittura è per lei sempre legata a considerazioni filosofiche ed esistenzialiste rivolte ad approfondire il tema del ruolo e della condizione della donna nella società moderna.  Continue reading