L’ASTROLOGIA DI METRO-POLIS – IL GIOCO DELLE COPPIE: PESCI

GIULIETTA MASINA (PESCI)   FEDERICO FELLINI  (CAPRICORNO)

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Se cerchiamo notizie di Giulietta Masina sicuramente la prima che troviamo è  che è stata la moglie, la compagna di una vita di Federico Fellini. Se su Fellini si sono riversati fiumi di inchiostro, di Giulietta si sa ben poco, e poco si è scritto.
Negli ultimi anni sono usciti due libri interessanti. Il primo di Angelucci Giulietta Masina: attrice e sposa di Federico Fellini nel quale le rende omaggio come donna e come attrice.
Il secondo, uscito a vent’anni esatti dalla morte, s’intitola Giulietta Masina Donna e attrice. Lo ha prodotto il Rotary Club di San Giorgio di Piano, paese in cui è nata.
Giulietta Masina è stata sensibile interprete di capolavori cinematografici (come La Strada del ’54) e ha dato vita a personaggi indimenticabili, come la candida e struggente Gelsomina, la sbandata e innocente Cabiria, prostituta  angelicamente pura, la visionaria Giulietta degli Spiriti e infine, nel 1985, l’attempata soubrette di Ginger e Fred, nostalgica e abbattuta dal tempo che passa.
Ruoli memorabili dipinti per lei da Federico. Continue reading

L’ASTROLOGIA DI METRO-POLIS – IL GIOCO DELLE COPPIE: VERGINE

LAUREN BACALL (Vergine) HUMPHREY BOGART (Capricorno) 

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Pianeta della Vergine è Mercurio, non il Mercurio scanzonato adolescente dei Gemelli, ma è Mercurio che ha conquistato il caduceo della saggezza. La sua intelligenza è acuta e saggia, attenta ai particolari fino a spaccare il capello in quattro e pienamente consapevole della complessità.

2-bogart-bacall-grande-sonnoNel 1944  Lauren Bacall esordì diciannovenne nel film Acque del Sud di Howard Hawks. In quell’occasione conobbe Bogart. Certamente in quell’epoca la loro relazione fece scalpore sia per la forte differenza di età, venticinque anni, sia perché lui era sposato, ma entrambi apparvero determinati e l’anno successivo, dopo un rapido divorzio, vi fu il loro matrimonio, da cui nacquero due figli. Dopo il primo vi furono altri tre film insieme, tra cui il celebre noir Il grande sonno (1946), sempre di Hawks, che sancì ulteriormente la magica alchimia della coppia Bogart-Bacall. E proprio in virtù della loro storia d’amore gli sceneggiatori decisero di far innamorare i due protagonisti. Nel romanzo di Chandler il detective Marlowe non sopportava affatto Vivien Sternwood,  enigmatica figlia di un potente magnate e assidua frequentatrice di una casa da gioco, della quale invece nel film si innamora appassionatamente.  Continue reading

CINQUE TITOLI IN DOTE – L’ATTIMO FUGGENTE

Per entrare a far parte di Metro-Polis non si richiede alcuna appartenenza politica o confessione religiosa, così come non è richiesta nessuna adesione a correnti di pensiero o credo ideologici.
L’unico invito che rivolgiamo a chi vuol diventare nostro socio, è quello di portarci in dono cinque titoli: possono essere titoli di libri, di film, di articoli di giornali, di canzoni, di poesie, di telefilm, di interviste, etc… L’importante è che questi titoli riflettano l’identità di chi li porta con sé in dote, in modo da poter costruire insieme l’identità collettiva di Metro-Polis.

In questa rubrica potrete trovare, mese per mese, i Titoli in Dote che i nostri soci hanno deciso di condividere.

L’ATTIMO FUGGENTE (DEAD POETS SOCIETY, 1989) (FILM)

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LE PELLICOLE DI ANTONIO: “STAR WARS” – UNA BREVE DISAMINA DELLA TRILOGIA ORIGINALE CINEMATOGRAFICA

…e mentre Star Wars – Episodio VII Il Risveglio della Forza è diventato il 3° incasso della storia del cinema…

…Si può cominciare così questo racconto: mettendo subito in chiaro che, agli albori di questo pezzo di storia (non solo cinematografica), esisteva un solo e lungo soggetto, dal titolo Le Guerre Stellari, che le maggiori major avevano rifiutato e che, invece, il giovane fondatore e produttore della Ladd Company aveva portato alla 20thCentury Fox, convinto dal suo autore, l’allora sconosciuto e giovanissimo regista californiano George Lucas.
Il suo film d’esordio nel mondo cinematografico (American Graffiti) non era ancora stato distribuito nelle sale americane, sebbene Lucas stesse già da tempo a testa china su un “monumento” di (ancora) fumo che sarebbe stato volutamente legato (artisticamente) all’uscita definitiva degli Stati Uniti dall’avventura guerrafondaia e criminale del Vietnam, dalle bugie del Watergate e dagli anni nefasti del Nixianesimo alla Casa Bianca.
Ciononostante, quello che ormai veniva a essere il primo Star Wars del 1977 (dal 1999 EPISODIO IV -Una Nuova Speranza) sembrava essere proprio agli antipodi rispetto ai film realisti e politici di quegli anni di Hollywood (disimpegnato sia da un lato che dall’altro della barricata): nessuna sfumatura tra bene e male, eroi senza macchia e senza paura, neanche una goccia di sangue, una sorta di spiritualismo quasi suggerito.
Flash Gordon (nelle dichiarazioni di Lucas) è stata la massima fonte di ispirazione, oltre al “pittorismo” alieno di Griffith e Riefensthal, coadiuvato da una rilevante ammirazione per la filosofia orientale e per l’eleganza dei codici d’onore dei samurai. Continue reading

EDITORIALE DEL PRESIDENTE: CHI SONO? DILLO CON UN FILM

Quando, per illustrare una delle nostre iniziative, ci avvaliamo della formula ‹‹in pieno stile Metro-Polis››, facciamo riferimento a un intero immaginario di buone pratiche: intendiamo un incontro realmente partecipato, una serata agita da tutti, in cui il centro è decentrato e nella cui orizzontalità ognuno è protagonista. Ci riferiamo, così, a una modalità del fare cultura in cui crediamo e di cui ci facciamo interpreti: ognuno ha qualcosa da dire, ogni persona ha un contributo da dare perché ognuno di noi è un frammento indispensabile dell’identità di Metro-Polis. Ognuno di noi è Metro-Polis.
Questo tipo di incontro va a braccetto con un’altra fondamentale categoria del pensiero e dell’azione della nostra associazione: la leggerezza. Abbiamo cominciato la nostra avventura, quasi tre anni fa, pensando all’agile salto che Calvino immagina di far fare al poeta-filosofo nel nuovo millennio1: un balzo che poggia sulla solidità della terra da cui prende il volo, un guizzo che vive dell’agilità leggera di chi sa divertirsi con passione. Il divertimento, non ci stancheremo mai di ripeterlo, è per noi cosa serissima, è chiave di volta del nostro progetto culturale e causa finale di ogni nostro agire.
Tutto questo, in definitiva, raccoglie la dicitura ‹‹in pieno stile Metro-Polis››: ci sono dentro stuzzichini e idee profonde, chiacchiere e impegno civico, seri sorrisi e divertite passioni. Continue reading

LE PELLICOLE DI ANTONIO: LA STORIA DELLA PRINCIPESSA SPLENDENTE

La storia della Principessa Splendente è un film di animazione giapponese del 2014 diretto dal maestro Isao Takahata e 21° lungometraggio dello Studio Ghibli.
 
A differenza del precedente e penultimo animé del maestro Hayao Miyazaki (Si alza il vento), il recente capolavoro di Isao Takahata non ha ottenuto (anche per colpa di una distribuzione cinematografica che definire vergognosa è poca cosa…) lo stesso riscontro di pubblico. 
Fedelmente tratto da Taketori monogatari (Il racconto di un tagliabambù), uno dei racconti giapponesi più antichi e popolari appartenuti al X° secolo, il film ruota attorno alla figura magica di Kaguya, creatura minuscola dalle sembianze umane trovata nell’incavo di un tronco di bambù dal signor Okina, un anziano boscaiolo tagliabambù.

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L’ASTROLOGIA DI METRO-POLIS: ARIETE E MITO

Perché i Miti? E soprattutto perché collegati all’Astrologia? 

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Astrologia e Miti sono uniti dall’antichità. L’uomo guardava il cielo, e lo popolava di dei ed eroi…
E oggi? Credo che i Miti risuonino ancora dentro di noi, ci parlino.
Raccontarli, comprenderli ci mette a contatto con una parte interiore di noi stessi

E l’Astrologia ci dà una chiave interpretativa, non l’unica, mai definitiva, sempre problematica.

IL VIAGGIO di  FRISSO
E di quel Frisso alla città d’Eeta
Che sopra asceso d’un monton venisse
A cui Mercurio fè la pelle d’oro
(Apollonio Rodio) Continue reading

Storie americane (II) – Antieroi alla luce del sole

Gli anni ’50 si aprono con un indiscusso capolavoro cinematografico: A Place in the Sun (1951) diretto da George Stevens, lo stesso che due anni più tardi girerà Shane, titolo italiano Il cavaliere della valle solitaria (anche se è decisamente più solitario il cavaliere della valle), e nel 1956 un’altra pietra miliare, ovvero Il Gigante, in cui per la prima volta nella storia del cinema si “invecchieranno” i protagonisti, fatto questo che ci permette di avere un’idea di come sarebbe stato un anziano James Dean, che invece morirà precocemente proprio alla fine delle riprese del film.

Quello che accomuna le tre pellicole è il ruolo non convenzionale dei protagonisti maschili: nonostante le differenze, si tratta di uomini soli, che non riescono a inserirsi nel contesto in cui, per motivi diversi, a un certo punto irrompono. Sono stranieri, esclusi, incompresi: moriranno soli o saranno costretti ad andarsene, proprio nel momento in cui sono più vicini a ottenere quello per cui hanno lottato. Gli antieroi sono le figure centrali dei film di Stevens: strano destino per dei protagonisti, ancora più strano se si tiene conto del contesto americano di quegli anni e dell’esaltazione del self-made man che ancora oggi ossessiona la società statunitense e, inevitabilmente, i suoi prodotti culturali. Continue reading

Editoriale: “Album”

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Il 18/02/2015, nella splendida cineteca del Centro Sociale Ricreativo e Culturale Giorgio Costa, si è svolto il primo vero e proprio Aperitivo a Tema di quest’anno: Mariangela Casalucci1, ospite volata a noi direttamente da Madrid, ci ha presentato ‹‹Album››, documentario di cui è produttrice, incentrato sulla figura di Giacomo Morante (l’allora quindicenne Giovanni per Il vangelo secondo Matteo2 di Pierpaolo Pasolini3).

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Nelle settimane antecedenti alla visione del documentario, Metro-Polis ha voluto intraprendere un piccolo percorso di autoformazione circa i macrotemi soggiacenti ad ‹‹Album››. Rosalba Granata4 ha tracciato in ‹‹Pesci, la complessità. Pier Paolo Pasolini intellettuale del segno››5 un suggestivo ritratto dello stesso Pasolini: un affresco poliedrico teso a restituire l’assoluto polimorfismo delle posizioni culturali e politiche dell’intellettuale bolognese, di un uomo continuamente eretico, di un apolide dell’intelligencija. Sempre su questo blog, Antonio Rossi6 ha scritto ‹‹Il vangelo secondo Matteo››7: articolo incentrato sull’omonimo film di Pasolini, uno scritto che travalica i confini della mera recensione per proiettarci nell’affascinante dimensione dell’interpretazione; un luogo privilegiato in cui si cerca di carpire l’identità, potente e segreta, di tale pellicola. Continue reading

RUBRICA ASTROLOGICA – PESCI (parte 1)

Pesci, la complessità.

Pier Paolo Pasolini intellettuale del segno

1. SEGNO_PESCI

«Dolce color d’oriental zaffiro,
che s’accoglieva nel sereno aspetto
del mezzo, puro infino al primo giro, 
a li occhi miei ricominciò diletto,
tosto ch’io usci’ fuor de l’aura morta
che m’avea contristati gli occhi e ‘l petto.
Lo bel pianeta che d’amar conforta
Faceva tutto rider l’oriente, 
velando i Pesci ch’erano in sua scorta».

Ho iniziato circa un anno fa questa “Rubrica Astrologica” con l’Ariete facendo riferimento ad alcuni versi della Divina Commedia e analogamente voglio fare con l’ultimo segno: i Pesci.
Ci troviamo nel primo canto del Purgatorio, Dante è uscito dall’atmosfera buia e angosciante dell’inferno.
Guarda il cielo che finalmente si apre su di lui e il suo color azzurro, come quello di un prezioso zaffiro, gli riaccende la gioia. E nel cielo brilla Venere, «il bel pianeta che d’amar conforta», che si trova nella costellazione dei Pesci.

Pesci è il terzo segno d’acqua, l’acqua sconfinata dell’Oceano, e nel profondo del mare troviamo ogni tipo di creature dai pesci multicolori ai molluschi agli squali e nei Miti creature fantastiche  che riemergono dall’inconscio…

2 . pasolini

Pier Paolo Pasolini 

«Il regista di Accattone
Il poeta delle Ceneri di Gramsci
Il romanziere di ragazzi di vita
Il corsivista corsaro del Corriere
Ci seduce il suo estremismo radicale che rimpiangiamo
Ci perseguita ancora il mistero della sua morte» (Manganelli)

Da dove cominciare?

È così ricca e complessa la vita, la personalità di Pasolini che non so davvero da dove cominciare. È stato un poeta tra i più grandi che la letteratura italiana abbia mai avuto, un regista geniale, un intellettuale scomodo e impossibile da “etichettare”.
Senza pretese di costruire un discorso critico unitario, “cucendo” ricordi, citazioni da articoli e da dichiarazioni, provo a farne un ritratto.

Un poeta. 

Ecco cos’è un poeta intitolava Beniamino Placido commentando una intervista mandata in onda dalla RAI. Pasolini vi afferma «La parola speranza non è nel mio vocabolario» ma non c’è rassegnazione bensì una rabbia coinvolgente e ribelle che fa dire a  Placido che ascoltandolo si impara cos’è un poeta, si impara come mai i poeti più disperati ci comunicano una salutare energia, una disperata vitalità. Capita la stessa cosa con le poesie di Leopardi.

Un intellettuale scomodo

«Aveva posto con durezza davanti al paese la realtà equivoca di un successo economico all’apparenza forte e nella sostanza fragilissimo». (Enzo Siciliano)

«Quel gigante che ci obbligò a pensare. Non c’è più nessuno che abbia questo tipo di purezza, non c’è nessuno che dica quello che pensa, costi quel che costi». (Manacorda)

Si era contrapposto con foga ai Palazzi del potere denunciando le colpevoli responsabilità politiche con una foga sconosciuta a qualsiasi altro intellettuale.
E ci rimane il suo grido «Io so»

Io so.
Io so i nomi dei responsabili di quello che viene chiamato “golpe” (e che in realtà è una serie di “golpe” istituitasi a sistema di protezione del potere).
Io so i nomi dei responsabili della strage di Milano del 12 dicembre 1969.
Io so i nomi dei responsabili delle stragi di Brescia e di Bologna dei primi mesi del 1974.
Io so i nomi del “vertice” che ha manovrato, dunque, sia i vecchi fascisti ideatori di “golpe”, sia i neo-fascisti autori materiali delle prime stragi, sia infine, gli “ignoti” autori materiali delle stragi più recenti…

Io so. Ma non ho le prove. Non ho nemmeno indizi.
Io so perché sono un intellettuale,
uno scrittore, che cerca di seguire tutto ciò che succede, di conoscere tutto ciò che se ne scrive, di immaginare tutto ciò che non si sa o che si tace; che coordina fatti anche lontani, che mette insieme i pezzi disorganizzati e frammentari di un intero coerente quadro politico, che ristabilisce la logica là dove sembrano regnare l’arbitrarietà, la follia e il mistero… (Pasolini)1 Continue reading