tratto dal libro di Maurizio Casali MO I TIRA A TE – RACCONTI DI GUERRA E DI FAMIGLIA
Nella piazza di Alfonsine di Ravenna, come un boato, risuonano le urla di un gruppo di donne: “Dasìi la móla!” (Lasciateli andare).
Quella mattina all’alba era scattata un’operazione di rastrellamento, da parte della milizia repubblichina, alla ricerca di renitenti alla leva obbligatoria.
La guerra andava male, per i più era persa, e l’idea di andare a morire per una guerra persa non trovava molto entusiasmo, inoltre il consenso al fascismo, un tempo molto diffuso, si stava sfaldando sotto i bombardamenti degli alleati.
L’antifascismo stava dilagando, il risultato era che molti giovani, quando gli arrivava la cartolina di precetto dell’amministrazione militare, non si presentavano e si davano alla macchia, per lo più nascondendosi a casa, in case di amici di famiglia, scappando in montagna o unendosi ai gruppi partigiani, sempre più forti e organizzati.
Quella mattina il rastrellamento ebbe un buon risultato ed un folto gruppo di giovani era stato arrestato e portato alla casa del fascio. Va detto che la renitenza alla leva generalmente era punita con la fucilazione.
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