VIAGGIO IN PORTOGALLO – IL BAIXO ALENTEJO

Questi disegni fanno parte della maquette provvisoria di un libro che ho progettato in due settimane. Il libro di per sè non mi soddisfa e non si può certo considerare un buon libro. I disegni invece non mi dispiacciano totalmente. Il progetto si vorrebbe come guida turistica per bambini su di una regione, o meglio una sub-regione, così si chiama in portoghese, del Portogallo. Il Baixo-Alentejo. Fare questo libro è stato interessante anche per tutto ciò che mi ha fatto scoprire su questo territorio.

Così senza indugiare ancora ecco il Baixo Alentejo, o almeno una piccola parte.

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DIARI DI PALESTINA

La strada racconta

Ho sempre desiderato visitare la Palestina, un po’ perché da studiosa e appassionata di relazioni internazionali mi sono sempre chiesta come una così lampante violazione del diritto internazionale potesse davvero verificarsi nel mondo moderno e in secondo luogo perché tale violazione è stata protratta per anni e tuttora si fatica a vederne la conclusione. L’associazione con cui sono partita si chiama OIKOS, ONG italiana che si appoggia ad altre organizzazioni locali, nel caso di specie io ho collaborato con il Jenin Creative Cultural Center. Questa organizzazione nasce nel 2003, in seguito alla seconda intifada, per riportare un po’ di normalità nelle vite di ragazzi e bambini che avevano incontrato la violenza della guerra e delle rappresaglie armate nei confronti dei loro genitori, parenti e amici. Ma soprattutto che avevano assistito alla distruzione di quel paese che chiamavano “casa”.

Mi sono preparata molto per questo viaggio, ho letto e approfondito tutto quello che trovavo su questa terra e mi sono immaginata mille volte come sarebbe stato arrivare a Jenin. La città si trova nel nord della West Bank, quindi per raggiungerla dall’aeroporto di Tel Aviv ho dovuto fare parecchia strada. Continue reading

VIAGGIO IN PORTOGALLO – IL BAIXO ALENTEJO

Questi disegni fanno parte della maquette provvisoria di un libro che ho progettato in due settimane.
Il libro di per sè non mi soddisfa e non si può certo considerare un buon libro.
I disegni invece non mi dispiacciano totalmente.
Il progetto si vorrebbe come guida turistica per bambini su di una regione, o meglio una sub-regione, così si chiama in portoghese, del Portogallo. Il Baixo-Alentejo.
Fare questo libro è stato interessante anche per tutto ciò che mi ha fatto scoprire su questo territorio.

Così senza indugiare ancora ecco il Baixo Alentejo, o almeno una piccola parte.

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Ferreira do Alentejo prende il nome da una leggendaria donna, che faceva il fabbro. Nel 1404 protesse la città dai nemici difendendo la porta. Ferreira è molto piccola e non vi è gran cosa da visitare, ciò nonostante vi è una piccolissima chiesa che ho trovato stupenda. A pianta circolare, presenta piccoli bozzi, formati dalle pietre incastrate sulla sua superficie rotondeggiante.  Continue reading

NEPAL: TERREMOTO E IMPEGNO CIVILE

campo base1In occasione dell’Aperitivo a Tema “Nepal: terremoto e impegno civile”, che si terrà lunedì 5 settembre presso il Centro Socio Ricreativo Culturale Stella (già Trento Trieste), sarà nostro ospite Andrea Ballandi per raccontarci la sua esperienza sul luogo dell’accaduto. Per introdurci all’argomento, Andrea ha scritto qualche riga sul nostro blog e ci ha inviato qualche fotografia. Vi aspettiamo numerosi lunedì 5 settembre!

Laura Comitogianni

campo baseCari Amici,

ero in Nepal con mia moglie quando è successo il terribile terremoto del 25 aprile scorso di magnitudo 7,9 che ha devastato questo già fragile paese. Ho visto interi palazzi crollare, macerie ovunque. Vivere per i restanti 6 giorni di “vacanza” con il terrore negli occhi dei nostri amici nepalesi, è stata un’esperienza molto “toccante”. Un giorno sei una persona anche abbastanza affermata, diciamo un pò sopra la media, giri in giacca e cravatta e lavori in ufficio… il giorno dopo non hai più nulla, la tua casa è crollata, non hai più vestiti, abiti, nulla… Beh ti è rimasta una maglietta che usi per giorni, hai solo quella, vivi in una tenda… hai avuto però una grande fortuna: sei vivo! Continue reading

LE VOCI DI CALLIOPE – CITTÀ SOCCHIUSA

Soltanto i sostenitori a oltranza dell’ispirazione potrebbero contestare il fatto che ogni esperienza della nostra vita è profondamente radicata nella realtà, nella storia, non vive sospesa e priva di ogni appoggio sul terreno. Così è anche per l’esperienza artistica. Il mio caso non fa eccezione: i versi su Lisbona nascono da un innamoramento, un viaggio del tutto carnale di attraversamento della città, rielaborato poi dall’immaginario. Può apparire paradossale definire Lisbona, città dei grandi spazi, socchiusa. In realtà è una città ossimorica, lenta e vivace insieme, piena di colore e slanciata verso la vita e al contempo raccolta nella propria malinconia. Per questo è socchiusa, ma tra due immensità: il Tago che si tuffa nell’oceano e il cielo che la protegge.

Panorama-Castello

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LA BRUTTA NATURA – SOSTANZA BIOLOGICA

La Brutta Natura, ovvero: perché l’enunciato «nell’uomo, tutto è culturale, storico e sociale» puzza di contraddizione”.

  1. Preamboli
  2. Paradosso

Scienze della Vita e Condizionamento Biologico, ovvero: perché le scienze della vita hanno bisogno di una «sostanza biologica»

«La vita fugge et non s’arresta una hora». C’è al mondo una frase più vera di questa? A dire il vero non lo so.

So, invece, che un breve riassunto delle puntate precedenti s’impone. Si è detto che l’opposizione tra culturalismo radicale e scienze della vita dà luogo a un paradosso: da un lato, il culturalismo tende a espellere il biologico dall’uomo; dall’altro, la concezione dell’uomo nelle scienze della vita ha qualche difficoltà a integrare il fatto storico, sociale e culturale. Nei due casi, si perde un po’ dell’uomo: l’uomo come sede di processi biologici, da un lato; dall’altro, l’uomo come sede di processi storici, sociali e culturali. Il cliffhanger sul quale ci eravamo lasciati era questo: nelle scienze della vita, il condizionamento biologico sembra tutto sommato accettato. Ma cosa vuol dire «scienze della vita»? Cosa vuol dire «condizionamento biologico»? Continue reading

VIAGGIO IN PORTOGALLO – IL BAIXO ALENTEJO

Questi disegni fanno parte della maquette provvisoria di un libro che ho progettato in due settimane.
Il libro di per sè non mi soddisfa e non si può certo considerare un buon libro.
I disegni invece non mi dispiacciano totalmente.
Il progetto si vorrebbe come guida turistica per bambini su di una regione, o meglio una sub-regione, così si chiama in portoghese, del Portogallo. Il Baixo-Alentejo.
Fare questo libro è stato interessante anche per tutto ciò che mi ha fatto scoprire su questo territorio.

Così senza indugiare ancora ecco il Baixo Alentejo, o almeno una piccola parte. Continue reading

VIAGGIO IN PORTOGALLO – IL BAIXO ALENTEJO

Questi disegni fanno parte della maquette provvisoria di un libro che ho progettato in due settimane.
Il libro di per sè non mi soddisfa e non si può certo considerare un buon libro.
I disegni invece non mi dispiacciano totalmente.
Il progetto si vorrebbe come guida turistica per bambini su di una regione, o meglio una sub-regione, così si chiama in portoghese, del Portogallo. Il Baixo-Alentejo.
Fare questo libro è stato interessante anche per tutto ciò che mi ha fatto scoprire su questo territorio.

Così senza indugiare ancora ecco il Baixo Alentejo, o almeno una piccola parte. Continue reading

VIAGGIO IN PORTOGALLO: IL BAIXO ALENTEJO

Questi disegni fanno parte della maquette provvisoria di un libro che ho progettato in due settimane.
Il libro di per sè non mi soddisfa e non si può certo considerare un buon libro.
I disegni invece non mi dispiacciano totalmente.
Il progetto si vorrebbe come guida turistica per bambini su di una regione, o meglio una sub-regione, così si chiama in portoghese, del Portogallo. Il Baixo-Alentejo.
Fare questo libro è stato interessante anche per tutto ciò che mi ha fatto scoprire su questo territorio.

Così senza indugiare ancora ecco il Baixo Alentejo, o almeno una piccola parte. Continue reading

IL BRASILE: DAI MIEI OCCHI E DALLA MIA PENNA

1 Marzo 2016. Stazione di Milano Centrale. Belli abbronzati. Stanchi morti. Ognuno col suo zaino da 13 kili sulle spalle. Sono le 6 di sera. Il cielo è già nero pece. Noi stiamo aspettando il treno che percorrerà gli ultimi 200 kilometri che ci separano da casa, dalla fine di questa meravigliosa avventura. Ed è in questo preciso momento, osservando per più di due ore da una panchina della sala d’attesa la gente che passa, che mi rendo davvero conto del fatto che vengo dall’altra parte del mondo. Che ho visto una realtà magnifica, anni luce lontana da noi in tutto. Probabilmente per molti versi anni luce AVANTI a noi.

E allora apro il mio diario di viaggio, che puntualmente scrivo durante ogni viaggio che si rispetti, e ripercorro le tappe di questa vacanza. Così, per farmi un pò del male e per cercare di alleviare la nostalgia (saudade!) che già mi sta assalendo. Perché come c’è scritto all’imbarco internazionale dell’aeroporto di Rio de Janerio: “Arrivederci. Oltrepassata questa linea comincia la saudade!”.

10/16 Febbraio – RIO DE JANEIRO

Arrivando in aereo a Rio la prima cosa di cui ci si rende subito conto è che potrai stare lì 1 settimana, 1 mese, 1 anno o una vita… ma puoi stare certo che non riuscirai mai a vederla tutta. È sterminata. Non finisce mai. I suoi confini non esistono. Non si vedono.

E allora come fare a organizzare le giornate in una città così…? Semplice! Non vanno organizzate! L’unica cosa da fare è dedicare una giornata ad ogni quartiere della Rio “da vedere” (perché il 95% della superficie di Rio è in realtà composta da quartieri residenziali, industriali e favelas: posti certamente interessanti e sicuramente particolari, ma impensabili da visitare. Vanno vissuti tuttalpiù). Continue reading