APPETIZER BOOKS: 7 – TRISTAN GARCIA

di Francesco Colombrita

edito NNE, 519pp, 2018

Immaginate di poter rivivere alcuni momenti della vostra coscienza di molti anni addietro, escludendo ciò che è accaduto dopo. Riportando il sé a una fase lontana nel tempo. Come se la personalità si sviluppasse sovrapponendo strati su strati a un nucleo introvabile. Questa è la prerogativa di Alice, una droga di ultima generazione protagonista della prima parte di 7 di Tristan Garcia. Solo il primo di una lunga serie di quesiti che affondano le radici nella filosofia (ambito di studio dell’autore), raccontati con una prosa incalzante e travolgente. È possibile creare una cosa o si può solo scoprirla? Se del vostro successo e della vostra bellezza a pagarne lo scotto fosse uno sconosciuto, che vive in prossimità di un lago, incarnante una tetra e crudele idea di equilibrio cosmico, come vi comportereste? Sarebbe davvero vostra responsabilità? Continue reading

UN LUOGO DI TUTTI, UN LUOGO PER TUTTI

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La pazza avventura di Metro-Polis è cominciata ormai due anni orsono… ma questa è un’altra storia! Il ventidue di gennaio abbiamo festeggiato il secondo compleanno della nostra associazione, organizzando uno dei nostri Aperitivi a Tema presso il Centro Sociale, Ricreativo e Culturale Giorgio Costa; una serata all’insegna del nostro slogan: “Il divertimento è una cosa seria”. È proprio questo motto, mutuato senza troppi pudori da Italo Calvino, il motore propulsivo e invisibile che muove anche l’identità profonda del nostro Blog: la voglia di creare un luogo in cui le passioni possano dialogare, una finestra sui fecondi mondi che popolano Metro-Polis, uno spazio virtuale in cui la vita collettiva sia un toccarsi di cuori e cervelli.
Da un anno, ormai, il blog di Metro-Polis vive di articoli, suggestioni, recensioni e commenti: lo abbiamo voluto costruire come una sorta di piazza dialogica in cui tutti i soci abbiano la possibilità di scrivere e confrontarsi sui più svariati ambiti del sapere e del sentire. Partendo dai propri interessi, dalle proprie viscere emotive, dai propri pruriti intellettuali, ciascuno di noi ha e può avere in Metro-Polis un referente: un contenitore votato all’ascolto e impegnato a dar voce ai singoli che ne compongono la comunità. In questa prospettiva, il nostro blog assume su di sé l’importante onore di costituirsi come luogo non fisico del confronto, di essere il braccio virtuale di Metro-Polis, in un continuo scambio dinamico con la realtà tattile dell’associazione.

Nello statuto di questa nostra associazione troviamo scritto: ‹‹Metro-Polis è un progetto aperto, in divenire, e il sottotitolo “cittadinanza attiva” rivela anche la prospettiva civica dell’associazione: non si intende esprimersi nella scelta di un partito politico, ma si vuole l’apertura al confronto caratterizzato dalla tolleranza per le differenti posizioni, alla discussione consapevole del fatto che la diversità è sinonimo di ricchezza. Esiste al di là delle appartenenze individuali un sentire comune cui intendiamo dare voce: la necessità di una politica rinnovata che si basi sui valori di onestà e trasparenza. La cultura, da intendersi come bene comune e primario, può essere anche un piacevole strumento di trasformazione››. Rispettando l’impulso civico che soggiace all’intera attività dell’associazione, il blog di Metro-Polis vuole essere anche una lente d’ingrandimento per quelle realtà associative che agiscono sul nostro territorio, un piccolo focus su quei movimenti di socialità originale che muovono dal basso e di cui poco si sente parlare. Metro-Polis ha nella volontà di farsi rete uno dei propri pilastri identitari e statutari: il nostro blog non può che riconoscersi in tale identità profonda, contribuendo con interviste e presentazioni di realtà differenti dalla nostra ma a noi contigue. Continue reading

Dissertation

Ecco, lo sapevo: 15 marzo 2014, e ancora non ho scritto il mio articolo per Metropolis. Mi dicevo: vabbé dai, lo farai più tardi, per ora devi pensare al tuo mémoire, e ai tuoi esami. Il 15 è arrivato, e qui, in questa sporca (eh sì, è piuttosto sporca) cucina di Villeurbanne – periferia di Lione-, mi trovo senza idee. Ah no, aspettate: una cosa volevo dirla! Lessi l’articolo di Erika a Copenaghen, altra espatriata come me, e mi stupii de fatto che anche lei citava l’articolo di Cavezzali. Questo Cavezzali è proprio una star! Insomma, sono bastate due o tre sciocchezze sugli italiani all’estero, e ormai il suo nome attraversa il Web come una freccia l’aere – santo cielo, questa similitudine proprio potevo risparmiarmela. Vi faccio un breve resoconto – così, per prender tempo: è il 15 marzo, e due giorni fa la mia permanenza a Lione ha compiuto due anni. Forse ricordate che, al mio arrivo, esplodevo di ammirazione per quel gran genio di Maurice Merleau-Ponty. Bene. Dal 12 marzo 2012 ad oggi, ho fatto un po’ di cose: ho lavorato come cameriere in un ristorante, poi come interinale in un hotel, poi ho passato un esame per il livello di francese, e ora continuo i miei studi di Filosofia all’Ecole Normale Supérieure di Lione. Che bellezza! direte voi. Beh, aspettate un attimo: mi trovo al primo anno di specialistica a 27 anni suonati, con i primi capelli bianchi in testa e la consapevolezza che “ogni or picchia alla tomba” (da Pers); terribilmente in ritardo nella consegna del mio mémoire (tesi di specialistica) su Merleau-Ponty e l’evoluzione; e, sempre a 27 anni suonati, con nessuna idea su ciò che farò nella vita. Pensate ancora “Che bellezza!”? Ma allora siete proprio cocciuti! – del resto, probabilmente non lo stavate affatto pensando: ma dovrò pur inserire qualche artifizio retorico per rendere la lettura un po’ più piacevole. La lettura un po’ più piacevole, sì. Perché, a dire il vero, oggi vi parlerò di qualcosa di terribilmente noioso – ringraziate quindi che vi abbia introdotto all’argomento in questa maniera un po’ colloquiale. Vi parlerò della Dissertation. Continue reading

Breve riflessione sul concetto di ‘Storia’

Se definissimo la storiografia come narrazione-descrizione della storia e poi la storia come l’insieme delle imprese compiute dagli uomini nel corso del tempo, commetteremmo un’imperdonabile errore, quello di ritenere che possa esistere una storia indipendentemente dal suo racconto, vale a dire che la storia si dia oggettivamente anche senza nessuno a testimoniarla e a narrarla. E’ questa tuttavia una tendenza comune, trasmessaci dalla presunta oggettività grigia e apatica di molte opere storiche degli ultimi duecento anni, peggio ancora quando si tratta di manuali scolastici, cui siamo abituati: la storia come un macigno alle nostre spalle, concreto e pesante, con una sua verità ormai già data per assodata, inconfutabile e indubitabile di questi tempi.

History-of-the-World

E’ questa una delle pesanti quanto pericolose eredità della cultura positivista, che fra i molti meriti ha anche il pesante vizio della classificazione, scordandosi che non a tutte le discipline sono dati oggetti di studio quantificabili, dunque inquadrabili una volta per tutte.  Continue reading