FIAMET

tratto dal libro di Maurizio Casali MO I TIRA A TE – RACCONTI DI GUERRA E DI FAMIGLIA

U jera on ch’il ciaméva Fiamet. (C’era uno che lo chiamavano Fiammetta).

Il soprannome gli derivava dalla sua abilità con gli esplosivi, era l’artificiere della banda, e aveva una tale confidenza con le bombe che, addirittura, preparava e lavorava esplosivi con la sigaretta in bocca. Gli altri lo consideravano un po’ matto e quando gli vedevano accendere una sigaretta, con gli esplosivi in mano, si tenevano a debita distanza, ma come artificiere godeva della massima stima.

Era stato deciso, in accordo con il comando della ventottesima, di fare un attentato alla sede del Fascio di Alfonsine, un attentato molto distruttivo, che doveva avvenire durante una riunione del partito.

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L’ESPERIENZA E L’OPERA DI VITTORIO VIALLI

NEL RACCONTO DEL NIPOTE ANDREA A METRO-POLIS

di Andrea Vialli

8 settembre 1943. In quello che rimane dell’Europa la voce del maresciallo Badoglio risuona in tutte le radio. L’armistizio della potenza più debole dell’Asse, l’Italia, è reso ufficiale, ma all’esercito italiano non vengono consegnate istruzioni precise su come comportarsi con i nazisti, gli alleati di poche ore prima. È il caos. Del regio esercito circa un milione di soldati si dà alla macchia, un altro milione è catturato con la promessa, subito disattesa, di un ritorno sicuro in patria. Pochissime le adesioni alla Wehrmacht, eroiche le resistenze di alcune divisioni (a Cefalonia, per ricordarne una delle più celebri), moltissimi i soldati e gli ufficiali italiani che saranno deportati nei campi di concentramento. Sarà loro negata la definizione di prigionieri di guerra e gli sarà cucita addosso una dicitura che sfugge alla Convenzione di Ginevra (e anche all’assistenza della Croce Rossa): IMI, ovvero Internati Militari Italiani.

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I RACCONTI DI SERGIO CASALI PER METRO-POLIS

di Tito Casali

Innanzitutto ringrazio per lo spazio concessomi. Mi chiamo Tito Casali e sono iscritto da quest’anno a Metro-Polis. Vorrei presentarvi alcune pagine, in più puntate, riprese da un libro che racconta episodi vissuti in prima persona da mio fratello Sergio Casali, durante la lotta di Resistenza nelle zone del ravennate. Zone dove si svolsero alcuni tra i più duri e importanti scontri e vere e proprie battaglie della storia della Resistenza e che videro protagonista la 28ma Brigata Garibaldi comandata da Arrigo Boldrini, detto “Bulow”.

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COME UN’ARABA FENICE

di Laura Comitogianni

L’Aperitivo a Tema del 25 aprile di quest’anno, dedicato come da tradizione alla Festa della Liberazione e alla riflessione sulla Resistenza, ha significato per noi di Metro-Polis anche rinascita, ripartenza, un nuovo inizio dopo la battuta d’arresto dovuta alla pandemia.

A guidarci come un faro e illuminare il cammino, tra tutte le possibili declinazioni del significato attuale di Resistenza, c’è stata la nostra Costituzione

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LA COSTITUZIONE È UN ALBERO

di Patrizia Arcesilai, Milena Boldini, Sandra Forni e Rosalba Granata

La nostra Costituzione, come un albero, ha bisogno di cure e nutrimento

Questa è l’immagine che ci ha guidato nel preparare il 25 aprile di questo anno; la Costituzione che nasce dalla Resistenza, si pone a fondamento delle nostre istituzioni ed è il simbolo della lotta per la libertà.

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EPPURE IL VENTO SOFFIA ANCORA

In questi tempi ci chiediamo con quale spirito aspettiamo il 25 aprile, una data fondamentale per la nostra storia, legata a libertà, memoria, democrazia, politica, cardine della nostra Costituzione .

La pandemia ci ha portato in un tempo sconosciuto, inaspettato, in cui si sono alternate: paura, spaesamento, incertezza… Ci siamo trovati a fare i conti con la nostra precarietà, con la vita, con la morte. 

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DIARIO DI BORDO – SETTIMA SETTIMANA

di Mattia Macchiavelli

BOLOGNA, 25/04/2020
DIARIO DI BORDO N°14

La prima cosa che ho visto, aprendo gli occhi questa mattina, è stato il video degli Oblivion dal titolo Quando c’era lui, impregnato dell’ironia potente che contraddistingue la proposta artistica di uno dei gruppi più geniali di sempre. E, subito dopo, un messaggio di Patrizia, che conteneva le parole potenti di Elvio Fassone: «“Oh bella, ciao!” Noi diciamo “ciao” a tutti quelli che credono e hanno creduto in qualche cosa di grande, e per questa cosa sono stati disposti al sacrificio. Diciamo “ciao” ai pochi che sono ancora fra noi, e ai tanti che ci hanno lasciati. Continue reading

SPERANZA E RESISTENZA – PARTE QUINTA

MOZIONE PER L’ELEZIONE DEL CONSIGLIO DIRETTIVO DELL’ASSOCIAZIONE METRO-POLIS

PARTE PRIMA: INTRODUZIONE. DA CRISALIDE A FARFALLA

PARTE SECONDA: PARTECIPAZIONE E POLITICA

PARTE TERZA: ATTIVITÀ

PARTE QUARTA: NARRAZIONI

CONCLUSIONE: SPERANZA E RESISTENZA 

Stefano Mancuso – direttore del Laboratorio internazionale di neurobiologia vegetale dell’Università degli studi di Firenze – ha recentemente pubblicato un libro di agile lettura ma denso e clamoroso nei contenuti: La nazione delle piante. In questo volumetto, Mancuso si propone di scrivere «la prima carta dei diritti dei viventi scritta dalle piante», come leggiamo dalla quarta di copertina, e lo fa redigendo otto articoli fondamentali posti a garanzia d’esistenza di questa affascinante nazione. Tre di questi, in particolare, possiamo fare nostri, inserendoli nel codice dei valori che guida l’intera azione di Metro-Polis:

1) Articolo 3:

«La Nazione delle Piante non riconosce le gerarchie animali, fondate su centri di comando e funzioni concentrate, e favorisce democrazie vegetali diffuse e decentralizzate». Continue reading

EDITORIALE – RESISTERE OGGI

Intervista a Patrizia Arcesilai e Milena Boldini, a cura di Rosalba Granata

Vogliamo soffermarci con Milena e Patrizia su alcuni punti dello spettacolo del 14 aprile 2019. Innanzitutto partiamo da come è nata l’idea della serata.

Il progetto è nato durante una cena tra amici. Il desiderio era quello di ricordare e festeggiare la Resistenza, così come avevamo già fatto per Metro-Polis due anni fa. Allora avevamo ricercato musiche, parole e immagini proprie di quel periodo storico, nel nome degli ideali e dei valori per i quali combatterono i partigiani.

Oggi, l’esigenza era di mettere in luce i segnali preoccupanti che si stanno verificando nel presente del nostro paese, segnali inquietanti di qualcosa che richiama il fascismo, magari in una forma diversa e aggiornata, ma la cui sostanza non muta. Continue reading