ASTRI E PITTRICI – ARIETE

CHARLOTTE SALOMON “Vita? O teatro?”

di Rosalba Granata

Ho incontrato Charlotte Salomon, artista ebrea berlinese vittima dell’Olocausto, nel bel libro di Elisabetta Rasy Le disobbedienti e subito mi ha catturata il fascino della sua bellissima storia, luminosa e straziante.

La sua opera Vita? O Teatro? è una sorta di autobiografia per immagini che venne resa pubblica dal padre dopo la seconda guerra mondiale quando la giovane Charlotte era già morta in un campo di concentramento nazista.

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EVOLUZIONE DELL’ARTE

di Ottorino Tonelli

Nessuno ci toglie dalla testa che esista un processo evolutivo nell’arte. Ma non nel senso che l’arte bizantina è bella, e poi viene l’arte romanica che è più bella, e poi arriva il Rinascimento che fa le scarpe a tutti perché è ancora più bello, e così via. Continue reading

L’ARTE DI WOLFANGO. L’EMOZIONANTE BELLEZZA DELLE COSE SEMPLICI

di Rosalba Granata

«Di pittori bravi come Wolfango non ce n’è altri in Italia, né, credo, in Europa; o forse dovrei dire su tutto il pianeta». (Riccomini)(1)

Siete mai stati nella Sala Stampa del Comune di Bologna?
Se entrate, vi trovate di fronte a un’opera straordinaria: Il Cassetto di Wolfango.
Ricordo lo stupore e l’emozione quando la vidi per la prima volta.

È un’opera gigantesca, quattro metri per circa tre e mezzo, riempie quasi tutta la parete.

Quando Riccomini nel 1986 riuscì a convincere il pittore a fare una mostra nella ex chiesa di Santa Lucia, allora abbandonata e abitata solo dai piccioni, l’unico modo per far uscire la tela fu di tagliare il muro esterno della sua casa in cui l’aveva dipinta. Pensava che solo amici e parenti avrebbero dovuto vederla. Lui stesso si definiva un “assenteista”: «Assente dalle mostre, dalle gallerie, dal mercato, dalla critica». Continue reading

ASTRI E ARTE – ACQUARIO. MANET: IL RIVOLUZIONARIO DELLA PITTURA

«Manet. Spirito rivoluzionario e innovativo apre nuovi percorsi, colpisce, sciocca, fa scandalo». (Pesatori)

Il pifferaio (Le Fifre), olio su tela (160×98), 1866, Museo d’Orsay Parigi.
Lo stile del quadro è audace e rivoluzionario. Manet che a Madrid era rimasto incantato di fronte ai ritratti di Velázquez lo dipinse tenendo presente la lezione di quei quadri. Vi è raffigurato un anonimo ragazzino, anche se per alcuni critici avrebbe fatto da modello Léon-Édouard Koëlla, presunto figlio illegittimo del pittore.

Dopo Manet niente è più come prima.
Il picnic sull’erba rivoluzionò la società.
Manet: il rivoluzionario della pittura.

Sono solo alcuni dei titoli di articoli o saggi che si occupano di Manet. Viene sempre indicato come rivoluzionario, innovatore, viene sottolineata la sua modernità.
È questo il motivo per cui non ho avuto alcun dubbio nel presentarlo come pittore emblema dell’Acquario. Continue reading

ARTE e ASTRI: CAPRICORNO – CEZANNE. LA PITTURA SOLIDA E DUREVOLE

Montagna di Sante Victoire, 1885-1887, Amsterdam. È uno dei paesaggi su cui torna con più insistenza fino agli ultimi anni della sua vita.

Questa immagine della Montagna di Sante Victoire ispira un grande senso di ordine e di forza e può ben rappresentare la pittura e la stessa personalità di Cezanne. “Il paesaggio è soffuso di luce, eppure è fermo e solido.” (1)

Le caratteristiche di questo pittore, il rigore, la riservatezza, l’amore per la solitudine, l’austerità, la laboriosità rispecchiano quelle del suo segno: il Capricorno.
Il suo ascendente Scorpione segna la prima fase della sua produzione nella quale la pittura aveva toni scuri, lugubri e nei soggetti tormentati e violenti si percepivano ansie e ossessioni. La stessa tendenza scorpionica regolava in questi anni il suo comportamento. Si alterava per ragioni futili e anche senza ragione, presentava segni di forte inquietudine. Continue reading

ASTRI E ARTE: SAGITTARIO – KANDINSKIJ. IL VIAGGIO E LA MUSICA

La montagna azzurra con gruppo di cavalieri, 1909 olio su tela, 96 x 106, New York. È un’eccellente illustrazione della rapida transizione da una pittura ancora tradizionalmente figurativa ad un’astrazione severamente disciplinata.

IL VIAGGIO

“Kandinskij, il cavaliere errante. In viaggio verso l’astrazione”. Questo è il titolo di una importante mostra tenutasi lo scorso anno a Milano e dedicata alla prima fase della produzione del pittore russo. Al centro la metafora del viaggio come avventura cognitiva.

È spontaneo il collegamento con le caratteristiche del Sagittario: “esploratore” che concepisce la vita continuamente proiettato verso il lontano, verso alti obiettivi. E quando l’attrazione verso l’avventura viene interiorizzata si rivolge alla filosofia, alla religione, al misticismo. Diventa allora “il signore della conoscenza”, conoscenza che raggiunge attraverso lo studio, la speculazione filosofica e che si eleva dal concreto verso l’elaborazione di principi astratti.
È il Centauro che scocca la propria freccia verso l’alto. Ed è proprio un viaggio una delle esperienze fondamentali della sua giovinezza. Continue reading

ASTRI E ARTE – IL FASCINO DELLO SCORPIONE: PICASSO E MONET

Autoritratto. 1907 Olio su tela cm 80,5×60. Praga.

Lo Scorpione si riconosce dagli occhi”. È la prima affermazione con cui Liz Green apre il capitolo sul segno.(1)

Barbault dice di Picasso: “I suoi occhi hanno lo sguardo nero, scorpionico, sono occhi acuti e penetranti con intensità da rapace che divora ogni cosa… Grande è l’importanza dell’occhio nei suoi quadri.

Ebbene sì… ancora Pablo Picasso. Dopo averne fatto uno dei protagonisti del Gioco delle Coppie, lo riprendo in quanto può rappresentare in modo emblematico, seppure direi eccessivo, la faccia più morbosa e violenta dello Scorpione.(2)

Caratteristiche che si esprimono fortemente nelle sue passioni amorose. Richiamo ancora il giudizio di Lea Mattarella(3):“La sua vita è nel segno dell’eros e della passione. Picasso era un seduttore compulsivo, come era compulsiva la sua arte, era insaziabile. Il suo appetito per l’arte e per l’invenzione come l’appetito erotico-sessuale, appetiti inscindibili sempre relazionabili”. Continue reading

ASTRI E ARTE – VERGINE. L’ELEGANTE PRECISIONE DI BURNE-JONES

LA SCALA D’ORO. Olio su tela 269 per 116. Londra, Tate. Diciotto giovani donne con abiti lunghi drappeggiati scendono una scala a spirale. Hanno in mano strumenti musicali. Il formato verticale e stretto è caratteristico di altre opere di Burne-Jones, come per esempio l’annunciazione

Ho scelto il pre-raffaellita Burne-Jones per rappresentare il segno della Vergine. Non erano molte le possibilità che mi si presentavano e non avevo le indicazioni di astrologi famosi che spesso utilizzo.
Nella personalità e nell’arte di questo pittore, con il Sole in Vergine, ho individuato alcune caratteristiche che possono ben rappresentare il segno.
Già dall’infanzia si caratterizza come alunno ordinato e disciplinato, e dal suo epistolario appare un certo malizioso umorismo spesso presente in questo segno mercuriano.
Ma soprattutto la sua produzione artistica è caratterizzata da una spiccata precisione e attenzione ai dettagli.
È stato probabilmente il pittore tecnicamente più dotato fra i pre-raffaelliti.(1) Continue reading

LA CONVIVENZA DEGLI OPPOSTI

Sul blog di Metro-Polis ospitiamo, questo mese, un articolo di Claudio Bindella, pittore, fotografo e artista milanese. Ho conosciuto Claudio quasi per caso, come nelle migliori commedie hollywoodiane, e ho avuto il piacere di collaborare, con un mio piccolo contributo, al suo libro ‹‹A world of happiness››: una raccolta di suoi lavori degli ultimi dieci anni. Ho così avuto la possibilità di chiedere a Claudio di raccontarsi e di raccontarci la propria esperienza artistica. Vi invito a esplorare il sito internet di questo artista per poter curiosare nel mondo colorato e cangiante della sua produzione.
Nel ringraziare Claudio Bindella per la generosa disponibilità, vi auguro buona lettura!

Mattia Macchiavelli

cuoredifarfallabigkime1000contagioLA CONVIVENZA DEGLI OPPOSTI

Per me non è facile scrivere. Una volta non era così, credo sia colpa della pittura o delle immagini in generale, credo si sviluppino abilità contrapposte che è difficile far convivere: nella scrittura il pensiero è lineare, ha un tempo, i concetti devono essere messi in fila, nell’immagine si ha tutto e subito, un colpo d’occhio; la prima è analitica, sviscera, approfondisce, la seconda ha la forza e la debolezza di una impressione, è imprecisa ma difficile da sradicare. Raccolgo comunque la sfida che Mattia mi ha lanciato, perché il far convivere gli opposti, e per me scrittura e immagini lo sono, è la sostanza del mio lavoro artistico e perché mi sembra che l’argomento possa in qualche modo ricollegarsi allo spirito di Metro-Polis che è la leggerezza unita all’impegno, la differenza che ci rende uguali, ancora una volta l’armonia che nasce dalla coesistenza degli opposti. Continue reading