UN LIBRO PER TE – SCORPIONE: L’ALTRA GRACE DI MARGARET ATWOOD

di Rosalba Granata

«Sulla ghiaia crescono le peonie. Spuntano in mezzo ai sassolini grigi, i boccioli esplorano l’aria come antenne di lumaca, poi si gonfiano e si aprono, grossi fiori rosso scuro lucidi e brillanti come seta. Infine scoppiano e cadono a terra.
Nell’esatto momento prima di disfarsi sono come le peonie nel giardino del signor Kinnear, il primo giorno, solo che quelle erano bianche. Nancy stava tagliando le ultime. Portava un vestitino chiaro a roselline rosa e una gonna con tre balze, e un cappello di paglia che le nascondeva la faccia. Aveva un cestino per dentro i fiori, si chinava piegando il bacino, come una vera signora, senza incurvare il busto. Quando ci sentì arrivare e si voltò a guardarci, si portò le mani alla gola, trasalendo».

Nell’incipit di L’altra Grace, di Margharet Atwood, la delicata fragilità delle peonie è accostata al momento dell’omicidio della giovane Nancy. Il punto di vista è quello di Grace Marks, ragazza di sedici anni, accusata di averla uccisa. Il romanzo prende spunto da un drammatico fatto di cronaca nera avvenuto in Canada alla metà dell’Ottocento, un omicidio efferato e in gran parte inspiegabile.

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UN LIBRO PER TE – BILANCIA: LA TERRAZZA PROIBITA – VITA NELL’HAREM, DI FATEMA MERNISSI

di Rosalba Granata 

«Venni al mondo nel 1940 in un harem di Fez, città marocchina del nono secolo, cinquemila chilometri circa a ovest della Mecca e solo mille chilometri a sud di Madrid, una delle temibili capitali cristiane. Mio padre era solito dire che con i cristiani, e con le donne i guai nascono quando non vengono rispettati i hudùd, ovvero i sacri confini».
Incipit di
La terrazza proibita

Quello di Mernissi è un racconto autobiografico. Fatema, la voce narrante, già dall’incipit ci proietta nel tempo e nello spazio. Il Marocco dall’epoca della dominazione francese alla indipendenza. Un harem della città di Fez.

Non è però l’harem dell’immaginario occidentale con sensuali odalische, eunuchi e sultani, ma è la casa alto borghese dove vivono una cinquantina di persone, la famiglia allargata dei fratelli Mernissi che comprende padre e zio della protagonista con le loro mogli e figli, la nonna paterna e le donne sole, vedove o ripudiate. È una casa lussuosa ricca di cortili, fontane, stanze con tendaggi e tappeti. Ed è una vera fortezza. Tutte le finestre danno sul cortile. E le donne ci vivono recluse. Magari molto amate, come nel caso della madre di Fatema, ma recluse.

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UN LIBRO PER TE – VERGINE: FRANKENSTEIN, O IL MODERNO PROMETEO DI MARY SHELLEY

di Rosalba Granata

« […] Cerco invano di convincermi che il polo è il regno del gelo e della desolazione: alla mia fantasia si presenta sempre come una regione piena di bellezza e di delizia. Là, Margaret, il sole è sempre visibile: il suo ampio disco sfiora appena l’orizzonte e diffonde uno splendore perpetuo. Là — se mi consenti, sorella mia, di fidarmi dei navigatori che mi hanno preceduto — la neve e il gelo sono banditi, e, veleggiando su un mare calmo, si può essere trasportati in una terra che sorpassa per bellezza e meraviglia ogni regione del mondo finora scoperta.
I suoi prodotti e il suo aspetto potrebbero essere senza uguali, come certo senza uguali sono i fenomeni dei corpi celesti in quelle solitudini mai raggiunte. Cosa non ci si può aspettare in un paese di luce eterna? Potrei scoprire là il meraviglioso potere che attira l’ago della bussola, e dare ordine alle migliaia di osservazioni celesti che attendono solo questo viaggio per essere sottratte alla loro apparente eccezionalità». (dall’ incipit di Frankenstein)

Frankestein è uno di quei libri che pensiamo di conoscere pur non avendolo letto. Tanti sono gli adattamenti cinematografici che la storia, entrata ormai nel nostro immaginario, ci è diventata familiare. Eppure il romanzo è affascinante, merita una lettura e lo scopriremo diverso da come lo avevamo immaginato e sicuramente, nonostante il tono a volte enfatico, ancora avvincente, ricco di spunti e suggestioni.

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UN LIBRO PER TE: LEONE – IL DANDY DELLA REGGENZA DI GEORGETTE HEYER

di Rosalba Granata

«Il tiro a quattro aveva ormai attraversato Newart e si inoltrava lungo una piatta campagna che non offriva grandi attrattive né si prestava a molte osservazioni. La signorina Tavernier distolse lo sguardo dal panorama e si rivolse al compagno di viaggio, un giovane seduto […]. Era una giovane donna attraente la signorina Taverner, di statura superiore alla media,  […] intelligenza dello sguardo e la piega risoluta delle labbra» (Il dandy della reggenza, Incipit) 

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UN LIBRO PER TE: CANCRO.

NATALIA GINZBURG, LESSICO FAMIGLIARE

di Rosalba Granata

«Nella mia casa paterna, quand’ero ragazzina, a tavola, se io o i miei fratelli rovesciavamo il bicchiere sulla tovaglia, o lasciavamo cadere un coltello, la voce di mio padre tuonava: Non fate malagrazie! Se inzuppavamo il pane nella salsa, gridava: – Non leccate i piatti! Non fate sbrodeghezzi! Non fate  potacci! Sbrodeghezzi e potacci erano, per mio padre, anche i quadri moderni, che non poteva soffrire. Diceva: – Voialtri non sapete stare a tavola! Non siete gente da portare nei loghi! E diceva: – Voialtri che fate tanti sbrodeghezzi, se foste una table d’hôte in Inghilterra, vi manderebbero subito via. Aveva, dell’Inghilterra, la piú alta stima. Trovava che era, nel mondo, il piú grande esempio di civiltà. Soleva commentare, a pranzo, le persone che aveva visto nella giornata. Era molto severo nei suoi giudizi, e dava dello stupido a tutti. Uno stupido era, per lui, «un sempio». – M’è sembrato un bel sempio, – diceva, commentando  qualche  sua  nuova  conoscenza.»  (Natalia Ginzburg, Lessico famigliare, Incipit)

Il romanzo più celebre di Natalia Ginzburg si apre con la figura del padre e il suo carattere distintivo: il lessico brusco e originale. Il libro racconta infatti dall’interno la vita quotidiana della famiglia Levi, è la figlia che dipana il filo della memoria e delinea un ritratto dei componenti affettuosamente umoristico.

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UN LIBRO PER TE: GEMELLI

MEMORIE DI ADRIANO di MARGUERITE YOURCENAR

di Rosalba Granata

« “Il giorno e la notte sono i viaggiatori dell’ eternità.

Così passano gli anni. Coloro che pilotano una barca o conducono un cavallo per i campi fino a che soccombono sotto il peso della vecchiaia, viaggiano anch’essi senza tregua. Tanti grandi uomini del passato sono morti sulle strade. A mia volta sono stato tentato dal vento che sposta le nubi, colmo com’ero da tanto tempo dello stesso desiderio di errare anch’io.

Così parlava il vostro poeta Basho del nostro XVII secolo. Vagabondò per le vie del nord, con i suoi sottili sandali di paglia

Ci sono tanti motivi per viaggiare, talvolta semplici, anche se in realtà molto complessi. I motivi più ovvi sono il guadagno e l’avventura, spesso indistinguibili l’uno dall’altro…

Oppure motivi religiosi… I viaggi alla ricerca della conoscenza sono di tutti i tempi, a cominciare da quelli leggendari dei greci verso l’ Egitto…

Nei miei scritti, due viaggiatori si impongono. Uno è l’imperatore Adriano, che sembra aver posseduto le caratteristiche essenziali dei viaggiatori di tutti i tempi. Uomo d’affari e uomo di Stato, spinto da ragioni pragmatiche a percorrere tutto il vasto mondo romano del suo tempo e le sue frontiere barbariche ma spinto anche dal suo gusto appassionato per il viaggio…

Il suo fine è, ancora una volta, il desiderio di liberarsi dai pregiudizi, dalle consuetudini e di trarre intelligentemente il massimo profitto dai suoi viaggi. A ciò si aggiunge il fascino della ricerca della conoscenza.

La conoscenza dei mondi stranieri, sia nel tempo che nello spazio, ha per risultato di distruggere i limiti dello spirito e dei pregiudizi» (Yourcenar I sandali di corda del poeta Basho)

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« “Il giorno e la notte sono i viaggiatori dell’ eternità.

Così passano gli anni. Coloro che pilotano una barca o conducono un cavallo per i campi fino a che soccombono sotto il peso della vecchiaia, viaggiano anch’essi senza tregua. Tanti grandi uomini del passato sono morti sulle strade. A mia volta sono stato tentato dal vento che sposta le nubi, colmo com’ero da tanto tempo dello stesso desiderio di errare anch’io.

Così parlava il vostro poeta Basho del nostro XVII secolo. Vagabondò per le vie del nord, con i suoi sottili sandali di paglia

Ci sono tanti motivi per viaggiare, talvolta semplici, anche se in realtà molto complessi. I motivi più ovvi sono il guadagno e l’avventura, spesso indistinguibili l’uno dall’altro…

Oppure motivi religiosi… I viaggi alla ricerca della conoscenza sono di tutti i tempi, a cominciare da quelli leggendari dei greci verso l’ Egitto…

Nei miei scritti, due viaggiatori si impongono. Uno è l’imperatore Adriano, che sembra aver posseduto le caratteristiche essenziali dei viaggiatori di tutti i tempi. Uomo d’affari e uomo di Stato, spinto da ragioni pragmatiche a percorrere tutto il vasto mondo romano del suo tempo e le sue frontiere barbariche ma spinto anche dal suo gusto appassionato per il viaggio…

Il suo fine è, ancora una volta, il desiderio di liberarsi dai pregiudizi, dalle consuetudini e di trarre intelligentemente il massimo profitto dai suoi viaggi. A ciò si aggiunge il fascino della ricerca della conoscenza.

La conoscenza dei mondi stranieri, sia nel tempo che nello spazio, ha per risultato di distruggere i limiti dello spirito e dei pregiudizi» (Yourcenar I sandali di corda del poeta Basho)

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UN LIBRO PER TE: TORO

UN INCANTEVOLE APRILE DI ELIZABETH VON ARNIM

di Rosalba Granata

Aprile arrivava dolce, come una benedizione, e quando il tempo era favorevole, era così bello che diventava impossibile non sentirsi diversi, non sentirsi emozionati e commossi.

(Elizabeth von Arnim, Un incantevole aprile)

Tutto era iniziato a Londra in un club per signore. Era un piovoso pomeriggio di febbraio quando Mrs Wilkins vide un annuncio sul Times «Per gli estimatori dei glicini e del sole. Piccolo castello medievale italiano sul Mediterraneo affittasi». Parte da questo la possibilità per quattro donne di una via di fuga dalla grigia atmosfera londinese e dalla loro altrettanto grigia esistenza. Diventa irresistibile il desiderio del glicine e del sole.

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SALUTI

di Federica Stagni

Notifica di WhatsApp. Blog Metro-Polis. @Laura: «Fede, Altri Ponti è pronta, puoi darle un’occhiata?». Altri Ponti è la mailing list della nostra associazione Metro-Polis. Ora scommetto che vi è tutto chiaro. Leggo la mail attentamente, non mi piace particolarmente correggere bozze, ma sempre meglio di dover scrivere l’e-mail di sana pianta, quindi mi concentro il più possibile per trovare refusi o cogliere qualsiasi incrinatura del testo. Nulla, Laura è perfetta come al solito.  Continue reading

ARIETE: UN LIBRO PER TE – L’AMANTE DI MARGUERITE DURAS

di Rosalba Granata

«Dunque, ho quindici anni e mezzo.
Un traghetto attraversa il Mekong.
L’immagine dura per tutto
l’attraversamento del fiume»

(Duras- L’amante– pag 12)

Un’immagine è stampata nella sua memoria. Impressa come se fosse una fotografia mai scattata. Aveva quindici anni, una giovanissima francese nell’Indocina degli anni Trenta. È sul traghetto per raggiungere la scuola, guarda il fiume. Continue reading

ALTRI MONDI – PESCI: UN VIAGGIO BIZZARRO NELL’UNIVERSO

di Rosalba Granata

Guida galattica per autostoppisti di Adams ha catturato la mia attenzione grazie alla presentazione di una socia di Metro-Polis per i Titoli in dote.

«“Addio addio addio addio e grazie… per tutto il pesce”, cantano i delfini intelligenti prima della partenza definitiva dal pianeta Terra. Abbandonano i mari e i delfinari prima che astronavi extraterrestri demoliscano il pianeta per lasciare spazio alla costruzione di una superstrada galattica che passerà per il sistema solare.

Sorrido al pensiero che in Italia sia stato distribuito solo in 20 sale cinematografiche, rimanendo in cartellone solo per un fine settimana. In soldoni poco commerciale, poco interessante per il grande pubblico. Divino e lungimirante per me»(1). (Silvia S.) Continue reading