
Durante il percorso che ha portato Metro-Polis ad inaugurare un nuovo triennio associativo, abbiamo riservato un intero incontro alla riflessone sulla nostra associazione: un’autoriflessività critica, capace di cogliere potenzialità e limiti del passato, una fotografia del presente, un momento propositivo nei confronti del futuro. Tra le proposte operative inerenti le iniziative future, è stata accolta con particolare entusiasmo quella relativa alla possibilità di organizzare un Aperitivo a Tema sulla scienza e su come questa interagisca con la nostra quotidianità.
Un secondo dato rilevante, in questo senso, è emerso durante la Festa di tesseramento di gennaio 2017. Abbiamo sottoposto a socie e soci un breve questionario con alcune proposte tematiche per organizzare piccoli corsi: dei Percorsi «capaci di aprirsi alle modalità della nostra vita associativa, […] dalla struttura fluida, in cui l’orizzontalità dialogica rimanga la stella polare del nostro agire, proprio come avviene in occasione degli Aperitivi a Tema. Continue reading
Mettersi in cammino significa inventarsi ad ogni passo: trovare l’equilibrio tra la potenzialità del vuoto, quando il piede si alza, non sapendo quando atterrerà nuovamente, e la solidità del terreno, dell’appoggio saldo. Metro-Polis non fa eccezione: mette il naso, curiosa, in ogni vuoto, per capire quali novità vi si celano; esplora il terreno con passo sicuro, lento ma determinato.
Quando 

Spesso in Metro-Polis abbiamo incontrato la poesia ma sempre in maniera più o meno tangenziale, quasi un incontro fortuito, di quelli inaspettati e meravigliosi. Sono state le scarpette rosse di Joyce Lussu, ad esempio, lette con voce emozionata ed evocativa in occasione della giornata della memoria; oppure i versi di poeti e poetesse dedicati al tema del viaggio, protagonisti di un Aperitivo a Tema in pieno stile Metro-Polis di qualche estate fa; o, ancora, citazioni di Emily Dickinson che divengono voce del proprio sé e il ‹‹Fiore di poesia›› di Alda Merini come
Un bilancio di come Metro-Polis è nata, cresciuta e ha vissuto nei tre anni appena trascorsi va fatto e non tarderà ad arrivare. Tuttavia, non è questo il momento: nell’articoletto che vi apprestate a leggere si vuol dare spazio a qualcosa di più ambizioso, al piacere e allo sforzo del racconto, al difficile compito del raccontarsi.
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‹‹Ti porto di me›› è nato da una trappola: volevamo incastrare la nostra
Due anni fa ci siamo scambiati poesie: col pretesto dell’estate, del viaggio, delle partenze e dei ritorni, abbiamo scomodato i poeti da noi più amati, le poesie più o meno conosciute, per cercare di dire qualcosa di noi stessi, per cercare di donare un pezzo di noi.