EDITORIALE DEL PRESIDENTE: MUSICA E POESIA

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Il 31 marzo 2015 l’Aperitivo a Tema di Metro-Polis ha avuto per titolo ‹‹Musica e Poesia››: Stefano Malferrari1 (pianista e docente presso il Conservatorio G.B. Martini di Bologna) e Ginevra Schiassi2 (soprano lirico e insegnate di canto presso la scuola di musica Chiavi d’Ascolto), nostri ospiti, hanno generosamente prestato la loro arte alla nostra associazione, tenendo una vera e propria lezione-concerto su Lied e mélodie. Continue reading

IL CARCERE PER ME

In occasione del prossimo Aperitivo a Tema di Metro-Polis, che si terrà il 19 Aprile p.v. e che avrà come oggetto IL CARCERE,  Paola Ziccone, ex direttrice del carcere minorile del Pratello di Bologna, regala al nostro Blog un articolo in cui ci racconta il suo punto di vista sugli IPM (Istituti Penali per i minorenni). Dall’esterno pensiamo spesso a queste strutture come “gattabuie”, ma se diamo uno sguardo all’interno ci accorgiamo che non è così. Gli IPM sono anche e soprattutto possibilità, opportunità, per i ragazzi che vi trascorrono un certo periodo della loro vita, di guardare avanti e capire che al di fuori c’è un orizzonte di socialità diverso da quello che, purtroppo, hanno conosciuto. Far vedere loro questo orizzonte, è un compito che spetta anche a noi.

Laura Comitogianni

 L’ ISTITUTO PENALE PER I MINORENNI

Quali sono le Finalità di un istituto penale per i minorenni (IPM)?
A cosa serve e cosa si fa all’ interno?
Sono domande che, credo, ognuno dovrebbe e potrebbe farsi perché come ogni istituzione, anche questa è al servizio di ogni cittadino, il quale contribuisce, anche economicamente, a disegnarne il volto.
Un Istituto penale per i minorenni accoglie minori tra i 14 e i 25 anni, sottoposti ad un provvedimento dell’autorità giudiziaria; nasce per realizzare le finalità che, nel suo complesso normativo, il legislatore ha inteso dare, e le cui fonti, molto sinteticamente, possono essere così citate: Continue reading

Editoriale del Presidente: Fuori Porta

Immagine 1Metro-Polis, forte della pratica oramai consolidata dei propri Aperitivi a Tema, tenta in questo 2015 di attivare una nuova esperienza culturale da proporre ai propri soci: i Fuori Porta.
Rispolverando il concetto soggiacente alla pratica della ‹‹gita fuori porta››, Metro-Polis vuole tentare di uscire dai propri confini, aprendo quante più finestre possibili sul mondo: desidera incontrare nuove realtà, esplorare il bello che le sta intorno, assaggiare le gustose occasioni di vita e cultura a lei prossime. Ecco, allora, che i nostri incontri potranno essere serate passate insieme a teatro, visite a diverse mostre, passeggiate dentro e fuori i confini di Bologna: tutto può essere oggetto e soggetto di un Fuori Porta. Continue reading

Gli specchi della musica

Il 31 Marzo p.v. saranno ospiti di Metro-Polis Ginevra Schiassi (soprano) e Stefano Malferrari (Pianista), che impreziosiranno il nostro Aperitivo a Tema con una lezione-concerto. Per l’occasione, Alessandro Martelli regala al Blog di Metro-Polis un articolo in cui spiega cos’è per lui la musica, in particolare la musica classica. Cresciuto in una famiglia di musicisti, Alessandro vede la musica come un riflesso della Natura, precisamente della naturalità, dunque di tutto ciò che non è classificabile come artificiale. La musica classica è un rifugio, un luogo dell’anima in cui fermare il tempo e carpire la vera realtà delle cose; ci consente di rallentare i nostri ritmi frenetici, guidandoci così in una forma di godimento dell’arte più lenta rispetto alla rapidità e velocità cui siamo abituati nel nostro vivere quotidiano, complice anche la tecnologia.

Laura Comitogianni

Mi é stato chiesto di scrivere qualcosa sull’argomento, quindi provo a condividere con chi leggerà la visione che ho sulla musica, con riferimento a quella classica, fondamentalmente basata in parte dalla mia esperienza personale ed il resto da ciò che mi è stato trasmesso, dai miei genitori ma non solo.
Senza stare troppo ad annoiare con la mia cronistoria personale si sappia che sono nato e cresciuto in una famiglia di musicisti, papà chef d’orchestre, maestro di coro ed altri titoli, mamma professoressa, in casa ed a scuola, di musica e nello specifico di pianoforte.
Io e mia sorella siamo stati introdotti fin da bambini in questo nuovo mondo di sensazioni, percezioni ed emozioni che forse solo con il tempo, e negli ultimi anni sono riuscito a comprendere appieno, a farlo mio alla mia maniera, potendo gustare il dettaglio.
Torniamo un attimo indietro, partiamo da un concetto di base per poi arrivare al nocciolo, al centro della questione che vogliamo esaminare.

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Libera: lotta alle mafie e impegno civile

Immagine 1Marzo è un mese significativo per quel che concerne la lotta alle mafie: il 21 del mese, infatti, si celebra la Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie; quest’anno, per la XX edizione, è stata scelta Bologna come città ospite dell’importante manifestazione.

Il Comitato Io Lotto, inoltre, ha organizzato un imperdibile evento per la sera del 20 marzo 2015: presso la sala Martelli del Quartiere Savena (via Faenza 4, Bologna) verrà proiettato il documentario ‹‹19 marzo. Per non dimenticare›› e a seguire il dibattito ‹‹Da Don Peppino Diana a una rete solidale: cosa manca?››; modererà il dibattito Alessandro de Lisi (giornalista-direttore di R_Rinascita) e interverranno Giuliano Ciano (Presidente N.C.O), Alessandro Gallo (scrittore), Alessandro Gentilini (Responsabile Banca Etica Bologna) e Giacinto Palladino (Presidente Fibra Social Life + cuore). Continue reading

Editoriale: “Album”

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Il 18/02/2015, nella splendida cineteca del Centro Sociale Ricreativo e Culturale Giorgio Costa, si è svolto il primo vero e proprio Aperitivo a Tema di quest’anno: Mariangela Casalucci1, ospite volata a noi direttamente da Madrid, ci ha presentato ‹‹Album››, documentario di cui è produttrice, incentrato sulla figura di Giacomo Morante (l’allora quindicenne Giovanni per Il vangelo secondo Matteo2 di Pierpaolo Pasolini3).

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Nelle settimane antecedenti alla visione del documentario, Metro-Polis ha voluto intraprendere un piccolo percorso di autoformazione circa i macrotemi soggiacenti ad ‹‹Album››. Rosalba Granata4 ha tracciato in ‹‹Pesci, la complessità. Pier Paolo Pasolini intellettuale del segno››5 un suggestivo ritratto dello stesso Pasolini: un affresco poliedrico teso a restituire l’assoluto polimorfismo delle posizioni culturali e politiche dell’intellettuale bolognese, di un uomo continuamente eretico, di un apolide dell’intelligencija. Sempre su questo blog, Antonio Rossi6 ha scritto ‹‹Il vangelo secondo Matteo››7: articolo incentrato sull’omonimo film di Pasolini, uno scritto che travalica i confini della mera recensione per proiettarci nell’affascinante dimensione dell’interpretazione; un luogo privilegiato in cui si cerca di carpire l’identità, potente e segreta, di tale pellicola. Continue reading

SOCIAL STREET

Un po’ di tempo fa pensando ai Social Network mi veniva in mente un mezzo utile, ma quanto mai alienante; un paio di click e in qualunque momento si è in contatto con amici in tutto il mondo come se fossero al tuo fianco, nello stesso momento capita di isolarsi e ignorare le persone che fisicamente sono più vicine.

Questa mia immagine é stata scardinata quando nel Novembre 2013 mi sono imbattuto in un articolo che raccontava di come, tramite Facebook, vicini di casa, che non si erano mai parlati, si fossero messi in contatto virtualmente e poi conosciuti fisicamente. Federico Bastiani era da poco arrivato a Bologna e in Via Fondazza, dove abita, non conosceva nessuno, ha pertanto pensato di creare un “gruppo chiuso” dei residenti della sua strada e poiché non sapeva chi invitare, ha utilizzato dei volantini cartacei che appesi sotto i portici hanno carpito l’attenzione dei più curiosi che si sono quindi iscritti. Da lì a poco si sono incontrati per la prima volta, da quel momento é nata Social Street, che é poi via via cresciuta e nelle sue più svariate declinazioni oggi sta contagiando tutti i continenti.

La sera stessa in cui ho visto l’articolo non ho potuto resistere e ho voluto creare la Social Street della mia strada o meglio del mio “villaggio”, quindi ho aperto il gruppo Facebook. Anche io, come Federico, non conoscevo nessuno dei miei vicini, mia sorella, che invece é “più radicata sul territorio” mi ha aiutato a invitare le prime persone, da lì è seguita una lunga fase di volantinaggio: per tre volte da Novembre fino a Giugno ho distribuito volantini ai portoni del “villaggio” raccogliendo in totale una ventina di nuovi iscritti. Non decollava come pensavo, nessuno interveniva sul gruppo, però non mi sono perso d’animo e ho voluto provare ad accelerare, ho voluto passare dal virtuale al reale: ho organizzato il primo incontro. Per pubblicizzarlo ho fatto un altro giro di volantinaggio e ho contattato alcuni dei membri già iscritti via posta privata. Con grande sorpresa a inizio luglio in “piazzetta” Pieve di Cadore eravamo una dozzina di persone, che detta così vi sembrerà un numero esiguo, ma viste le premesse, per me, fu un grande successo. Continue reading

Il Vangelo secondo Matteo

Il 18 febbraio p.v. sarà ospite di Metro-Polis la regista Mariangela Casalucci, che ci presenterà il suo Album: documentario su Il Vangelo secondo Matteo di Pasolini, che ha come oggetto le vite degli attori che hanno recitato nella pellicola Pasoliniana. Con l’occasione, il nostro appassionato di cinema Antonio Rossi ci ha regalato una sua brillante recensione del capolavoro di Pier Paolo Pasolini. Antonio analizza il film concentrandosi su ciò che caratterizza fortemente il punto di vista di Pasolini nel narrare la vicenda di Gesù di Nazareth; in particolare le scelte del regista come quella di arruolare attori non professionisti, di utilizzare abiti di scena semplici, ci catapultano nella volontà di Pasolini di svelare Cristo nella sua accezione più strettamente umana, proprio come emerge dal racconto di Matteo, scelto quindi non casualmente ma con un intento ben preciso e delineato. Antonio, poi, non si ferma agli aspetti stilistici del film, ma ci regala un ritratto di Pier Paolo Pasolini come uomo, partecipe e interprete instancabile delle vicende del suo tempo.

Laura Comitogianni

Il Vangelo Secondo Matteo è un film del 1964 diretto da Pier Paolo Pasolini.

04_ Il Vangelo secondo Matteo_Pasolini-thumbLa pellicola di Pasolini, seguendo per filo e per segno il Vangelo di Matteo, traccia la vita di Gesù di Nazareth, dalla Santa Annunciazione a Maria alla predicazione della Parola di Dio, fino alla morte di Gesù sulla croce e alla Resurrezione.

L’uomo e regista Pasolini fa mostra, in questa pellicola, della sua natura di eterodosso. Egli fu, infatti, eterodosso poeta, intellettuale, scrittore, attore, regista e finì per farsi cacciare da entrambe le “Chiese” che hanno caratterizzato la sua epoca: quella cristiana e quella comunista. L’intellettuale bolognese, che per tutta la vita si definì nipote del marxismo, riesce ad incastonare la figura di Gesù nel solco di queste due grandi dottrine. Il Cristo infatti, se da una parte è presentato come figlio dell’onnipotente dispensatore di parabole e miracoli, è al tempo stesso molto più umano di quanto le scritture, o meglio la loro interpretazione ufficiale, lascino trasparire: non è certo casuale la scelta di Pasolini di riprodurre la vita del Figlio di Dio sulle orme del Vangelo di Matteo, nel quale Cristo è visto nel suo volto più umano (cosa rilevabile sin dai primissimi versetti che puntano sulla carnalità della discendenza del Figlio dell’Uomo: «Genealogia di Gesù Cristo figlio di Davide, figlio di Abramo. Abramo generò Isacco, Isacco generò Giacobbe, Giacobbe generò Giuda e i suoi fratelli, […] Eliùd generò Eleàzar, Eleàzar generò Mattan, Mattan generò Giacobbe, Giacobbe generò Giuseppe, lo sposo di Maria, dalla quale è nato Gesù chiamato Cristo»). Ma proprio per la sua natura di “non cattolico” distaccato dal marxismo ortodosso Pasolini è riuscito a regalare un capolavoro di sensibilità ed equilibrio, che ha addirittura strappato i consensi sia – seppur a mezza bocca – alla voce ufficiale del PCI (ovvero l’Unità), che – molto più entusiastici – alle sezioni meno conservatrici del clero cattolico. È infatti questo Cristo pasoliniano quasi l’incarnazione della conciliazione tra l’ideologia rivoluzionaria comunista e l’interpretazione più aderente al pauperismo, e dunque anch’essa rivoluzionaria, del messaggio del Figlio del Padre: una figura di Gesù in cui spiccano gli attacchi ai ricchi ed al potere costituito nel nome di una rivincita dei sottomessi, e si punta sulla violenza scioccante del “porgi l’altra guancia”: una delle idee più sconvolgenti della storia dell’umanità.

Il Vangelo secondo Matteo ci dà un’interpretazione del messaggio evangelico che è probabilmente uno degli elementi che sta alle fondamenta dell’incredibile riuscita di questo film, in quanto grazie al suo lato più marxista Pasolini riesce a darci una figura di Cristo più verace, un’idea della potenza del suo messaggio molto più efficace (ed in effetti, finora insuperata) di quanto avrebbe potuto fare un qualunque regista cattolico. Lo spiritualismo, sempre presente in questo film, infatti, sembra quasi comparire di riflesso, senza mai disturbare: l’arcangelo Gabriele viene presentato nella sua essenza angelica vestito di umili cenci, senza ali, luci o gingilli vari. La stessa resurrezione, il trionfo dello spiritualismo, viene discretamente indicata senza sensazionalismi di sorta, ma semplicemente con Gesù che ritorna a parlare ai suoi apostoli. Tutto ciò è possibile anche perché non è nel vero interesse di Pasolini (o almeno non è il suo interesse principale) in questo film il giustificare o mettere in dubbio la corrispondenza narrazione-realtà nel messaggio evangelico, bensì il confronto con il perché del mondo, studiato attraverso l’analisi della morte: complementare alla vita per una piena comprensione delle ragioni dell’esistenza. Si spiega dunque così la forma utilizzata dal regista per descrivere il Vangelo di Matteo: visionaria e onirica, o se si preferisce semplicemente iperpurista, è la scelta della rappresentazione pasoliniana, che decide di non toccare minimamente la “sceneggiatura originale” – temendo d’intaccarne la poesia che il regista stesso vi sentiva, osservando il più umano degli uomini (com’egli riteneva Cristo, portatore di un’umanità ideale e dunque in tal senso divina) – ma semplicemente di trasporla crudamente esattamente così com’è, senza alcuna immagine o alcuna parola di raccordo di sorta, e dunque proponendo la vita di Gesù a salti, proprio come le visioni durante un sogno. Continue reading

UN LUOGO DI TUTTI, UN LUOGO PER TUTTI

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La pazza avventura di Metro-Polis è cominciata ormai due anni orsono… ma questa è un’altra storia! Il ventidue di gennaio abbiamo festeggiato il secondo compleanno della nostra associazione, organizzando uno dei nostri Aperitivi a Tema presso il Centro Sociale, Ricreativo e Culturale Giorgio Costa; una serata all’insegna del nostro slogan: “Il divertimento è una cosa seria”. È proprio questo motto, mutuato senza troppi pudori da Italo Calvino, il motore propulsivo e invisibile che muove anche l’identità profonda del nostro Blog: la voglia di creare un luogo in cui le passioni possano dialogare, una finestra sui fecondi mondi che popolano Metro-Polis, uno spazio virtuale in cui la vita collettiva sia un toccarsi di cuori e cervelli.
Da un anno, ormai, il blog di Metro-Polis vive di articoli, suggestioni, recensioni e commenti: lo abbiamo voluto costruire come una sorta di piazza dialogica in cui tutti i soci abbiano la possibilità di scrivere e confrontarsi sui più svariati ambiti del sapere e del sentire. Partendo dai propri interessi, dalle proprie viscere emotive, dai propri pruriti intellettuali, ciascuno di noi ha e può avere in Metro-Polis un referente: un contenitore votato all’ascolto e impegnato a dar voce ai singoli che ne compongono la comunità. In questa prospettiva, il nostro blog assume su di sé l’importante onore di costituirsi come luogo non fisico del confronto, di essere il braccio virtuale di Metro-Polis, in un continuo scambio dinamico con la realtà tattile dell’associazione.

Nello statuto di questa nostra associazione troviamo scritto: ‹‹Metro-Polis è un progetto aperto, in divenire, e il sottotitolo “cittadinanza attiva” rivela anche la prospettiva civica dell’associazione: non si intende esprimersi nella scelta di un partito politico, ma si vuole l’apertura al confronto caratterizzato dalla tolleranza per le differenti posizioni, alla discussione consapevole del fatto che la diversità è sinonimo di ricchezza. Esiste al di là delle appartenenze individuali un sentire comune cui intendiamo dare voce: la necessità di una politica rinnovata che si basi sui valori di onestà e trasparenza. La cultura, da intendersi come bene comune e primario, può essere anche un piacevole strumento di trasformazione››. Rispettando l’impulso civico che soggiace all’intera attività dell’associazione, il blog di Metro-Polis vuole essere anche una lente d’ingrandimento per quelle realtà associative che agiscono sul nostro territorio, un piccolo focus su quei movimenti di socialità originale che muovono dal basso e di cui poco si sente parlare. Metro-Polis ha nella volontà di farsi rete uno dei propri pilastri identitari e statutari: il nostro blog non può che riconoscersi in tale identità profonda, contribuendo con interviste e presentazioni di realtà differenti dalla nostra ma a noi contigue. Continue reading

CASA DEI RISVEGLI LUCA DE NIGRIS

Il 27/09/2014 Metro-Polis è stata ospitata da un’importante realtà bolognese: la Casa dei Risvegli Luca De Nigris ha aperto le proprie porte alla nostra associazione, accogliendoci in un abbraccio di integrazione ed esplorazione reciproca.
Il clima conviviale dei nostri Aperitivi a Tema si è così calato all’interno di una realtà feconda del tessuto socio-sanitario bolognese, incontrandosi con la curiosità e la disponibilità dei volontari dell’associazione onlus ‹‹Gli amici di Luca››. Da questo dialogo tra associazioni diverse, ma accomunate dalla medesima volontà di farsi gangli di un unica rete, è scaturito un incontro profondo, ricco di ascolto, riscaldato da un energico sole settembrino: uno scambio culturale che scende negli abissi dell’intimità per farsi comunicazione umana e personale.
OLYMPUS DIGITAL CAMERAIl progetto della Casa dei Risvegli Luca De Nigris nasce nel 1998 ed è figlio dell’incontro tra l’Azienda USL di Bologna e l’associazione ‹‹Gli amici di Luca››, costituitasi come comitato l’anno precedente al fine di provvedere alle cure di Luca De Nigris (ragazzo quindicenne purtroppo scomparso dopo otto mesi di coma). Anche in questo caso, è l’incontro a farsi protagonista indispensabile: la competenza tecnico-sanitaria (di un polo d’eccellenza come l’Unità Operativa Complessa di Medicina Riabilitativa e Neuroriabilitazione del Dipartimento Emergenza dell’Azienda USL di Bologna) stringe salda la mano dell’esperienza privata, vissuta nella propria carne, degli amici di Luca De Nigris e dei suoi genitori. Da quel momento si è reso possibile l’avviarsi e il concretizzarsi di un progetto importante, che fa della Casa dei Risvegli un punto di riferimento del percorso bolognese per le cerebrolesioni acquisite: una struttura riabilitativa (organizzata in dieci moduli abitativi) per persone in stato vegetativo o post-vegetativo, capace di non trascurare l’ineludibile umanità di ogni ospite. La sinergia operativa tra diverse figure attive all’interno della Casa dei Risvegli (medici, infermieri, OSS, assistenti sociali, fisioterapisti, psicologi, terapisti occupazionali, educatori e volontari) permettono di approcciarsi alle GCA1 in maniera multidimensionale, lavorando così su ogni aspetto essenziale della vita del paziente; fondamentale, in questo contesto, risulta essere il ruolo dei famigliari, veri e propri membri attivi nel processo riabilitativo, in qualità di care giver2. Continue reading